lunedì 31 luglio 2023

Sono fortunato

Sono fortunato, sino ad oggi non son morto.

Non sono obbligato ad andare in vacanza mettendomi in viaggio incolonnato per raggiungere luoghi dove regna una ressa umana sopra la soglia.

Posso decidere quando e cosa mangiare e molti degli orari personali.

So adattarmi ad altre necessità, anzi, contribuisce a darmi un senso, e mi pesa relativamente poco modificare alcune abitudini perché mantengo comunque uno spazio mio.

Possiedo una biblioteca abbastanza fornita e non leggerò mai tutti i libri che possiedo. Mi concedo il lusso di scegliere, di leggere poco o molto e di ignorare bellamente ciò che per alcuni è un delitto non leggere.

Per ora posso fare le scale, andare in bicicletta, andare per un sentiero in montagna, guidare dove mi va e non andare se non ne ho voglia.

Faccio progetti a medio termine con possibilità economiche accettabili. Mi piacerebbe essere ricco ma non posso avere tutto.

Una gatta mi fa compagnia. A volte graffia ma non lo fa mai per far male, è che lei ha le unghie.

Ho vissuto cose bellissime con te, le rivivo ogni giorno e il resto conta veramente poco. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

domenica 30 luglio 2023

Andiamo senza limiti

Perché darsi limiti che non hanno motivo di essere? Il mio passato è in parte leggenda ricreata ad arte secondo umore e amore. Non esiste come è stato, non è tutto vero ciò che ricordo e nessuno ha prove di quanto mi sembra di ricordare, la memoria sbaglia continuamente, ha falle piccole e grandi che fanno entrare ed uscire in continuazione di tutto. Quindi noi siamo stati in quel viaggio, abbiamo volutamente evitato inutili concentrazioni umane ma in altre ci siamo caduti anima e corpo. Non si fugge mai con successo da ogni cosa, la rete qualcosa pesca e trattiene. Non mi va quindi di porre limiti a ciò che abbiamo vissuto, perché farla finita così, che vantaggio ne avrei, e tu cosa ci guadagneresti? Eviterei la vera pazzia, forse, ma un poco di questa è necessaria, senza la vita sarebbe troppo breve, anche più di quello che già è. Quindi siamo andati ovunque, e ovunque continueremo ad andare. Oggi sei venuta e hai sorriso quando, ancora una volta seduto nel medesimo posto, ho avuto il piacere di ricevere la visita di tanti piccoli passeri. È stata la cosa più bella di questi giorni, molto più dell’ottimo cibo e dell’ora piacevole con una temperatura accettabile e all’ombra. All’interno del locale c’era posto e anche l’aria condizionata ma non avrei mai potuto rinunciare alla compagnia dei piccoli amici pennuti. Loro c’erano, tu c’eri, tutto qui. Ciao Viz queste cose già le sai.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

sabato 29 luglio 2023

raccontami

Raccontami ancora della piccola e nobile città dove sei nata, delle prime esperienze con due oche che vedesti da piccole e poi crebbero tanto, degli scherzi ai passanti dal balcone sulla via, della grande camera dove potevi girare in bicicletta, del torrentello, del ponte Gobbo, dei viaggi e di come iniziasti a vedere la Francia prima di me, delle tue fantasie e di tutto quello che dovesti subire, dei sogni e delle delusioni, di come superasti gli ostacoli, del bisogno di allontanarti dai vincoli di famiglia che ti andavano stretti. Raccontami di tutto. Raccontami ancora, vieni a trovarmi quando è giusto, riportami sui tuoi passi che i miei mi hanno stancato, li ricordo ma un po' vorrei scordarli. Perdonami ancora, ne ho bisogno. Dimmi di cosa facesti in quei giorni, dei pochi legami che riuscisti a mantenere nei tuoi troppi traslochi, di una vita che io, prima, non ho conosciuto ma posso soltanto vedere con i tuoi occhi e attraverso le tue parole. Le fotografie di quegli anni aiutano, certo, ma mi fanno male perché non c’ero e sono pure geloso di questa situazione assurda. Avrei voluto esserci, ma allora forse neppure mi avresti visto; sono stupido adesso ma a quel tempo lo ero molto di più, una frana umana continua, una successione di cose sbagliate al momento sbagliato, anche se probabilmente non è così, sicuramente esagero, qualcosa di giusto credo di averlo fatto pure io, tra le altre cose. Mi manchi da morire, tutto qui. Tu Viz queste cose già le sai .

