lunedì 31 gennaio 2022

Visite diurne

Ci fu un tempo nel quale nessuno mi cercava, e io non cercavo nessuno.

Seguì un altro tempo durante il quale qualcuno iniziò a cercarmi e pure io cercai altri. 

Talvolta sono stato assolutamente inopportuno nelle mie visite non annunciate (senza telefoni o altri mezzi non sarebbe stato possibile come avviene in tempi recenti) e sono capitato in case di altri, suonando il campanello o bussando alla porta, prima delle otto del mattino o a sera molto tardi. Ora non lo farei più ma in quel periodo forse era giusto. 

Le visite durante le ore centrali diurne sono sempre state le migliori, decisamente preferibili a quelle notturne o troppo vicine all’alba. Molti hanno lasciato il segno dentro di me, non potrò dimenticare anche dopo decenni. Qualcuno mi ha lasciato un oggetto per non essere dimenticato. Lo stesso ho fatto io, e credo sia nella normalità dei rapporti umani. Si va a trovare qualcuno e si ricevono visite, con o senza invito. 

Da due anni questo comportamento è entrato in crisi, non è più proponibile come prima, non è ancora venuto il momento giusto o così almeno penso. Non ho la più pallida idea di come ne usciremo tutti o cosa avverà nel mio caso specifico, ma nutro enormi timori. Chissà se succederà come dopo la guerra quando la vita sembrò prendersi la rivincita sulla morte, con grandi speranze, tante illusioni, enormi successi e l’inizio di un nuovo modo per certi versi giusto ma per altri sbagliato di affrontare l’economia, la natura, la società, la politica, il lavoro e i rapporti interpersonali. 

Il cambiamento credo sia già iniziato, non so dove porterà e chi verrà a visitarmi per primo o per prima.

Per ora vengo a trovarti, Viz, dove sei e non sei. Quest’abitudine mi rimane, altre certezze non le ho.

                                                                          Silvano C.©   

     (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

domenica 30 gennaio 2022

Visite notturne

Lei è venuta a trovarmi. Erano anni che non succedeva e non era arrabbiata con me. Forse avrebbe dovuto, so di non averla amata a sufficienza, conosco le mie colpe e me ne vergogno. Ho usato parole cattive troppe volte e non sono più nelle condizioni di rimediare. Quasi mai si può farlo quando la Morte ci si mette di traverso e impedisce di passare. Potrei dire che poi non ho più fatto quegli errori ma sarei falso, la verità è diversa.

Nessuna morale, meglio evitare.

Vorrei che venissi pure tu a trovarmi, più spesso di quanto fai. Spero non sia per qualche mia colpa nuova se non succede. Prima o poi capirò quello che ancora mi sfugge ma certamente non capirò mai tutto. Ciao Viz.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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