lunedì 31 ottobre 2022

Triplo salto mortale

Per arrivare nella Repubblica dei Morti non vi sono indicazioni stradali ai bordi delle strade, sulle cartine quel Paese non è indicato e neppure i moderni navigatori satellitari sanno dare un aiuto, occorre affidarsi a chi ne sa qualcosa e che, come sempre in casi simili, dissimula le proprie conoscenze. Un aiuto potrebbe venire dalle biblioteche ben fornite ma non sapendo esattamente cosa cercare è come trovarsi davanti all’oceano mare e sperare di riconoscere la lacrima caduta da chi ci ha amato. Nella mia ricerca ho ricordato che da bambino, al circo, avevo visto qualcuno che eseguiva un triplo salto mortale. Ho del tutto scordato i particolari, non ricordo se l’acrobata fosse una donna o un uomo ma sono certo di averlo visto, come ho visto tigri e leoni, elefanti e cavalli, pagliacci e giocolieri. Se qualcuno sa eseguire un salto che sfiora la morte forse potrebbe arrivare in quella repubblica, magari solo per errore, ma potrebbe.

La cosa che temo di capire è che la strada non è indicata perché nessuno, arrivato sul posto, riesce poi a tornare indietro e mettere i cartelli. Ed io non so fare un triplo salto mortale. Una volta ho tentato un tuffo carpiato ma ho solo fatto ridere chi mi guardava, ed ho lasciato perdere. Ciao Viz, questo è quello che so.

                                                                                                     Silvano C.©   


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domenica 30 ottobre 2022

La finestra

Con le ore serali anticipate uscire il pomeriggio tardi permette di vedere le finestre con le luci accese. Nulla di straordinario, cosa sarà mai, eppure ha una sua poesia. Prima, quando sono uscito, le luci non erano ancora accese ma sono passato davanti a quelle finestre. Non le ho viste tutte, solo quelle più in alto, da dove ci si affacciava assieme. Ho guardato e non ti ho vista. Dov’eri Viz?

                                                                                                     Silvano C.©  

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Non è una festa

Ricordare i morti non è una festa eppure ne ha alcune caratteristiche. Trovo ipocrita chi si reca al cimitero una sola volta all’anno ma è una mia opinione non condivisa dai venditori di fiori. È la stessa logica che applico al giorno di San Valentino, all’otto marzo e a simili ricorrenze. Se ad una persona ci tieni, ci tieni tutto l’anno, magari non la ricordi esplicitamente ogni giorno, non le fai sempre regali ma sicuramente è presente nei tuoi pensieri più di una sola volta. Tuttavia non mi spiacerebbe fosse una festa vera, non solo una ricorrenza. Ovviamente vorrei i festeggiati presenti. Vorrei sentire da loro le novità, cosa succede dove stanno, magari sentirmi dire che non stanno da nessuna parte e che sono venuti a trovarmi solo come una mia proiezione mentale e non ci sono più, in nessun posto. O forse che mi aspettano al varco per farmi capire finalmente quante idiozie ho fatto, quante idee stupide ho coltivato, quanto tempo ho dedicato a imprese senza senso. Ecco, una bella festa la vorrei, una rimpatriata dove non mancano malumori e sfoghi assieme ai sorrisi di circostanza e spesso sinceri. Non è una festa ma potrebbe. Ciao Viz.

                                                                                                     Silvano C.©  

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sabato 29 ottobre 2022

La realtà


Non fuggire se hai colpe, fallo solo se sei innocente perché potrebbe essere usato come prova a tuo carico. (Suggerimento dello scassinatore Vincenzo Stroffoli, ormai sessantenne, al suo allievo ventenne Artemide Volpi, neofita del furto con destrezza)