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

venerdì 28 luglio 2023

Le molte facce di Giano

Non è vero che siano solo due, qualcuno lo ha mai visto per testimoniarlo? Credimi, sono tante di più, ma non le so elencare neppure io che so molte cose che tu non sai. So della fontana dalla quale non sgorga mai acqua, so del capriolo timido, so del pesce gatto dalle tante spine, so del labirinto dal quale sa uscire anche un bambino, so cosa facevo il 5 marzo di molti anni fa, so del Sole visto con un vetro affumicato, so della pizzeria che ha cambiato gestione e so tante altre cose fondamentali. Ma non so quante facce ha Giano. Non ne ha solo due, e neppure solo quattro. L’ho visto con una faccia sorridente perché l’attendeva l’amore. L’ho visto con un’altra faccia preoccupata temendo di perdere l’amore. E poi le altre facce di quando l’amore era appena finito, di quando non ricordava di avere amato, di quando dubitava di essere mai stato amato. Le mille e mille facce dell’Amore plasmano quelle di Giano che a quel dio si arrende, e alla fine non conta nulla se non è in relazione con l’Amore. Questo lui lo ha capito da molto tempo, probabilmente millenni, quindi non si preoccupa se, quando qualcuno lo vede, non lo riconosce aspettandosi un altro. Eppure lui è lui ed anche l’altro, i tanti altro. Poco da aggiungere, Viz, queste cose tu le sai e non è a te che le dico.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

giovedì 27 luglio 2023

Nessun desiderio?

È quella a destra.

Come scusi?

Voleva chiedermi quale strada deve prendere per andare all’ospedale, giusto? È quella a destra, poi segua le indicazioni e arriverà.

Grazie.

Nessun desiderio, nessun dubbio e nessuna domanda. Ancor prima di pensarlo ottengo quanto vorrei e le informazioni che mi servono. Vivo senza necessità, mi lascio vivere come viene e vado dove il vento mi spinge, senza chiedermi il motivo. La vita è, non serve aver dubbi, inutile porsi interrogativi e immaginare possibili risposte diverse, non è necessaria neppure la fantasia. La bellezza è qui, tutta la bellezza. La fortuna è qui, tutta la fortuna. Non leggo romanzi, la vita è un romanzo molto più completo e pieno di sfaccettature. Voglia di dolci? Ho appena gustato una fetta di Sacher, nei giorni scorsi ho visitato forni e pasticcerie e ho preso esattamente tutto quello che mi interessava, e lo stesso ho fatto al ristorante. Desiderio di viaggiare? E per andare dove a visitare cosa? Ho visto tutte le 100 città che bisogna vedere prima di morire, sono stato in crociera al nord, su una spiaggia caraibica, sui massimi vulcani del mondo, ovunque ho pensato di andare sono andato. E per il resto, per tutto il resto? Esattamente come con i dolci, ho vissuto e fatto tutto quello che si può col denaro e senza, nei rapporti sessuali, con le auto e le case, ho abitato nel castello di Sissi e non mi sono fatto mancare un piccolo salto in orbita. E l’amore mi chiedi? Ecco, quello, lo ammetto, non è mai sufficiente.  

Ecco Viz. L’amore è strano, non si compra e non si vende, arriva e va quando vuole, non c’è modo di controllarlo.

