Leggo, non assiduamente è
vero, ma leggo Femminismo a Sud, il blog che molti
conosceranno, e in caso negativo ecco come vederlo:
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2013/10/29/renzi-e-il-pd-non-parlate-di-donne-please/
Il link porta ad un post che
ho letto e del quale riporto due brani (mi permetto di stralciarli perché chi
vuole può comunque leggere il testo originale completo):
“Fate così, tutti quanti.
Non importa davvero che pronunciate termini tra l’altro oramai obsoleti in
relazione ai generi. Che importa se parli di donne, uomini, trans, gay,
lesbiche, bisex. Il punto è che se parli di persone, di soggetti invece che di oggetti, devi rispettarne
l’autodeterminazione e dovrai ascoltare quanto hanno da dire. E proporre. E ci
sta anche che non abbiano nulla da dire a Renzi in se’, non perché sia una
cattiva persona, ma più che altro perché c’è chi rifiuta di delegare al leader
istanze che vuole rivendicare per se’.
Fate così. EVITATE di
parlare di donne nel vostro scazzo
interno a farvi belli a chi se ne occupa di più. Evitate. O imparate tutti a
dare spazio a temi complessi a cominciare dal fatto che non si può fare un
decreto legge in nome delle donne senza tenere conto dell’opinione delle donne”
Poiché io qualche opinione
personale sul tema in tanti anni me la sono fatta ora la esprimo, partendo da
questi brani e rifacendomi ovviamente anche a cose che ho già pubblicato su
questo blog e che ognuno con una ricerca grazie alle etichette o digitando in
alto sotto l’intestazione una parola specifica può trovare.
Quante cose da dire, troppe.
Innanzitutto inizio con l’esprimere l’impressione che per alcune donne di oggi
40 anni e più di storia siano trascorsi inutilmente, e che si torni agli anni
60 e 70, quando la stupidità e l’arretratezza diffuse nel mondo maschile
giustificavano ampiamente la ricerca di una riflessione autonoma delle donne,
che escludevano il maschio per un bisogno fondamentale di capire prima cosa era
giusto dal loro punto di vista, dopo secoli di predominio maschile, e che ogni intrusione
di compagni, amici, amanti o altro avrebbe finito per condizionare la ricerca
di una nuova idea, la comprensione di nuovi bisogni, l’affermazione della
propria femminilità, inizialmente contro l’idea dominante del mondo maschile.
Ora ci risiamo, il maschio è
ancora contro, è un ostacolo sulla strada. Possibile che nessuno nel frattempo
non abbia capito ancora e che quindi si debba essere accusati genericamente di usare categorie obsolete
come donne, uomini, trans, gay, lesbiche, bisex, come se non si parlasse di persone ma di oggetti? L’accusa è rivolta
a Renzi ed a tutto un mondo politico che usurperebbe il diritto di parlare a
nome di altri, in questo caso delle donne, e si rivendica esplicitamente il
diritto politico di non delegare nessuno a parlare di donne, ma di farlo solo
in prima persona.
Se c’è una cosa che non capisco, nella mia ottica novecentesca, e come ci si possa affidare, politicamente, a gruppi che rappresentano solamente le proprie istanze, magari assolutamente corrette e adeguate ai tempi, ma prive di una visione d'insieme, che comprenda tutti i temi dei quali la politica si deve occupare: solidarietà e giustizia sociale e fiscale, evasione, rapporto tra laici e credenti, temi etici come igv, sostanze stupefacenti ed eutanasia, politica estera, grandi opere, difesa, scuola pubblica laica o confessionale, sanità, giustizia, ordine pubblico, immigrazione ed integrazione, violenza sui soggetti deboli e così via. Non credo quindi che un movimento o un partito di donne siffatto verrebbe votato neppure dalle donne, e, se non vado errato, non esiste (e se esiste non ha potere decisionale né rappresentanza istituzionale).
Se c’è una cosa che non capisco, nella mia ottica novecentesca, e come ci si possa affidare, politicamente, a gruppi che rappresentano solamente le proprie istanze, magari assolutamente corrette e adeguate ai tempi, ma prive di una visione d'insieme, che comprenda tutti i temi dei quali la politica si deve occupare: solidarietà e giustizia sociale e fiscale, evasione, rapporto tra laici e credenti, temi etici come igv, sostanze stupefacenti ed eutanasia, politica estera, grandi opere, difesa, scuola pubblica laica o confessionale, sanità, giustizia, ordine pubblico, immigrazione ed integrazione, violenza sui soggetti deboli e così via. Non credo quindi che un movimento o un partito di donne siffatto verrebbe votato neppure dalle donne, e, se non vado errato, non esiste (e se esiste non ha potere decisionale né rappresentanza istituzionale).
Ovvio che molte idee del
post sono condivisibili, ed infatti sono pure le mie, solo che non sono
disponibile ad offrire la mia comprensione, malgrado io sia ovviamente ottuso e
superato dai tempi, se in cambio ricevo chiusure, in certi casi insulti o, in
prospettive migliori, un atteggiamento di accettazione mista a commiserazione.
Non sono mai stato masochista, né amo far soffrire. Nella vita sia alla luce
del sole che nella sfera intima non amo la degradazione; essere il padrone o
l’oggetto esula dalla mia logica.
La cosa che sinceramente mi
incuriosisce è poi come alcune donne pensino di raggiungere, nella logica sopra
citata, i loro sacrosanti obiettivi di piena realizzazione di ogni donna e di
ogni uomo secondo i propri inviolabili desideri, inclinazioni e scelte. Io ho insegnato per una vita, ed è stata
mia cura fare in modo, pur nei miei limiti, che ognuno, ragazza o ragazzo,
avesse le giuste informazioni, che capisse l’importanza del rispetto reciproco,
che raggiungesse le giuste conoscenze anche sulla sessualità e sulle differenze
tra i sessi. Come è possibile fare a meno, nel cammino verso la piena realizzazione
dell’individuo, dell’apporto degli insegnanti uomini, che magari sono padri, e
trasmettono anche ai figli le basi della loro visione del mondo, e che magari
votano un partito politico, che potrebbe essere il PD, e potrebbero aver
sposato una donna, condividendo con lei cose belle e molto meno belle della
vita, ma sempre senza la pretesa di una mitica e malintesa superiorità
maschile.
Impossibile poi reagire alle
sfide che il mondo moderno ci pone, con questo melting pot nel quale chi ha
raggiunto diritti condivisi si mescola a chi tali diritti non li ammette per
cultura, origine, storia o fede religiosa se non ci si allea, donne e uomini,
deponendo atteggiamenti di chiusura e di critica ad ogni tentativo onesto di
dialogo.
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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