giovedì 3 ottobre 2013

Quella bellezza


… non è tua, né mia. Può essere nel tuo corpo, che appare bello a te e a chi ti guarda, oppure in chi ami o in chi ammiri, in chi vorresti, per sempre o solo per un giorno o una notte. Ma non è tua. È solo in prestito.
Tuo forse è il ricordo, sino a quando pure quello svanirà.
Ammirare la bellezza, cercarla, farne una ragione di vita, preservarla in un dipinto, in una scultura, in una città o in una musica, non la rende “per sempre”, ma solo per pochi anni, o pochi secoli, raramente millenni.

L’uomo che abbandona la moglie o la compagna di una vita per cercare in una giovane quello che ritiene suo diritto, cioè “la non rinuncia”, ammirato o invidiato, allontana solo la sua fine. Il tempo non perdona e rende giustizia. Il tempo vendica i torti, anche se non annulla il dolore procurato. Cercare altrove pascoli più verdi, per fortuna, non è un comportamento diffuso, e rivela una profonda immaturità.

Il fanatico che distrugge opere d’arte millenarie non fa che accelerare quello che il tempo, in ogni caso, avrebbe fatto, solo con meno odio religioso o culturale. E ci circondiamo di bello, ma allo stesso modo di squallore e degrado. Se in casa nostra i pavimenti sono di marmo prezioso, fuori ci aspetta il marciapiede devastato dall’incuria, e non possiamo evitarlo. Solo possiamo rallentare il degrado di quell’esterno da noi che tocca il nostro interno. E possiamo anche educare al rispetto dell’ambiente, i giovani, i figli e gli alunni in modo da avere poi adulti più consapevoli del bisogno di conservare, e anche meno illusi di riuscire a preservare nel tempo.

Io però cerco quella bellezza in forme dirette o indirette, reali o sublimate, lecite e illecite, confessabili e non confessabili. A volte sbagliando clamorosamente, altre volte con un successo parziale che influisce sulla mia vita positivamente. Ed esorcizzo ora con queste parole la realtà, ingannando me stesso sapendo di farlo.
Non trovo alcun conforto in una fede che mi racconta di paradisi lontani, mi basta quello che vedo, ora, con i miei occhi. Con un po’ di tristezza.

(Immagine:  Amore e Psiche di Canova)
                                                            Silvano C.©


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

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