                                                                                                            Silvano C.©

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mercoledì 26 luglio 2023

attesa

Nulla più dell’attività che richiede l’uso delle mani permette alla mente di navigare libera su oceani di porte che si aprono e si chiudono, di persone che pensano di contare e non contano nulla, di visi amati e mai dimenticati, di opportunità perdute perché se ne sono scelte altre, di terremoti passati e futuri, di tombe a loro modo belle perché testimoniano che dopo la morte non tutto si conclude ma resta gratitudine e rimembranza a sua misura eterna, di rocce in bilico pronte a cadere facendo danni o aprendo nuovi percorsi, di enormi lavori intrapresi per un capriccio o uno squallido interesse e abbandonati dopo enormi spese al degrado e alla vergogna, di gatte che miagolano cercando attenzione, di amici veri e falsi, di chi sostiene di conoscere qualcun altro e di chi, invece, qualcun altro lo conosce veramente ma non sente il bisogno di pubblicarlo su un giornale o di dirlo pubblicamente. Il lavoro dell’imbianchino, ad esempio, nei momenti ripetitivi lascia i pensieri senza cancelli, allo stato brado. Ben diverso è studiare un testo d’arte, leggere un romanzo, assistere a un film o seguire una discussione. In questo secondo caso la concentrazione è necessaria, occorre capire il senso, si deve affrontare un compito, seppur piacevole magari, ma si tratta sempre di un dovere non di una libertà. E intanto, lo ammetto, ne so e ne capisco sempre meno esattamente su tutto. E mi fido poco delle mie intuizioni, falsate dall’età e dalla nostalgia, legate a ciò che è stato e che il futuro, forse, ignorerà. Ciao Viz. Sono in attesa, come molti.

                                                                                                            Silvano C.©

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martedì 25 luglio 2023

Quel che ho capito

Dei luoghi che ho visitato ricordo qualche particolare a volte insignificante ma che mi permette di non perderli. Quelli che non ricordo li ho perduti quasi irreparabilmente, e il quasi si riferisce all’aiuto di qualcuno che mi viene in soccorso, oppure al riordino di qualsiasi tipo di oggetti che conservo che, invariabilmente, mi riporta sia il luogo sia la situazione. La cosa più importante tuttavia non è il luogo. Neppure la situazione è determinante. Ciò che conta è la persona richiamata dal luogo e dalla situazione. Nulla di nuovo, solo il bisogno di fissare qualche punto nella logica del mantenimento e della rimozione. Ci tengo a non dimenticare alcune persone. Di altre ne farei volentieri a meno ma, nel bene e nel male, le ho incontrate e qualcosa mi hanno dato. Anche chi mi ha derubato mi ha dato, inutile fingere che non sia così. A volte solo dolore e assenza, altre volte invece la conseguente crescita. Ancora rivedo Creta, o il mare trasparente in una giornata estiva, o le nebbie dell’Atlantico. Quello che vorrei rimuovere sono le solitudini reali, le esperienze solitarie e ciò che non ho mai raccontato. Ma anche i luoghi legati a queste situazioni restano appiccicati da qualche parte, pronti a rispuntare fuori mentre, a dire il vero, vorrei semplicemente partire (o restare, non fa differenza) con te. Ciao Viz. Tutte cose che alla fine ho capito.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

lunedì 24 luglio 2023

Genova per noi

Non lasciarmi tornare ai nostri temporali, lo so che cantavamo assieme questa canzone salendo dalla pianura verso il Trentino, e mi divertivo pure, ora non più. Mi è sempre piaciuta ma, da alcuni anni, i temporali mi fanno paura. Ormai temo le piogge torrenziali che allagano ogni cosa, i venti in grado di sollevare le tegole del tetto, le grandinate che distruggono tutto ciò che colpiscono. Lo so che in realtà non puoi impedirlo, io neppure, ma vorrei tornare senza temporali, vedere la pioggia senza paura, camminare con l’ombrello e distrarmi, magari bagnarmi le scarpe o poco di più. Sono stanco di aver paura di questo tempo vigliacco forse frutto dei nostri errori umani, non lo so. Mi sembra che un tempo fosse diverso, forse rimpiango solo la gioventù, neppure questo so. Genova per noi, lo sai, vorrei cantarla ancora con te. Ciao Viz. 

