sabato 23 giugno 2018

ciò che ho perso, ciò che ho



A volte non so se mi conviene di più disperarmi per ciò che ho perso, e non riavrò mai più (almeno a quanto mi è dato sapere e nella forma che vorrei) o se invece non sia più giusto essere felice per ciò che ho avuto, non poco.

Alla fine si perde sempre, è nella logica della vita, quindi dovrei essere felice, anche se le lacrime non so dove catalogarle.
Andranno tra le cartelle della gioia o in quelle del rimpianto?

Ciao, Viz.


                                                                                    Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

giovedì 14 giugno 2018

Prepariamo il camper e partiamo


Io controllo il motore, lo porto dal meccanico per quel rumore che fa in curva, poi riempio il serbatoio dell’acqua, carico gli attrezzi per le emergenze e la normale manutenzione, verifico la pressione del gas nella bombola, provo la pompa, guardo le scorte di carta igienica, acqua in bottiglia, scatolame, primo soccorso, batterie, ventilatore, carte e guide, e poi mentre sono giù mi guardo attorno. Salta sempre fuori qualche cosa di imprevisto. E poi il telo tenda, le sedie, le buste per la doccia…

Tu intanto metti quello che ti viene in mente nella lista, prepara le borse con i ricambi, e non esagerare come al solito. Se stiamo via tre giorni ci prepariamo per sei giorni prima e dobbiamo sistemare per altrettanti dopo. Non è detto che si debba aver tutto. Anche se, lo ammetto, mi infastidisce non avere quello che mi potrebbe servire. In fondo chi avrebbe mai detto che pure due tubi di grasso per motore sarebbero serviti, ed invece sono stati essenziali, quella volta.

Ho voglia di partire, non lo facciamo da troppo tempo, ed adesso sarebbe pure il periodo giusto, partirei pure ieri, se fosse possibile. Partirei per andare a sud oppure a nord. Mi è del tutto indifferente. Mi manca il mare, ma mi manca pure il viaggio come viaggio, senza una meta sicura. E poi odio le cose troppo programmate, per non parlare di quelle prenotate.

Sarebbe bello andare dove non siamo mai stati, ma in questi ultimi anni poco a poco ho perso interesse per molte possibili destinazioni. Alcuni paesi stranieri non mi interessano più, mi ci sentirei a disagio. Altri sono troppo lontani per un camper che ormai è maggiorenne ed inizia ad avere i suoi acciacchi. In fondo i luoghi che si possono raggiungere senza volare o senza navigare non sono tantissimi, e se si restringe il raggio del possibile molte mete le abbiamo raggiunte già, ed ora ritrovarle non so se mi interesserebbe. Perché rimanere delusi dai mutamenti?

Tu poi hai deciso di partire per un tuo viaggio da sola, sei partita prima di me, senza aspettarmi, ed io, come un pirla, non ho alcuna voglia di programmare grandi viaggi in queste condizioni. Un giorno, massimo due. E poi, per dirla tutta, con che razza di camper dovremmo partire visto che lo abbiamo venduto, praticamente demolito, quasi quattro anni fa?

Partirei, certo, ma senza di te non c’è gusto. Domani mi accontenterò di un ritorno dove siamo stati due anni e mezzo fa, esattamente due anni e mezzo fa. Toccata e fuga, poche ore, ma saranno più che sufficienti. Ciao, Viz.


                                                                                    Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

lunedì 11 giugno 2018

agrodolce


Vivi ogni attimo della tua vita come se fosse l’ultimo, assaporalo come la ciliegia più succosa e matura che hai conservata, tra tutte, per finire di consumare il piccolo cestino che ti sei raccolto.
Non è una massima esistenziale, non ne ho le competenze. Credo sia solo un pensiero che mi potrebbe aiutare a non disperdere stupidamente ciò che ancora mi arriverà.

Non perdere mai l’emozione della prima volta, quella che ha concentrato le attese e le speranze o che è arrivata inaspettata a stupirti, sconvolgerti, cambiare per sempre la tua vita.
Alcune prime volte sono incredibili (e non ripetibili) e restano stampate in modo indelebile. Riprovare ancora un’identica emozione sarà possibile? La stessa no, ma se la curiosità aiuta si potrebbe arrivare ad una condizione non troppo diversa, solo meno intensa.

E in definitiva, se ci riesci, mescola emozioni e attese, persone che ora vedi ed altre che sono scomparse, ma che non intendi lasciar fuggire nella nebbia del tempo.
Ti ricordo che la nebbia è romantica, densa di ogni tipo di umore, e magari è anche pericolosa, è chiaro, ma quello che è la nebbia non lo puoi raccontare a nessuno che non l’abbia vissuta come l’hai vissuta tu. Non so cosa capirà della nebbia chi non l’ha conosciuta nelle sue diverse manifestazioni e nelle varie fasi della sua vita.

Ciao, Viz...

                                                                                    Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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