domenica 8 agosto 2021

Tempo di saluti

La nostalgia provata prima del distacco è una sensazione che rompe qualcosa dentro, inaccettabile e assurda. Ma come? Io sono qui, non sono ancora andato via, e già mi pensi lontano, come se ogni cosa fosse già al passato? È una brutta bestia la capacità di immaginare e vivere le cose che ancora non sono avvenute. E non è peggiore del vivere nel passato, certamente no, perché la vita non si ferma e non si cristallizza in un attimo; quella evolve, prosegue, ignora i dubbi e le attese.

Tra le cose che ho immaginato di recente ci sono alcuni funerali, non uno in particolare. Forse ne ho sintetizzato pochi in una sola immagine composita, non riesco a spiegarlo meglio. E ho visto i morti di vari anni prima che stavano con i morti da poco e con gli ancora vivi. E assieme commentavano la cerimonia, si ritrovavano come a un pranzo tra parenti, mai avvenuto. Facevano confronti. Per loro non erano importanti le lapidi, i loculi, forse neppure i fiori. Era importante la cerimonia, l’aria di saluto e di commiato. Nulla di estremo o finale, solo un momento tra i tanti in un percorso mai concluso. E il bisogno di continuare a confrontarsi, di dire ancora.

Ma non amo la stazione dove devo salutare chi parte, né le situazioni simili nelle quali sono io che vado via. Così odio Rovereto e Soverato, Carpi e Ferrara, Naz e Verona, Stava e Rimini, Capitignano e Sasso Marconi. Potrei continuare molto a lungo con l'elenco ma mi farei male, meglio smettere.

Domani mi attende una cerimonia. Qualcuno la giudicherebbe assurda. Avrei anche potuto mancare, tutto sarebbe avvenuto anche senza di me. Ma se potrò ci sarò. Lo devo ad alcune persone, che mi guarderanno, mi parleranno, non so cosa mi diranno, magari strapperò loro un sorriso che sarà tutto quello che chiederò. Avrei potuto non farlo ed utilizzare in altro modo il denaro. Non mi aspetto approvazione né disapprovazione, sono scelte mie, spero lo capiscano.

I saluti, quelli veri, non sono per sempre, ma devono essere rinnovati, almeno una volta al giorno, una volta alla settimana, una volta al mese o quando se ne sente la necessità. Ciao Viz.

                                                                                     Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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