giovedì 31 agosto 2023

La notte dei gufi minori

Durante la notte avvengono cose che di giorno neppure s’immaginano. Qualcuno non prende sonno e legge libri. Altri scrivono invece di leggere. Conosco qualcuno che cammina e ama rivedere i luoghi che frequenta anche di giorno, sotto un’altra luce, artificiale o lunare, come capita. C’è chi s'inventa amori, chi li cerca e non li trova, chi li rimpiange perché li ha perduti, colpa sua o della vita che così ha deciso. Ci sono super donne e super uomini capaci di volare con la fantasia, in grado di arrivare in nuovi mondi come l’Ellade o la Camargue. Tutto nella notte è diverso, ogni singolo attimo è un’altra cosa, anche per chi non esce mai dalle sue quattro mura delimitate in basso dal pavimento e in alto dal soffitto. Come dopo aver fumato un po' di roba leggera i contorni sfumano, arrivano mille amici cercati inutilmente ed improvvisamente materializzati, sorridenti e proponenti. Mai supponenti, quello no, piuttosto preferiscono essere disponibili e vicini. E di giorno come mai non è possibile tutto questo? Come mai l’amicizia e l’amore si mostrano diversamente? Magari non è proprio così nella notte dei gufi minori, meglio aspettare quella dei gufi maggiori. Ciao Viz. Mi manchi da morire, notte o giorno non fa alcuna differenza. I gufetti ti salutano.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

mercoledì 30 agosto 2023

Un soffio di vento

Stamane stavo passando vicino ad un incrocio con rotatoria, a piedi e sul marciapiedi. Testa sgombra, pochi pensieri se non l’organizzazione a breve di alcuni impegni. Perso dentro di me, insomma, e attento a non inciampare nelle sconnessioni fisiche stradali e interne mentali. Improvvisamente un rumore, quasi da tamponamento, ma non era avvenuto niente del genere. Semplicemente un piccolo furgone, che non ho fatto in tempo a capire dalle scritte cosa trasportasse, ha frenato bruscamente e qualcosa tra quanto aveva caricato era probabilmente caduto. L’autista forse pensava di passare prima di un’auto che stava arrivando con la precedenza ed ha frenato all’ultimo momento. Assolutamente nulla, quindi, normale circolazione stradale. Eppure mi ha fatto tornare alla mente quello che avvenne a tuo zio ad un incrocio a Carpi, tantissimi anni fa. Ancora non ci conoscevamo e l’episodio me lo raccontasti diverse volte, facendomi ogni volta sorridere. All’incrocio tuo zio quasi si scontrò con un’auto che nel bagagliaio trasportava tempera per la pittura di pareti in vari bidoni. Quando l’autista dell’auto scese per discutere sulle precedenze o su chi avrebbe dovuto fermarsi per primo era sporco da capo a piedi di vari colori. Era un imbianchino che, evidentemente, non aveva chiuso per bene i suoi bidoni di colori e non li aveva neppure bloccati come si deve. Come sia finita ora non lo ricordo, mi fa ancora sorridere però, come la prima volta, e anticipando il tempo che porta via ogni cosa volevo fissare questo ricordo. Basta un soffio di vento per riportare ciò che è successo o che mi hai detto, e ne basta uno poco dopo per riportare via tutto quanto. Ciao Viz. Mi manchi da morire.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

martedì 29 agosto 2023

Nessun giorno sprecato

Nessun giorno sprecato.

Posso perdere tempo, certo, quello è possibile.

Il tempo che ho perduto non ritorna mai più, ma tanto anche quello ben speso non torna, non conta come lo uso, semplicemente non ritorna.

Lo spreco è non fare alcune cose, non avere alcuni pensieri.

Anche quello ha un valore limitato, per forza, io ho limiti umani, però…

Sinché ne ho la possibilità di scelta, non voglio sprecarlo.

In fondo credo sia necessario poco, uno sforzo minimo, e il risultato lo raggiungo.

Non so se è giusto così, se va bene che mi accontenti, magari è tempo sprecato, magari sono passi inutili, forse sono parole che non avranno mai la funzione che assegno loro, che spero di raggiungere, ma non ho alternative.

Tu che mi diresti, al posto mio? Non esiste risposta, lo so. Sfioro il silenzio e, raramente, accenno a qualche parola di canzone, lo confesso. Canticchio, un po'. Mi sento in colpa ma canticchio. Un tempo pensavo quasi di saper cantare e di essere intonato, e sicuramente mi divertivo facendolo. Ciao Viz. Mi manchi. L’ho già detto, vero?

