(Epilogo - Profumo Di Mare, Quasiamodo,
Auguste Lefou, Eva e Adamo, Gigliolo Unamico, Guardami e la figlia Innocentia,
Mister Big, Lotte Hammer, Juan e Conception Juventud, Eloise Fresnil Dupont ed Ernie Dupont, Fiona, ed infine Mitezza (Mit) ed io,
Mathias Cuisiner, ci congediamo)
Ormai lavoro al Flavor da 18
anni, sono sempre più innamorato di Mit, ho due figli, maschi, di 12 e 15 anni.
Al mio vecchio posto e col mio turno nella guardiola parafulmine adesso ci
lavora Fiona, splendida trentenne lesbica che si diletta di arti marziali e che
non ha problemi con l’orario sia perché anche la sua compagna è impegnata la
notte (lavora nel locale notturno vicino al Sex Shop statale) sia perché, se
c’è bisogno di usare le maniere forti, sa tenere testa alla maggioranza degli
uomini che io conosco.
Quasiamodo si è pensionato
da un paio di anni, e prima di andarsene ha offerto al personale ed a tutti gli
ospiti, nel parco del residence, un rinfresco fantastico, con un servizio di
catering impeccabile, un trio di musicisti argentini che ci ha fatto sognare
con le sue musiche struggenti e con i pezzi di tango che due coppie di
ballerini professionisti hanno eseguito per la gioia dei nostri occhi. Mi manca
Quasiamodo, e anche se non abbiamo mai lavorato assieme avevo l’impressione di
averlo accanto, nei momenti di bisogno.
Non ho più saputo poi che
lavoro facesse Profumo Di Mare, so solo che un certo giorno è sparito ed ha
lasciato il conto di due mesi da pagare ma nessuna traccia di dove fosse andato
a finire. Negli stessi giorni pure Gigliolo ha lasciato il residence,
portandosi dietro la sua fama equivoca ed un enorme, misterioso e pesantissimo
baule.
Si, sono cambiate tante
cose, in 18 anni, come è logico. Poco dopo aver sposato Mitezza, esattamente un
anno dopo averle detto con un mazzo di fiori di campo che ha un bel culo ed
essere stato assunto da Lotte in pianta stabile ci siamo trasferiti in uno
degli appartamenti più belli del Flavor. Da quel momento tutto ha iniziato a
girare velocemente. In breve Lotte mi ha praticamente lasciato la gestione di
tutto, e la vedo ogni mese per una breve relazione sulla situazione. Il
residence è stato rinnovato e in certe parti completamente ricostruito. Per un
po’ siamo stati in balia delle varie imprese di costruzioni e degli artigiani,
tra calcinacci e polvere, rumori e fastidi. Sembravamo terremotati. Mister Big,
infastidito, ci ha lasciati esattamente in quel periodo, non prima di essersi
esibito in uno spettacolo discutibile che poi racconterò. Guardami ha fatto
venire a vivere con lei la figlia, che non sapevo avesse, vissuta sino a poco
prima in un severo collegio di suore gesuite. Inutile dire che Innocentia, così
si chiama la figlia, ha le stesse tendenze della madre, per la gioia di tutti i
maschietti che le capitano a tiro.
Juan Juventud è tuttora in
fase terminale, sempre assistito da decine di parenti che invecchiano
lentamente, ma più velocemente di lui, e la figlia, Conception, ora è primario
nel reparto geriatrico del nosocomio cittadino. Col padre ha accumulato
un’esperienza assolutamente unica.
Adano ed Eva hanno avuto due
figli, ma intendono averne molti altri.
Io non ho molto da fare a
parte alcuni particolari momenti o quando ci sono problemi, e solitamente ho
più tempo libero di un tempo. Mit è in guardiola parafulmine da quando smonta
Fiona sino a mezzogiorno, e poi può dedicarsi ai figli o ai suoi interessi.
Spesso esce e si fa lunghi giri in città; le piace camminare per tenersi in
forma.
Io invece sono impigrito.
