venerdì 18 ottobre 2013

Verità matematiche


“Si parte dalle verità matematiche, che sono dimostrate in maniera logica e controllabili da chiunque abbia un’alfabetizzazione adeguata. Si passa alla verità scientifiche, che non sono mai completamente assodate, e sempre sottoposte a continue verifiche sperimentali, spesso effettuabili solo da chi abbia adeguati mezzi tecnologici. Si arriva poi alle verità storiche, che si basano su testimonianze di varia mano, relative a fatti unici e non riproducibili, e che dunque non possono mai avere il grado di affidabilità delle verità scientifiche, per non parlare di quelle matematiche” (brano tratto da un recentissimo post del blog di Piergiorgio Odifreddi).

Ecco, confesso che leggere un notissimo e preparato esponente dell’UAAR fare queste affermazioni mi fa restare un po’ perplesso.
Oggi nessuno, in campo matematico può pensare seriamente di trovare verità necessarie o evidenti a chiunque. Nella costruzione logica di tutta la matematica moderna ci si limita ad osservare alcune premesse indimostrabili e se ne traggono le deduzioni possibili. Nulla di più è possibile fare con la nostra mente limitata. Inoltre nessuno si azzarda a dare “definizioni” assolute, sufficienti a se stesse e complete nel loro enunciato.
In altre parole, con un linguaggio da “Mathematics for Dummies”, non esiste alcuna Verità matematica.
Se Verità esiste, può valere solo nel campo della Fede, ma quella non mi potrebbe interessare di meno e non è il mio campo. Chi si affida solo alla Fede mi spaventa ancor più di chi professa un agnosticismo razionale ed assoluto.

Mi spiace poi ricordare qui un paio di episodi che riguardano una grandissima scienziata recentemente scomparsa, Margherita Hack, su posizioni molto simili a quelle di Piergiorgio Odifreddi, che ho ammirato ed ammiro tutt’ora, quando per più di una volta si è presentata ad elezioni politiche o amministrative per poi, subito dopo essere stata eletta, dare le dimissioni, tradendo il mandato degli elettori che avevano creduto in lei. Oppure quando, ormai a 90 anni compiuti, ha creato una tempesta in un bicchiere perché un medico non si assumeva la responsabilità di dichiararla abile alla guida per i successivi due anni, come se fosse possibile ignorare le situazioni molto instabili che si attraversano negli ultimi anni di vita. La Hack poi, come tutti sanno, a conferma dei dubbi del medico, è morta prima di aver compiuto i 92 anni.

Quindi? Quindi anche le persone migliori vanno capite ed accettate per quello che sono, come portatrici di una loro verità personale, di un mondo complesso e per molti di noi comuni mortali semplicemente inarrivabile, ma anche queste persone, come tutti noi, sono esseri umani.

Per concludere aggiungo una riflessione che riguarda le posizioni "storiche" assunte da Odifreddi, che non capisco sino in fondo, perchè non sono uno storico, e quindi non mi è chiaro dove vuole arrivare veramente. 
La mia posizione personale, a scanso di equivoci, è questa: il negazionismo è un atto di inaccettabile viltà e di cattivo servizio fatto alle nuove generazioni. L'olocausto ha tante prove che non serve essere stati internati di persona in un campo di concentramento per potervi credere. Mi dispiace che a far venire il dubbio negazionista sia una persona che stimo e rispetto, mentre non mi stupisco invece se a farlo sono formazioni o gruppi di estrema destra neonazisti o neofascisti. Ma questi ultimi non valgono il mio tempo, solo il mio disprezzo.
                                                                                                   Silvano C.©


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

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