                                                                                                            Silvano C.©

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lunedì 28 agosto 2023

Sorridere

Lo so, è importante, crea meno rughe in fronte, mette di buonumore più facilmente chi sta vicino e allenta le possibili tensioni. Non risolve tutto ma aiuta molto. Serve anche forza per farlo quando i pensieri suggeriscono altro, e molta. Oltretutto lamentarsi è noioso, indisponente. So tutto questo, me lo hai spiegato mille volte, me lo hai dimostrato e mi hai sempre fatto notare quando esageravo con l’espressione preoccupata o arrabbiata. Spesso ne avevo il motivo, spesso neppure quello ma solo l’umore nero. Lo ammetto, avrei dovuto farlo più spesso, me ne rendo conto e so anche che il passato non muta mentre invece il futuro in qualche modo posso modificarlo. Ricordo visi sorridenti in fotografia, quelli seri vorrei rimuoverli, di chiunque. Non abbiamo il diritto di ricordare se non chi è in un momento felice, il resto no, meglio lasciarlo andare. E non conta altro, non il silenzio o il rumore assordante, niente altro. Anzi no, dimenticavo i danesi sorridenti con le piccole candele accese e lo smorrebrod sul tavolo, la sera. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

divagazioni

Attendere significa immaginare quello che avverrà.

Avere sicurezza non è possibile, praticamente mai.

Potrei agire, andare, fare. Ma poi resto.

Sono andato, ho fatto, qualche volta sì.

Senza pensarci troppo, d’istinto, a volte indovinando altre sbagliando.

Rimetto in discussione ma trattengo più di quanto mi occorre.

Non posso mantenere quello che ho perduto, o forse semplicemente spero di trovare il modo.

Ho cercato in rete chi un tempo ho frequentato, qualcuno l’ho trovato ma non ne ho ricavato alcun piacere, credo di aver sbagliato a farlo.

Una ricerca seria si fa in biblioteca per ricostruire fatti e situazioni estranee all’esperienza. Non ha senso alcuno fare ricerche su di me, sulla mia vita, su quello che è stato e mi ha riguardato. Per quello servono le persone, serve parlare con chi è rimasto.

Resto ancora ad attendere, ad immaginare, e m’illudo di modificare il futuro.

Conto i giorni e questi sembrano acquistare velocità, fuggendo più velocemente.

Non ho un vero filo conduttore, uno spirito guida, una traccia disponibile. Temo di vagare, ma dovrei essere più onesto e scrivere divagare.

Aspetto, Viz. A volte il silenzio mi pesa.

                                                                                                            Silvano C.©

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domenica 27 agosto 2023

Distanze

Ciò che appare oggettivo, andando a scavare un po', si rivela sempre un po' meno certo e distaccato dalle passioni e dai sogni, dai giudizi personali e dalle convinzioni. Non c’è nulla di maggiormente preciso della misura di una distanza, verrebbe da dire, e invece no. La distanza puramente fisica tra due persone varia nel tempo e nello spazio. Mille chilometri oggi hanno un ben diverso valore e significato rispetto a quanto si percepiva anche solo un secolo fa. E pur rimanendo nello stesso tempo è intuitivo che i chilometri da percorrere non sono mai quelli calcolati in linea d’aria. A me poi piace pensare anche ad altri tipi di distanze, non solo fisiche, e qui l’oggettività si dissolve. Ho visto uno strano film leggero nel quale le vicende dei protagonisti vivevano il tempo parallelo che scorreva in una vecchia audiocassetta e sembrava fossero condannati ad andare solo avanti perché l’audiocassetta non si poteva riavvolgere e che quindi fossero destinati ad una conclusione tragica del loro rapporto. E poi un suggerimento, un’intuizione: il lato B. Togliendo la cassetta dal lettore e reinserendola capovolta era possibile ripartire, avere una seconda possibilità. Che culo, mi viene da pensare, sia riferendomi al lato B sia alla fortuna di poter rivivere in modo diverso quanto è avvenuto e sembrava non modificabile. E le distanze tra le due tracce dello stesso nastro, parallele però con versi diversi, come devo intenderle? Siamo nel campo della pura fantasia, ovviamente, perché sembra che il tempo non possa né riavvolgersi né invertire la sua marcia. Tuttavia posso ricavarne una certezza, ed è che ingannando il tempo in questi miei ragionamenti al limite dell’assurdo sicuramente poco alla volta riduco le distanze. Tutto chiaro, vero Viz?

