domenica 31 luglio 2022

Le polpette

Una giornata festiva estiva la si può trascorrere via dalla pazza folla, via dal caldo asfissiante, via da sentieri di montagna con gente incolonnata manco si fosse sul corso, via dalla spiaggia vociante e non solitaria, via da molte cose ma senza scordare nulla di ciò che importa. Quando una settimana è troppo piena non è il caso di riposarsi andando a faticare, non ho più l’età per questo né la fantasia. Oggi mi sono preso cura di poche cose, di pochissimo. Riguardo alla cucina ho vissuto di rendita.

E le polpette cosa c’entrano?

Mi hai perdonato già delle polpette di carne che preparavo, lo so, ecco cosa c’entrano. Visto che non volevi mangiare alcune verdure le sminuzzavo e le nascondevo nell’impasto delle polpette, con la carne e il pan grattato. Ciao, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   


                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

sabato 30 luglio 2022

chef stellato

Amo cucinare, lo sai. Non ho mai raggiunto risultati degni di essere ricordati per il livello e la perfezione dei miei piatti ma solo per certi particolari strani o buffi, nulla di serio. Tuttavia continuo ad amare l’idea di cucinare, a modo mio e con quello che ho, magari senza seguire alla lettera nessuna ricetta ma sempre interpretando. Mi manca molto non poterlo fare per te in modo regolare, sistematico, più per il gusto di farlo che per il dovere.

Oggi è un’eccezione. Oggi ti riporto al tempo del fornello montato su una bombola da campeggio. Se mi segui andiamo a rivedere un tavolo poco stabile e due sedie pieghevoli. Il piatto che intendo preparare è semplice: spaghetti al pomodoro. Prima un leggero soffritto con olio e cipolla, poi aggiungo i pomodori tagliati freschi e senza togliere la pelle infine anche un po' di sale. Con le fettine sottili la pelle che rimane alla fine quasi sparisce, e non mi ha mai dato fastidio, anzi, mi rende il sugo più naturale. Arrivato alla giusta cottura tolgo la padella dal fuoco e la sostituisco con la pentola piena di acqua. Il resto sono tempi tecnici. Aspetto che l’acqua arrivi al bollore, aggiungo il sale e poi la pasta. Poco più di una decina di minuti, scolo gli spaghetti e li verso nella padella. Due girate con la forchetta per far prendere il sugo e poi nei piatti, che risultano col ciuffo. Niente formaggio, non ne abbiamo in campeggio. Niente basilico, non abbiamo neppure quello. Se aspettiamo qualche ora però, col tramonto sopra di noi, avremo un cielo stellato. Ciao, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©  

                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

venerdì 29 luglio 2022

Come in un film

Come in un romanzo, in un fumetto, in un racconto serale come si faceva ancora tanti anni fa quando ci si riuniva fuori dalla porta di casa su panche in pietra ancora calde di Sole, come in un film o come in una favola.

La vita non è così però, è come viene, poco prevedibile anche se con una certa approssimazione permette congetture, aiuta qualcuno a mettere da parte per il futuro, crea paure a volte sprecate e illusioni deluse, ma quando decide le cose succedono. E sono quelle.

In un racconto umano ogni ingrediente invece può essere dosato secondo scelta e preferenza, la storia può fingere la realtà oppure, all’opposto, dichiarare apertamente di essere invenzione fantastica, con supereroi, mostri, deus ex machina, finali a sorpresa tragici o consolatori.

Evitando il dialogo con chi vive si finisce per raccontarsela da soli, rifugiandosi nei libri o sui sentieri dove non passa nessuno. Qualcuno in tal modo impazzisce, qualcuno crea, qualcuno riemerge e qualcuno affoga. Come assistendo ad un film in prima visione nel quale ancora non è arrivata la parola FINE la vita e la finzione a volte convergono, e qui mi fermo. Ciao, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©  

                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

giovedì 28 luglio 2022

Le piante si riproducono per talea, noi no (La morte non esiste)

Immense aree sono colonizzate da una sola specie vegetale che, a ben guardare, è un unico organismo. Fatto a pezzetti, certo, ma poi in grado di crescere riproducendo l’originale in tutte le sue parti senza la fatica di dover cercare un partner sessuale disperdendo inutilmente energie preziose. Le piante lo sanno fare da tempo immemorabile, noi, come animali, no. Non sappiamo neppure farci ricrescere un dito amputato, figurarsi il resto.

Noi siamo unici, irripetibili, non duplicabili, a nostro modo preziosi o almeno importanti per chi ci ama. E chi amiamo, anche se non c’è consapevolezza, è unico per noi, insostituibile, imperdibile. Letteralmente. Non posso perdere nessuno in tal modo e la Signora non ha altro potere che quello di complicarmi la vita che mi resta. Possiamo sostituire un collega, forse, paragonandolo ad un pezzo di ricambio della caldaia. Possiamo sostituire un soldato, un medico, un presidente o un papa, anche se non sarà mai come il precedente. Io non posso sostituire te. Ora te lo ripeto esplicitamente, ora, perché sono stupido. Ciao, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©  

                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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