martedì 28 febbraio 2023

Poche cose sulla solitudine, e pure confuse con altro

Non so quanto sia creativo il dolore se non si hanno la fantasia e la spinta a fare, e nel dubbio meglio evitarlo, potendo. A tal proposito la solitudine può essere fonte di dolore quando non è scelta libera ma subita, e di solitudine sono quasi certo che si possa anche morire. Non ha senso deridere chi è solo senza averlo scelto, perché ha subito perdite o attraversa anni difficili, perché può capitare e perché comunque in certe situazioni si è soli. Metto a confronto amicizia e solitudine, oppure amore e solitudine. Non so capire se posso considerare amicizia e amore opposti alla solitudine, magari si tratta solo di intendersi. La fortezza può essere abbattuta in un attimo se si trova il passaggio giusto dove piazzare la carica, e dopo tutto potrà avere un nuovo inizio. Non so essere né ottimista né pessimista, più il secondo per inclinazione, e so per esperienza che nulla è destinato a durare. Le sole armi che possiedo per fermare ciò che finisce sono la memoria, il racconto, il ricordo, la conservazione di alcune cose, il ritorno in alcuni luoghi. Il grande pericolo che corro è quello di vivere troppo nel passato, nello sperare di aver successo in questa mia illusione. Ciao Viz.

                                                                                                     Silvano C.© 
                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

 

lunedì 27 febbraio 2023

Vivi intensamente

Vivi intensamente e non fermarti davanti a niente. Fallo pericolosamente se serve e non curarti del giudizio che lo sconsiglia. Ignora la logica e il buonsenso, lasciati andare ad ogni fantasia, richiama in vita i morti, ammetti che il sesso può essere morboso e anche innocente, organizza eventi e partecipa anche se nessuno ti ha invitato o se rischi di essere cacciato. Accetta quello che arriva di imprevisto e non solo l’inevitabile, ben vengano pure le situazioni più stupide. Si vive una sola volta ed è un peccato lasciare certi errori, si rischierebbe di non poterli fare più. Ti faccio notare che se non ti bastano le normali ore di veglia puoi sfruttare quelle del sogno, ma questo già lo sai.

Ecco, ho pensato a questo, non scrivo i particolari che mi ci hanno fatto arrivare perché li conosci già e ti mando un sorriso. Ciao Viz.

                                                                                                     Silvano C.© 
                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

domenica 26 febbraio 2023

Col Sole o anche senza Sole

Con il vento e con la nebbia, con la pioggia o col Sole, sempre torneremo a chi ci ha amato o ci è stato vicino. Molto più di quelli che abbiamo amato noi perché ciò che abbiamo avuto, magari senza nostro particolare merito, conta tanto. Ma poi perché parlo al plurale? Non sono nessuno, non rappresento che me stesso, esprimo solo quello che penso io. Non sono mai stato capace di districarmi nelle regole dell’algebra sentimentale mentre mi trovo meglio con i numeri, ma quelli sono distanti e non si affezionano, sono freddi ed oggettivi, non si commuovono né mi amano, magari possono darmi ragione o torto ma non è di giudici che ho bisogno, è di altro.

In ogni stagione vissuta o che mi aspetta, forse, l’unica cosa che conta è l’amore. Il denaro è un surrogato, le cose sono ciò che sono, cioè poco. Mi dibatto tra paure legate anche al denaro e sfioro l’irrazionale o il ridicolo, l’invidia e l’ansia di accaparrare. Che poi non so fare affari e se li sapessi gestire sarei ricco. Quello che cerco è solo amore, e non uno qualunque, solo uno. Il resto sono storie che m’invento per ingannare non solo il tempo. Ciao Viz.

                                                                                                     Silvano C.© 
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sabato 25 febbraio 2023

Le maccheronate dei tempi andati

Leggo sulla locandina di un giornale che una persona sarebbe andata a tutte le maccheronate organizzate nei giorni di carnevale nei paesi trentini vicini. La cosa mi fa sorridere, la trovo abbastanza buffa e allo stesso tempo realistica. Ci fu un tempo nel quale pure noi, per una breve manciata di anni, ci spostavamo in tutti i posti non lontani da Riva del Garda per andare dove distribuivano gratuitamente piatti di pasta, polenta condita o altri piatti tradizionali nei giorni che precedono la Quaresima. Durò poco perché ci stancammo presto anche della confusione e delle file a volte lunghissime che spesso si formavano. E poi temevamo gli scherzi di alcuni ragazzi che a volte si divertivano a sporcare con schiuma chi trovavano a queste feste, anche quello da mettere tra le possibili seccature. Durò poco ma fu bello aspettarti quella volta che scendevi dall’autobus tornando dal posto di lavoro e ti portai un piatto di maccheroni al ragù caldi e fumanti. Ogni tempo è adatto al suo tempo, alla sua età, ai mutamenti che ci capitano. Mi fa piacere che dopo la pandemia certe tradizioni, anche in periodo di crisi come questa, possano riprendere. Noi ci torneremo la prossima vita, Viz.

                                                                                                     Silvano C.© 
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venerdì 24 febbraio 2023

Niente di nuovo

Ripenso a scelte sbagliate e mi arrabbio. Inutile prendersela con altri se l’origine di alcuni guai è imputabile solo a me. Non penso di credere al peccato originale ma so in passato può essere avvenuto qualcosa che ha innescato una serie di conseguenze negative e che i suoi effetti si manifestano solo oggi. Avrei potuto leggere meglio oppure informarmi di più. Sicuramente non avrei dovuto fidarmi troppo di alcune fonti che mi sembravano attendibili. Ma senza scavare troppo preferisco dire che oggi non è successo niente di nuovo, e domani andrà come deve andare. Ciao Viz.

                                                                                                     Silvano C.© 
                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

giovedì 23 febbraio 2023

La strada sbagliata

Quasi senza pensarci imboccava sempre quel vicolo quando gli capitava di passare nel vecchio quartiere, lo percorreva per pochi metri e poi, rendendosi conto che quella casa non esisteva più e il numero civico neppure, tornava sui suoi passi.

Quella sorta di obbligo a ripetere ormai lo aveva preso come un vezzo innocente, un riempitivo della sua giornata, quasi una specie di farcitura senza la quale l’intera passeggiata perdeva il suo gusto.

È naturale che un luogo richiami qualche episodio con le persone legate a quell’episodio, che queste ritornino come se tutto fosse presente come quando avvenne.

La cosa, per essere breve, si ripeté esattamente 4684 volte identica dopo la prima, e i pochi passi in più in quella strada sbagliata divennero talmente naturali da rendere impossibile immaginare una situazione diversa.

La quattromilaseicentottantacinquesima volta però andò diversamente. Fatti alcuni passi nel vicolo si rese conto che la vecchia casa c’era, esattamente dove doveva stare. Istintivamente mise le mani in tasca e trovò le chiavi della porta. Infilò la chiave nella serratura, aprì la porta ed entrò.

Ciao Viz, quello che successe poi non lo so.

                                                                                                     Silvano C.© 
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