                                                                                                            Silvano C.©

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sabato 26 agosto 2023

alberi

Ripenso all’eucalipto. Tu dimmi perché deve tornarmi in mente l’eucalipto, io ne ho una mezz’idea che tu puoi immaginare benissimo. Mi ricordo pure il carrubo, per tutt’altri motivi, legati a mio padre. E poi l’acero negundo, per sempre associato alle chiappe di un culo definito, non da me, a merenda. La robinia degli anni giovanili, e il salice micidiale. Negli anni passati in qualche modo interagii con platani e pioppi, maggiormente coi pioppi e con quella loro neve bianca primaverile. Se penso al castagno e all’ippocastano non posso evitare di associarvi quel famoso pezzo di Jannacci quando canta che era appena avanguardista e non conosceva i tacchini, chi conosceva i tacchini era il giovane fascista. Il motivo non lo dirò per non far ridere pure i polli. Un albero che in qualche modo fece sorridere te è la biloba, e pure questa è una cosa nostra. Ma non scordo neppure pini, abeti e larici, in particolare i larici che in inverno perdono i loro aghi. Del fico posso dire che ha le foglie urticanti. La maclura, con le sue spine, mi ricorderà sempre mio nonno. Sugli alberi potrei continuare senza dir nulla che interessi agli altri, lo so. Non pretendo che la mia vita/la nostra vita possa interessare, basta solo che qualche ricordo di tanto in tanto mi riporti indietro. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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venerdì 25 agosto 2023

Una granita sulle mura

Certo che lo ricordi, a ripensarci viene da sorridere. Io che da anni non vivevo più a Ferrara ma ogni estate e quando potevo ci tornavo, ad un certo punto ho iniziato a tornarci con te. E ti spiegavo come, secondo me, vanno consumate le granite per non sporcarsi. Sembra incredibile poi quello che successe quella sera di una giornata estiva ferrarese. Stavamo seduti in un chiosco sotto gli alberi di quel tratto delle mura, un chiosco storico che da anni è stato sfrattato, chiuso, demolito. Stavamo seduti ed è passato un fotografo che ha inquadrato, tra gli altri, proprio noi. E il giorno dopo eravamo su Il Resto del Carlino, nella cronaca cittadina, in un articolo che raccontava le folli notti dei ferraresi. Tu, che ferrarese non sei mai stata, ed io che ormai non lo ero più, vivendo già in Trentino. Quanto mi spiace non aver conservato quella pagina di giornale. Magari facendo una ricerca la potrei pure ritrovare nella biblioteca comunale di via Scienze. Ecco, questa cosa la metto da parte, la prendo come piccolo impegno non obbligatorio per rivederti e rivederci assieme. Altre cose vorrei e potrei dirti, ma sai quasi tutto, so che il silenzio con te non è mai vero silenzio. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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giovedì 24 agosto 2023

assurdità

Comportarmi da animale, vivere come gli animali fanno da sempre. Certo occorre lasciare molte abitudini, accettare di non sapere dove dormirò, se mangerò, se arriverò a domani. Poi, forse, potrò avere in cambio alcuni vantaggi. Non so dire esattamente quali possano essere di preciso, sospetto meno pensieri e preoccupazioni, maggior senso pratico e nessuna domanda oziosa o vincolata da morale o dubbi esistenziali. Se si deve fare si fa. Se occorre stare fermo resto fermo. Se posso ed è il momento giusto mi accoppio, altrimenti non mi creo mille interrogativi e so qual è il mio posto nel branco. Tutto più semplice, chi lo sa. Alcuni animali poi sono anche longevi, più di molti uomini, cosa potrei perdere? Se improvvisamente diventassi un animale non avrei assolutamente idea di cosa ho perduto, come umano. Non credo verosimile una situazione come quella di Gregor Samsa nella quale divento animale ma conservo la coscienza umana, no, la mia idea è molto più radicale, è un salto di specie. Ma ora facciamo silenzio, lascia che il mio pensiero ti cerchi, dove sei e dove non sei. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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mercoledì 23 agosto 2023