Fuggivo e non ero solo. Mi sono nascosto in un campo coltivato e l’auto che m’inseguiva non ha notato le piante che avevo piegato al mio passaggio, superandomi. Era notte, era facile non vederlo con i fari che illuminavano solo davanti. Non sono certo di chi mi stava accanto, ho solo sospetti ma nessuna certezza. Ho la netta sensazione di essere riuscito a cavarmela e anche quella di non aver fatto nulla di sbagliato o cattivo. Questo succede solo nei sogni, ovviamente, perché si è trattato di un sogno pian piano svanito mentre la gatta mi camminava addosso per indurmi ad alzarmi. Ha persino guardato se ero sveglio o dormivo ancora. La realtà è fatta di abitudini e paure, di solidità con crepe e risparmi di ogni genere, di incontri del tutto casuali della durata di pochi secondi e di richiami al passato che si spaccia da futuro, confondendomi. La realtà non la conosco in assoluto, ne possiedo semplicemente una sua rappresentazione ritagliata su misura dal mio sarto personale, solo quella. Ciao Viz. Io continuo a spostare cose, ogni genere di cose come sedie, libri, abiti, barattoli e via continuando. Non concluderò mai il lavoro, mi basta sapere che è tra ciò che mi tocca e che poco o tanto ogni giorno aggiungo un tassello. E spesso ricordo i sogni.

                                                                                                     Silvano C.©  

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venerdì 28 ottobre 2022

Gli scheletri nell’armadio

Se tu li avessi avuti li avrei trovati, letteralmente.

Non avevi scheletri nell’armadio e questi sono i giorni giusti per dirlo, visto il calendario.

Continuo col mio lavoro e mi sembra di tradire la tua fiducia, non mi va di farlo ma so che è necessario.

Potresti anche approvare, farmi capire che pure tu lo ritieni necessario, e invece silenzio.

Qualcuno immagino che troverà le tue cose di suo gusto, perché sono belle, e non vorrei darle via.

Chi ha avuto quest’esperienza ha attraversato questi momenti, lo so, è ovvio, ognuno lo ha fatto a modo suo, ognuno coi propri tempi.

Però non ti lascio andare, quello scordatelo. Le cose cambiano ma tu resti. Erano già cambiate tante volte del resto che una volta in più o in meno fa poca differenza. Ciao Viz.

                                                                                                     Silvano C.©  

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giovedì 27 ottobre 2022

Son focoso e vivo

È così, da non credere. Non sono mai nato, sono un’invenzione poetica ma resto vivo più di chi la sua vita l’ha vissuta e conclusa come altri mortali. Non serve che ti dica il mio nome, non ho bisogno di altra memoria da aggiungere a quella che già rubo a chi la dovrebbe avere. La vita che finisce so che avvince e fa discutere, e il tema della morte ad esso legato è troppo pieno di paure e tabù per sottovalutarlo, ma non sono adatto a farne un commento per esperienze dirette. Come una fantasia possa prendere forma umana, e anche soprannaturale, rimane un mistero pure per me che ne sono coinvolto. Forse i miti, ogni religione del passato o attuale, ogni speranza di sopravvivere dopo, molto di quello che fanno o credono gli uomini è inutile ma necessario. Per non impazzire immagino. Per darsi un senso probabilmente. Anche per rimuovere macigni troppo pesanti che la ragione continua a depositare. Tu non puoi imitarmi. Non avrai mai poeti a cantarti. Sei nato e morirai. Non so però se devi invidiare chi sopravvive solo in chi legge le pagine che mi descrivono. Non pensare mai che la mia vita sia migliore della tua.

                                                                                                     Silvano C.©  

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mercoledì 26 ottobre 2022

Un’allegra serata di quasi inizio novembre

Potremmo andare a cena stasera, c’è un posto dove non si va da una vita, l’Aquila. Ci sono passato davanti prima.

Ma se è chiuso da anni, ora è diventato una sala giochi.

Se è per questo anche tu sei morto da qualche anno.

Morto sì, ma non stupido o senza memoria. Era già chiuso quand’ero vivo.

Non collabori, pensavo ad una serata in allegria, con le nostre famiglie, è da molto che non le riuniamo.

Ma sono morti tutti, quasi tutti.