                                                                                                            Silvano C.©

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domenica 23 luglio 2023

Notte senza stelle

Ci sono momenti nei quali devo dirti cose, nei quali ti avverto e non so come farti entrare, sono impreparato alla situazione anche se sono anni che mi ci trovo immerso. Non mi lamento di questo che vivo ma del fatto che sei partita controvoglia. Avevi ancora progetti da realizzare, come tutti, e luoghi da visitare, persone da sentire e vedere, telefonate alle quali rispondere, carte da eliminare perché ne avresti provato un piacere unico, consigli da darmi e dolori da condividere, con le preoccupazioni e tutto il resto. Non è avvenuto improvvisamente, è chiaro. Hai potuto in parte concludere, salutare, pensare a un addio, immaginare la nostra vita senza di te, scegliere o decidere che in fondo era giusto per certi aspetti, quella è stata una scelta tua, non so quanto ne sono stato degno, non lo so, non sono migliorato da allora, non ho fatto progressi col mio carattere impossibile, ho solo imparato a trattenermi leggermente di più, a controllare alcune mie sfuriate un tempo persino ridicole, oltre che cattive. Conservo con gelosia alcune cose, perché sono ancora geloso in qualche modo, sì, io che credevo di non esserlo. Esclusivo e poco condiscendente, ho capito che la solitudine con te è migliore della confusione e delle risate con decine di persone. Devo convincermi che sono sulla strada giusta, su una delle opzioni possibili migliori, che non arriverò mai alla perfezione che, con te presente, mi permetteva maggiori libertà. Ti sei portata via la mia possibilità di essere stupido inconsapevole, ora sono soltanto stupido. Ciao Viz, ma non era meglio per entrambi se potevi restare qualche anno in più, ovviamente con meno problemi di salute? Sarebbe stato un regalo per me, questo ormai dovrebbe essere chiaro anche ai muri di notte, di una notte senza Luna né stelle in cielo.

                                                                                                            Silvano C.©

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sabato 22 luglio 2023

Domande oziose

Qui i mesi sono segnati sui fogli dei calendari, esaurito un foglio si passa al successivo, trenta giorni ha novembre, con dicembre che lo segue e ne vuole uno in più. E poi viene un altro calendario, dopo il 1988 è venuto il 1989, poi il 1990. Non so per quanto ancora troverò calendari, lunari nuovi, bisognano, signore, almanacchi? Alcuni li regalano, altri li allegano a un giornale, certi sono riservati alla clientela speciale. Anni fa, veramente tanti anni fa, alcuni calendarietti profumati con belle ragazze policrome li offrivano i barbieri ed io nel mese di dicembre avvertivo sempre il bisogno di una spuntatina ai capelli. Anni dopo una nota marca di pneumatici incaricò prestigiosi fotografi di immortalare modelle notevoli e di scegliere una foto per ogni mese, 12 mesi 12 immagini, e le imitazioni che non si contano più. Ogni buon meccanico o camionista non sa resistere alla tentazione e magari una foto rimane per anni, fa compagnia. Anche questa pratica scorretta perché mercifica i corpi è destinata ad essere abbandonata, forse non da tutti. E la Frara d’na volta n’du la mitegna? Pure quella deve avere un suo posto, è divenuta tradizione, pubblica foto dell’inizio XX secolo, come potrei farmela mancare? Lentamente, mese dopo mese, stagione dopo stagione, si passa dal freddo invernale al tepore primaverile e poi all’estate che brucia boschi e cervelli. Ora aspetto l’autunno, letteralmente, sono stanco di illudermi di tornare indietro al tempo dell’oro e dell’incredibile bellezza. Non sono ancora caduto nel tranello di chi vanta magici poteri di pomate che tolgono anni mentre invece punta semplicemente al guadagno. Qualcuna sosteneva che le rughe sono importanti, ci s’impiega tanto per farsele venire, perché tentare di cancellarle? Quindi aspetto di invecchiare, per quanto mi verrà concesso, sfoglierò altri calendari, se ci riuscirò, programmerò a breve e quasi certamente non mi annoierò. I pensieri che mi frullano in testa mi impediscono di farlo. Ciao Viz, ma non era meglio per entrambi se potevi restare qualche anno in più, ovviamente con meno problemi di salute? La risposta è ovvia.