Scrivo bozze per un ipotetico e fantastico libro da quasi 5 anni, dove intendo
raccontare storie reali o immaginarie delle persone che vivono nel residence, o
che vi hanno vissuto da quando sono arrivato io. Ho lasciato perdere le
velleità di mutamenti drastici nella mia vita, e mi ritengo fortunato di poter
vivere dove sono nato, senza dovermi allontanare dai posti ai quali sono
legato. Ho conseguito quel master, ma poi non ne ho fatto nulla. So che chi
viaggia o ha viaggiato ha un’apertura mentale maggiore, ma non è una regola.
Mister Big, ad esempio, ha
viaggiato in molti paesi, e talvolta vi ha preso residenza per periodi lunghi,
ma mi sembra molto piccolo, e non solo per un fatto di statura.
Alla fine sono riuscito a
scoprire cosa mi è successo quella notte quando mi ha chiesto aiuto. Lui ha
preso possesso del mio corpo per usarlo in un’orgia con quattro modelle
statunitensi. Big ha questo potere unico ed incredibile, di poter rubare i
corpi altrui, diventare chi desidera per un tempo limitato ma sufficiente a
soddisfare il suo unico interesse: il sesso. Da quando ho iniziato a capire,
lui mi ha fatto paura. Non trovo nulla di sbagliato nell’interesse per il
sesso, ma è sbagliato avere esclusivamente quell’interesse e piegare gli altri
solo a questo suo desiderio, in modo meramente meccanico, come se si collezionassero non solo monete ma corpi,
posseduti senza poesia o coinvolgimento o anche solo rispetto per i sentimenti
e le vite che non ci appartengono.
Si, Big lo è di nome, ma non
di fatto, malgrado le sue capacità, sprecate.
Prima accennavo allo
spettacolo che ha inscenato la sera prima di andarsene per sempre.
Ha preso il controllo del
corpo di Eloise Fresnil Dupont, moglie del banchiere Ernie Dupont, col quale
deve avere avuto in passato grossi motivi di discussione. Ha fatto in modo che
si vestisse, poco, da prostituta, e che
poi girasse per tutto il residence tentando di sedurre ogni uomo che
incontrava, suonando ai singoli appartamenti, mettendosi in mostra in modo
penoso. Tutto questo è durato per almeno un paio di ore, e, prima che io
potessi prendere provvedimenti seri, dopo essere venuto a conoscenza della
situazione un po’ in ritardo, Eloise è rientrata nel suo alloggio, dove il
marito dormiva ignaro di tutto. Quando, il mattino dopo, le ho chiesto
spiegazioni, lei mi ha guardato senza capire, e solo spiegandole i fatti ha
realizzato, prima è arrossita e poi impallidita.
I Dupont hanno lasciato il
residence ancor prima che Mister Big mi consegnasse le chiavi del suo alloggio.
E da allora non ho più rivisto nessuno di loro.
Auguste Lefou è un altro dei
pochi inquilini che restano nel loro appartamento sin dai tempi del mio
arrivo. Il suo alloggio però è stato
completamente ristrutturato e quella folcloristica mobilia che aveva 18 anni fa
è finita da tempo in discarica. Ora i 140 metri quadrati che occupa sono un
esempio di arredamento minimale da rivista specializzata, ha rispolverato la
sua laurea in architettura e partecipa come relatore superpagato a seminari di
neoarchitettura per interni.
Durante i lavori di
ristrutturazione sono sparite anche tutte le telecamere nelle singole unità
abitative, in modo discreto per non far scoppiare scandali. Era stata Lotte,
molti anni prima, durante una sua breve ma bruciante relazione con Quasiamodo a
farle installare. Quando me lo ha detto, in uno dei miei incontri mensili,
quasi me lo aspettavo, perché era chiaro che non era possibile che lei non ne
sapesse nulla. La cosa che non mi sarei mai immaginato era la loro relazione, a
conferma che: 1° - io non intuisco le
cose se non quando mi vengono dette esplicitamente. 2° - la chimica che attrae
le persone sfugge le normali leggi fisiche e logiche.
Ora non ho altro da dire su
Flavor, che rimane un’isola nascosta nella città mutevole, rifugio per persone
che cercano la calma dei tempi andati e, allo stesso tempo, laboratorio per
pazzie umane che ci rendono tutti più savi.
(Mathias vi saluta con
un sorriso)
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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