giovedì 31 marzo 2022

Per esclusione

Escludendo una dopo l’altra le opzioni ancora sul campo ma che per qualche motivo, a ben guardare, risultano irrealizzabili non si può dire che restino molte alternative. Succede sempre dopo ogni scelta e più si va avanti meno possibilità rimangono. Semplice logica, pragmatismo e buon senso. Le vie di fuga, quando si è all’angolo, possono arrivare a negare i fatti e a convincersi di aver ragione. Pessima scelta però se riguarda decisioni di vita o di morte o ipoteche pesantissime sul futuro. Quindi la sola via di fuga lecita, se c’è la consapevolezza di quanto si sta facendo, è rifugiarsi in altro. Non mi riferisco a vie chimiche o alcoliche, a scelte estreme o al rifiuto assoluto del presente, ma alla fantasia, all’arte, alla letteratura, all’impegno o al lavoro. Anche il lavoro può essere una via di fuga alla quale si arriva per esclusione. La motivazione rimuove la delusione per quanto non si può fare, fa scordare almeno un po' cosa e chi si è perduto, aiuta a sopravvivere. Un libro aiuta a sopravvivere. Parlare con una persona aiuta a sopravvivere. Non si tratta di distrarsi ma di scordare la Signora senza mancarle di rispetto. Un vero senso per tutte le stagioni è difficile trovarlo, meglio accontentarsi di progetti a breve o medio termine. Per oggi qualche progetto da realizzare l’ho trovato, o sono stato io ad essere stato trovato, ma questo non fa differenza. A presto Viz.

                                                                                                             Silvano C.©  

                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

mercoledì 30 marzo 2022

Forever Young

Che ogni scelta sia stata la migliore, lo so, lo è stata.

Forse una sola no, aver scelto me.

Forse altre che non conosco, ma sono sicuro poche.

Sempre giovane sei, mai sconfitta, neppure nella battaglia che tutti perdiamo per nostra natura mortale.

Nulla da aggiungere alla perfezione che non è di questo mondo, e che io posso soltanto supporre.

Forever Young hanno cantato, e avevano un motivo.

A me restano immagini, non solo giovani ma nella mia limitatezza immortali.

A me resta un regalo, molti regali, alcuni immateriali, altri solidi.

Sempre giovane, che potendo scegliere non potrei di meglio.

Arrivederci, Viz. avresti avuto diritto ad altro, che in ogni modo si sarebbe concluso alcuni anni dopo.

Alcuni avrebbero potuto aiutarti in questo, e colpevolmente non lo hanno fatto, ma questo è comune a troppi di noi, forse a tutti. Magari meritano perdono, oppure io per primo sono colpevole.

Tutti, credo, avrebbero potuto rubare, se aiutati, qualche attimo o qualche anno alla Signora, che non se ne sarebbe fatta un problema. Lei non ha fretta.

Dire che mi manchi è poco. Il resto è attesa. Ciao Viz.

                                                                                                             Silvano C.©  

                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

martedì 29 marzo 2022

Non aver pietà

Non aver pietà per altro che non sia persona. Tu meriti pietà, io merito pietà, ma lo stesso non vale per un sentimento, per un legame, per un ricordo. La pietà non deve andare alle cose, solo alle persone o a chi vive. Anche un gatto merita la tua pietà, non certo un libro al quale sei affezionato. Quindi non avere pietà davanti a qualcosa che ti riempie inutilmente la casa, non esitare a trovare una soluzione per disfartene nel modo migliore. Se lo farai dimostrerai comprensione per chi verrà dopo di te, lo solleverai da un dolore legato ad una scelta. Mantieni per te il dolore, conservalo quanto vuoi, ma non lasciarlo ad altri che non ne saranno comunque del tutto esenti. Pensa a quanto di costa separare una cartolina ricevuta da un’altra, a come ti riesce impossibile abbandonare un regalo che ho ricevuto nei miei ultimi giorni in vita e che non ho mai potuto guardare, sfogliare, indossare, godere. Pensi che torni a chiederti di un paio di guanti, di un piccolo gioiello, di un pacchetto mai aperto? So che aspetti, che mi aspetti, ma fa che questo non ricada su altri e assumiti la responsabilità della scelta. Non aver pietà delle tue debolezze, che non sono tutto. Ti ripeto che sei tu a meritare pietà, per mille motivi anche se rimani certamente responsabile e in parte colpevole. Le cose non verranno con te, ricordi Verga? Prima o poi ci rivedremo, forse, e litigheremo come un tempo. Questo ti manca, lo so.

                                                                                                             Silvano C.©  

                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

lunedì 28 marzo 2022

La stranezza di aspirare alla normalità

So che in alcuni campi non esiste alcun modello di normalità, che ognuno è diverso almeno un po' e che si arriva a un vero e proprio arbitrio d’intolleranza se si sostiene che esiste una sola forma assoluta e universalmente accettata, omologata, stabilita a priori e indiscutibile per quello che si definisce volgarmente normale. So che la normalizzazione è quasi sinonimo di repressione. So anche però che ad esempio un chirurgo parte da studi e trattati anatomici che standardizzano il nostro organismo, che alcune differenze rispetto a questa normalità sono patologiche e vanno curate. Quindi, trattando con le dovute cautele il concetto, io aspiro alla normalità. E la mia personale normalità comprende un ambiente favorevole, tranquillo, rilassante e stimolante allo stesso tempo. Non vorrei rincretinire oltre quanto già mi capita e dimenticare l’ovvio, ma mi piacerebbe veramente essere, per una volta, normale. Normale come integrato, accettato, cercato e generoso, disponibile il giusto, tranquillo senza volontà di primeggiare né di sparire. Vorrei la normalità di giorni futuri con la tua presenza, quella mi piacerebbe, mentre posso al massimo dirti arrivederci. Ciao Viz.

                                                                                                             Silvano C.©  

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domenica 27 marzo 2022

Sicuramente migliore

Essere giudicati migliori di quello che si è aiuta molto. Permette di avvicinarsi a quel modello, e crea dipendenza. Il proprio ego ne esce rafforzato e se il giudizio non è cieco, quindi contiene anche le critiche, non ci si monta la testa ma si sta bene in senso costruttivo. 

L’opposto quando si viene visti troppo negativamente, quando gli aspetti discutibili che oggettivamente ci sono vengono evidenziati e sopravvalutati. 

E un giudizio oggettivo, distaccato e perfettamente equilibrato che effetto produce? Bella domanda; non so se qualcuno è in grado di emettere su chiunque altro tale giudizio, se voglia farlo, se ritenga giusto farlo. Sono stato oggetto di giudizi del primo e del secondo tipo. Del terzo non credo, perché quando è successo qualcosa di simile è stato solo parziale. Alcune cose personali non si conoscono mai completamente, non si può dire cosa significano, neppure il diretto interessato in alcuni casi lo sa.

E allora si va alla ricerca di chi ci sappia raccontare, di chi ci convinca dell’immagine che ci restituisce, molto meglio di uno specchio. A presto Viz.

                                                                                                             Silvano C.©  

                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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