giovedì 3 ottobre 2013

Il solitario socievole



Andreas lavora in una stazione radiofonica, legge comunicati e notizie, inoltre il martedì, il giovedì ed il sabato tiene una rubrica dalle 19 alle 20 durante la quale risponde in diretta alle domande di chi chiama al telefono, oppure parla di fatti di attualità, di sue fantasie, racconta della sua vita o di chi ha visto durante la giornata.
Non è difficile che discuta a lungo con l’interlocutore o l’interlocutrice di turno, si trova a suo a agio ed è preparato su molti temi. Su altri ammette onestamente la sua ignoranza e sa destreggiarsi molto bene quando vuole evitare certi argomenti o non desidera mettersi in gioco più di quanto vuole.
Da quando la rubrica è in programmazione, cioè da circa due anni, il suo successo è crescente. Da qualche tempo inizia pure a ricevere posta. E' indirizzata alla stazione radio ma è per ad Andreas, il suo personaggio, che non è tuttavia il suo vero nome; quello non è noto al pubblico, e solo alcuni amici intimi sanno qual è il suo vero lavoro. Anche il suo viso è un’incognita per quelli che lo ascoltano in tutta la regione dello Jutland.
Ad Aarhus può girare senza che nessuno lo riconosca, e questo lo ritiene un privilegio al quale non è disposto a rinunciare. Ha rifiutato di passare alla televisione, dove avrebbe avuto sicuramente maggiori soddisfazioni economiche, ma quello che guadagna a lui sembra già perfetto, e riesce pure a risparmiare. Alcuni dicono che non ha ambizioni, e forse è pure vero, ma in realtà conosce le sue capacità ed i suoi limiti, e sa benissimo di non avere grandi doti di mediazione, e neppure desiderio di combattere con gli altri per primeggiare,
Il motivo più importante per il quale rifiuta di andare sullo schermo tuttavia è la sua fondamentale timidezza mista ad una certa paura della gente, unite ad una incapacità di mescolarsi in folle numerose. È una forma di agorafobia, forse, e quando raramente gli capita di andare in una sala cinematografica piena di gente si sente a disagio, e tenta sempre di sedersi nelle ultime file. Preferisce i giorni con meno ressa, le sale semivuote. Ama le passeggiate ai giardini, quando il tempo lo permette, e non è attratto dalla solitudine. Gli piace vedere gente. Ma ad una certa distanza.
Ha accettato una volta un incontro con una ragazza che a tutti i costi voleva vederlo dopo aver parlato con lui in trasmissione per più di mezz’ora, e l’esperienza si è rivelata una delusione per entrambi. Lei si aspettava una persona più grande e matura, più spigliata e disponibile, lui invece una ragazza attenta ai sentimenti ed interessata a lui “dentro”. Entrambi, insomma, erano stati spinti da una immagine irreale dell’altro o dell’altra.
Eppure Andreas, lo chiamo così perché neppure io so il suo vero nome, è socievole, è disponibile, nei suoi modi e con i suoi tempi. Solo non ama stare con le persone.


                                                            Silvano C.©


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

2 commenti:

  1. Mi piace Andreas, siamo un poco tutti Andreas ogni tanto nella vita .

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