corsi tre volte intorno alla grande rocca
di Priamo, e non seppi
sostenere il tuo assalto; adesso il cuore
mi spinge
a starti a fronte, debba io vincere o
essere vinto.
Su invochiamo gli dei: essi i migliori testimoni saranno e custodi dei patti;
io non intendo sconciarti orrendamente, se Zeus
mi darà forza e riesco a strapparti la
vita;
ma quando, o Achille, t’abbia spogliato
l’inclite armi,
renderò il corpo agli Achei: e anche tu
fa’ così».
E guardandolo bieco, Achille piede veloce disse:
«Ettore, non mi parlare,
maledetto, di patti:
come non v’è fida alleanza fra uomo e
leone,
e lupo e agnello non han mai cuori
concordi,
ma s’odiano senza riposo uno con
l’altro,
così mai potrà darsi che ci amiamo io e
te; fra di noi
non saran patti, se prima uno, caduto,
non sazierà col sangue Ares, il guerriero indomabile.
Ogni bravura ricorda; ora sì che tu devi esser perfetto con l’asta e audace a
lottare!
Tu non hai via di scampo, ma Pallade
Atena
t’uccide con la mia lancia: pagherai
tutte insieme
le sofferenze dei miei, che uccidesti
infuriando con l’asta».
(Inizio del
duello tra Ettore ed Achille, dall’Iliade, di Omero)
Anna, Luca, Maria, Paolo, Giovanna, Elena, Giorgio, Primo e
tutti i loro parenti si scontrano con le richieste sempre più onerose della RSA
che, anno dopo anno, rivede al rialzo le sue rette per assistere gli ospiti. Così si ipoteca anche il futuro dei loro
figli e nipoti senza avere alternative, perché, se potessero, preferirebbero
rimanere nelle loro case, assistiti in modo diverso. Del resto il bilancio
della struttura non può essere in passivo, chi dovrebbe pagare per gli anziani
ricoverati se non loro stessi ed i loro familiari?
Anna, Luca, Maria, Paolo, Giovanna, Elena, Giorgio e Primo lavorano
in una cooperativa che cura le pulizie della RSA, ed hanno già dovuto accettare
una riduzione di orario nei mesi scorsi, con conseguente riduzione di
stipendio. Ora l’appalto è stato vinto da un’altra cooperative, che è disposta
a mantenerli al lavoro, nelle stesse mansioni, ma con un orario ancora più
ridotto ed uno stipendio ormai ai limiti della sopravvivenza.
Anna, Luca, Maria, Paolo, Giovanna, Elena, Giorgio e Primo
lottano in modo feroce e subdolo contro lo Stato ladrone, non in campo aperto,
ovviamente, ma nell’ombra, in nero, e non sono disponibili a cedere il loro
giusto guadagno, conquistato col loro lavoro ed il loro rischio, facendosi tassare
in modo assurdo per non avere in cambio i servizi che uno Stato moderno
dovrebbe fornire ai suoi cittadini.
Anna, Luca, Maria, Paolo, Giovanna, Elena, Giorgio e Primo appartengono
ad un gruppo sempre più ridotto di servitori dello stato, deciso a trovare gli
evasori, quelli che esportano i capitali, che non fatturano, che hanno rapporti
con la malavita. Cercano di fare in modo che pure questi paghino per le scuole
pubbliche, la sanità, le forze dell’ordine e la giustizia, per i vigili del
fuoco e per l’assistenza agli anziani ed a chi ne ha bisogno.
Anna, Luca, Maria, Paolo, Giovanna, Elena, Giorgio e Primo
combattono contro una pioggia torrenziale che ha sommerso il magazzino del loro
negozio procurando danni enormi, contro la grandine che ha distrutto in pochi
minuti il lavoro di un anno intero, contro l’acqua che ha isolato il loro
paese, contro il fulmine che ha incendiato il loro fienile e contro il fango che
ha invaso la loro casa.
Rovereto,
in questi giorni, è stato colpito da pioggia e grandine in quantità tali da
creare danni a troppe persone. E sempre in questi giorni a Rovereto i
lavoratori addetti alle pulizie di due case di riposo protestano contro la cooperativa
vincitrice dell’appalto che intende ridurre le ore pagate per il loro servizio.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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