Appunto, una serata allegra con persone che non escono da un po' e in un posto chiuso da anni che ora vende illusioni invece di servire piatti della tradizione locale, cosa c’è di male?

Nulla, forse però se resti a casa e apri una bottiglia di quell’ottimo vino con l’etichetta verde che ben conosci magari raggiungi lo scopo. Bevi anche alla mia salute.

                                                                                                     Silvano C.©  

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martedì 25 ottobre 2022

L’ultima volta

Quando è stata l’ultima volta che ho pianto per te? Lo so, se ci penso, ma mi sono ritrovato a fare un lavoro schifoso che non auguro a nessuno e a rendermi conto che se fosse stato qualche tempo prima avrei pianto. È questo che mi permette di fare ancora il lavoro di merda, solo questo. In passato ci avevo provato e poi ho dovuto interrompere, non era ancora il momento. E adesso dovrei essere soddisfatto della mia efficienza da distruttore di ecosistemi destinati a durare, progettati per esistere e abbattuti come se non servissero più? Non mi piace nulla di quello che faccio. Non è come spostare mattoni, impilare cassette di frutta, finire una lunga camminata in montagna o terminare l’imbiancatura di una parete. Quella è fatica fisica che riposa la mente e alla fine il sonno arriva ristoratore. Piangere è un piacere sottile che mantiene la presenza e perdere l’opportunità del pianto non mi piace. Forse sbaglio col mio sistema di riferimento, sicuramente sbaglio io. Tu però evita di sparire malgrado quello che faccio. Ciao Viz.

                                                                                                     Silvano C.©  

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lunedì 24 ottobre 2022

Non è vero che chi legge vive altre vite

Se fosse vero che leggendo si vivono altre vite potrei essere a Fiume al posto di D’Annunzio, con Cesare a vedermela col mai esistito Asterix, assieme a Micol nel suo giardino, in un formicaio tra migliaia di operaie come me, potrei essere ovunque, anche in una galassia lontana millenni luce in un corpo immateriale e con una sapienza senza limiti. E invece sono esattamente dove sono. Ora seduto a battere queste parole. Prima ero fuori in auto. Prima ancora sono stato al telefono. Nella vita ho fatto cose perché le ho fatte, non perché le ho lette. Mi sono un po' immedesimato in qualche situazione, ho cercato quello che mi interessava nei vari momenti che ho attraversato ma non ho mai conquistato alcuna donna solo perché ho letto le vicende di chi lo faceva, non ho mai fatto sesso veramente solo perché l’ho trovato scritto sulle pagine stampate, non sono mai diventato più alto, più ricco o più bello, sono sempre rimasto io, con limiti e qualità, uno come tanti, che legge ma non troppo, che un po' s’illude e un po' non ci crede. Ora leggo libri nuovi e libri che avevo comprato per te. Se tu avessi avuto altre vite per quale motivo ora non dovresti essere anche con me oltre che in Argentina o in Spagna, regina sul trono e disperata abbandonata da Dio e dagli uomini? Perché Viz?

                                                                                                     Silvano C.©  

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domenica 23 ottobre 2022

Perché domani succeda qualcosa…

Tu e Roberta lo dicevate di tanto in tanto, nella speranza di un fatto nuovo e imprevisto che volgesse al meglio la giornata attesa. Mi ci ero abituato e mi piaceva quella frase che aveva la forza illogica dell’allegria che si beffa del destino. Non c’era logica, non serviva e non la cercavate. Neppure io.

Col tempo la realtà ha prevalso e io sono disarmato. Mi manca già molta di quella forza e neppure facendo un doppio salto all’indietro potrei recuperarla, solo una sonora caduta da farmi male. Però via Maso Belli e via Disciplini sono rimaste nella memoria, e le nevicate memorabili e tutto il resto.

In una giornata di domenica di mezz’ottobre leggendo della battaglia di Stalingrado e vedendo il nuovo governo che inizia i suoi primi passi non ho pensieri allegri, quindi pure io spero, adesso, che domani succeda qualcosa. Ciao Viz.

                                                                                                     Silvano C.©  

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