sabato 5 dicembre 2020

Le statue piangono

Ciao Viz.

Ho immaginato di veder piangere una statua, la statua di un angelo in forme femminili. Stava sotto la pioggia, quindi non erano lacrime le sue. Poi mi sono chiesto per quale motivo, se avesse potuto, avrebbe pianto.

Io un motivo lo avrei, sicuramente più di uno. Ma non l’angelo. Lui non dovrebbe aver bisogno di piangere, neppure se volesse fare suo tutto il dolore del mondo. Sono gli uomini che piangono… per le loro paure e i loro errori, per il male che vedono procurato a sé e agli altri, per le delusioni, per le persone perdute e che stanno per perdere. Un angelo no. Un angelo ha il futuro davanti, sa che vincerà su tutto, che ogni dolore è solo un passaggio per raggiungere la sua massima perfezione. Un angelo, se piange, può solo farlo per troppa felicità.

Poi ho immaginato che quella statua, per qualche attimo, diventasse viva e mi venisse vicino. A quel punto non ho potuto più vederla ma ne ho avvertito le parole, non so come: “Non hai ancora capito”. Solo questo mi ha sussurrato, poi mi sono girato e ho rivisto la statua immobile sotto la pioggia, la testa leggermente piegata e sul viso un’espressione serena, indecifrabile.

Solo questo mi è capitato, Viz.

                                                                          Silvano C.©   


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