“Si parte dalle verità
matematiche, che sono dimostrate in maniera logica e controllabili da chiunque
abbia un’alfabetizzazione adeguata. Si passa alla verità scientifiche, che non
sono mai completamente assodate, e sempre sottoposte a continue verifiche
sperimentali, spesso effettuabili solo da chi abbia adeguati mezzi tecnologici.
Si arriva poi alle verità storiche, che si basano su testimonianze di varia
mano, relative a fatti unici e non riproducibili, e che dunque non possono mai
avere il grado di affidabilità delle verità scientifiche, per non parlare di
quelle matematiche” (brano tratto da
un recentissimo post del blog di Piergiorgio Odifreddi).


Ecco, confesso che leggere un notissimo e preparato esponente dell’UAAR fare queste affermazioni mi fa restare
un po’ perplesso.
Oggi nessuno, in campo
matematico può pensare seriamente di trovare verità necessarie o evidenti a
chiunque. Nella costruzione logica di tutta la matematica moderna ci si limita
ad osservare alcune premesse indimostrabili e se ne traggono le deduzioni
possibili. Nulla di più è possibile fare con la nostra mente limitata. Inoltre
nessuno si azzarda a dare “definizioni” assolute, sufficienti a se stesse e
complete nel loro enunciato.
In altre parole, con un
linguaggio da “Mathematics for Dummies”, non esiste alcuna Verità matematica.
Se Verità esiste, può valere
solo nel campo della Fede, ma quella non mi potrebbe interessare di meno e non
è il mio campo. Chi si affida solo alla Fede mi spaventa ancor più di chi
professa un agnosticismo razionale ed assoluto.

Quindi? Quindi anche le
persone migliori vanno capite ed accettate per quello che sono, come portatrici
di una loro verità personale, di un mondo complesso e per molti di noi comuni
mortali semplicemente inarrivabile, ma anche queste persone, come tutti noi,
sono esseri umani.
Per concludere aggiungo una riflessione che riguarda le posizioni "storiche" assunte da Odifreddi, che non capisco sino in fondo, perchè non sono uno storico, e quindi non mi è chiaro dove vuole arrivare veramente.
La mia posizione personale, a scanso di equivoci, è questa: il negazionismo è un atto di inaccettabile viltà e di cattivo servizio fatto alle nuove generazioni. L'olocausto ha tante prove che non serve essere stati internati di persona in un campo di concentramento per potervi credere. Mi dispiace che a far venire il dubbio negazionista sia una persona che stimo e rispetto, mentre non mi stupisco invece se a farlo sono formazioni o gruppi di estrema destra neonazisti o neofascisti. Ma questi ultimi non valgono il mio tempo, solo il mio disprezzo.
Silvano C.©Per concludere aggiungo una riflessione che riguarda le posizioni "storiche" assunte da Odifreddi, che non capisco sino in fondo, perchè non sono uno storico, e quindi non mi è chiaro dove vuole arrivare veramente.
La mia posizione personale, a scanso di equivoci, è questa: il negazionismo è un atto di inaccettabile viltà e di cattivo servizio fatto alle nuove generazioni. L'olocausto ha tante prove che non serve essere stati internati di persona in un campo di concentramento per potervi credere. Mi dispiace che a far venire il dubbio negazionista sia una persona che stimo e rispetto, mentre non mi stupisco invece se a farlo sono formazioni o gruppi di estrema destra neonazisti o neofascisti. Ma questi ultimi non valgono il mio tempo, solo il mio disprezzo.
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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