                                                                                                            Silvano C.©

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venerdì 21 luglio 2023

L’albero millenario

L’amore impossibile tra l’Angelo e l’Uomo come posso spiegartelo? Non avendone esperienza debbo tacere o limitarmi a fare supposizioni. E quelle mi limito a fare, ad immaginare, a far collegamenti con la vita di esseri dei quali ho esperienza. Inoltre so poco, quasi nulla dell’amore, anche se credo che la mia vita ne sia stata sconvolta, indirizzata, piegata e motivata, spiegata e giustificata. Non so definire l’amore ma ne ho visto i tremendi e sublimi effetti. La mia ipotesi tutta da dimostrare è che solo tra pari possa esservi amore condiviso in modo equo. Amare ed essere amati in uguale misura come potrebbe essere altrimenti? So che si può amare e non essere ricambiati, che si può smettere di amare, che l’amore muta col tempo, che si raffina o si guasta, che rimane a testimonianza, che completa e, dopo, nulla sarà più come prima. Di come possa l’immortale amare il mortale non ne ho la più pallida idea, e neppure del suo inverso. Io credo di poter amare un uomo o una donna, un essere umano insomma, perché ne condivido il tipo di vita, la durata della vita stessa che restituisce ad ogni mia ora lo stesso tempo vissuto dall’altro o dall’altra. Non posso amare allo stesso modo un cane, un gatto, un cavallo o un passero. Il loro tempo viaggia in modo diverso, la vita di un gatto dura meno mediamente di quella di un uomo. Eppure c’è scambio tra un uomo e il suo gatto, c’è dialogo, c’è un legame indiscutibile che, come l’amore, provoca anche il dolore della perdita, del vuoto lasciato. A volte qualcuno pensa di avere maggior affinità col proprio cane che col resto dell’umanità, e mi sembra un’assurdità. Io debbo rispetto alla vita, non solo alla mia o a quella degli altri umani, ma a tutta la vita, compresa quella degli animali. E le piante che ruolo hanno in tutto questo? Cosa potrà mai pensare, se pensa, un ulivo millenario se mi percepisce passare accanto a lui? Per lui sono un’ombra che è già sparita un istante dopo avermi avuto accanto?  Mi arrendo, non so nulla di nulla, solo mi fa rabbia, è questa la cosa principale, che chi amo debba morire prima di me o io prima di lui. Dolore usato a piene mani per impastare ciò che chiamiamo vita, dolore, sempre dolore, onnipresente, atteso e temuto, magari appena superato prima che ritorni di nuovo. Ciao Viz, capito mi hai?

                                                                                                            Silvano C.©

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giovedì 20 luglio 2023

L’ultimo bacio

Inutile pensarci. Quando verrà il momento avremo sicuramente scordato qualcosa di così importante e talmente banale che non avremmo mai immaginato di non avere. Sicuramente non avremo dato un ultimo bacio. Sicuramente ci resterà l’impressione di essere incompleti. Sicuramente ricorderemo consigli che non ascoltammo mai quando avremmo dovuto. Sicuramente ricorderemo qualche amico con nostalgia. Sicuramente ci sarà luce nel buio, il freddo invernale lo rimpiangeremo e rimpiangeremo anche il caldo estivo. Restituiremo senza alcun interesse il dolore ricevuto dopo averlo dedolorato. Saremo splendidi e inconsapevoli, pieni di vero terrore e di incertezza. Ci pentiremo e non basterà. Saremo soli, così raccontano ma non possono confermarlo. Come dopo una scossa tutto sarà diverso, cambierà la geografia fisica e morale, confluiremo nella conoscenza che, a sua volta, sparirà nel nulla. Alla fine, credo, non sarà necessario portare niente, è tutto previsto e predisposto, il necessario ci sarà e anche l’inutile non mancherà. Ripenso all’ultimo bacio, ecco, ora ripenso a quello. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

 

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