qui

Andrei a quella cena con i miei, eviterei di uscire arrabbiato come quella volta, sorriderei molto di più, forse accetterei quell’invito, magari eviterei di farmi prendere da certe situazioni senza via di sbocco, farei meno scherzi cattivi o presi male, non darei in escandescenze per un semplice parcheggio facendo una figura meschina anche se, dopo, mi sono chiarito ed ho chiesto scusa. Piccole cose, nulla di assolutamente imperdonabile, ma tante, tantissime. E perché le ricordo adesso? Eppure mi sembra chiaro, è il tentativo di tornare indietro non per evitare errori fatti, che tanto ne avrei commessi altri, ma per esserci ancora. Invece non ci sono più in quelle situazioni, vivo solo oggi. Non ci sono più molte persone, dovevano partire prima ed oggi non vivono più. Dicono per consolarmi che tu sei sempre qui. Lo dicono sapendo di mentire e ignorando che io lo so e ci credo. Chi sbaglia allora, chi mente con buone intenzioni o chi finge di credere mentre in realtà crede sul serio? Non ho la risposta. Il tempo delle dimostrazioni è finito da quando ho capito che nessun assioma si può dimostrare, che la matematica sfiora la fede, che regna la massima confusione nell’incertezza generale delle mille imprese destinate a non venir mai concluse e con la sola consapevolezza che nulla va mai veramente come era previsto nei piani. Quindi sono qui e tu sei qui, ma non spargere la voce, facciamo silenzio. Tutto qui. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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Sano pragmatismo

Fare ciò che si deve, sempre, al peggio meccanicamente o sbuffando, ma farlo. È ammesso rimandare un po', distrarsi un po', cazzeggiare un po', ma senza esagerare e senza giocare sporco per non fare. Agire aiuta a sistemare i pensieri, li educa all’ordine, li costringe a non prendersi troppa importanza e, probabilmente, tiene lontana l’autocommiserazione. Fare stanca il corpo ma rilassa la mente, può provocare mal di schiena se si tiene una postura sbagliata ma questa si può controllare. Si tenta la pigrizia ma è l’opposto a mantenerci vivi. Fissare qualche punto ogni giorno, darsi obiettivi anche a breve elimina l’incertezza di fondo altrimenti ineludibile, perché è la nostra condanna pronta a scattare appena ci si distrae. E poi ognuno ha le sue metodiche, non necessariamente trasmissibili a tutti, ma le possiede. Basta non lasciarsi prendere dai cattivi pensieri. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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martedì 22 agosto 2023

Soluzioni e rimozioni

Non voglio essere esplicito, con te non serve, sai benissimo cosa mi preoccupa. Pensavo che lui stesse bene, ma non è così, ne ho avuto una conferma stamane, e da quel momento ho perso un po' della difficile sicurezza simulata che mi sembrava di aver raggiunto. Non posso far molto però, non è tra le mie competenze e neppure un mio diritto. Posso starci male e preoccuparmi oppure fingere di no. Un’altra opzione è continuare a buttarmi nell’immediato, affrontare le cose materiali risolvibili, agire per ingannare i pensieri, distrarmi come so già fare e sfiorare la pazzia senza entrarci, come una tangente sa fare per sua natura. E non devo rimuovere nulla, ho già rimosso pure troppo. E la soluzione, se esiste, spero possa arrivare. A me non resterà che esserne felice, comunque vada. E mi manchi, ancora di più, anche se te lo dico in silenzio. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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lunedì 21 agosto 2023

film natalizi

Film che hanno come tema le feste natalizie e le nevicate, documentari sulle zone più a nord della Svezia con tanto di aurore boreali e cani da slitta, riso e pasta fredda, un angolo della casa dove resiste un piccolo Babbo Natale comprato circa otto mesi fa, il pensiero di dove mai avrò messo le nostre ciaspole che ogni tanto mi tornano alla mente ma non vedo da anni, e poi i chiodati montati sulla Panda negli anni ottanta che la rendevano un fuoristrada adatto alle lastre di ghiaccio più insidiose. Ma non ho finito, ovviamente, perché ci sono i gelati più diversi, i semifreddi e le granite, senza dimenticare i ghiaccioli che compravo da ragazzino per 10 o 15 Lire. Ricordo inoltre i vetri quando li trovavo con i disegni creati dal ghiaccio, a Porotto, una nostra vacanza in gennaio ad Anterselva quando si andava in giro con gli amici di Riva, e gli iceberg che vedemmo sull’Adige nel mitico inverno del 1985. Tutto questo per dirti che fa caldo, molto caldo. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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domenica 20 agosto 2023

l’autunno ancora non c’è

Andare in posti per cercarti è quanto di più idiota ed illogico possa fare, e poi ho anche il coraggio di rimanerci male se non ti trovo. Mi viene un po' rabbia e mi assale la necessità di lasciar perdere e tornare in fretta a casa, senza correre ma senza fare altre deviazioni per raggiungere l’impossibile. A casa non ti lascio uscire, ci rimani per forza. Cambio poche cose, mai tutte assieme, manco te ne accorgi e così t’inganno. Vedi un tuo libro, un tuo bicchiere o una tua sedia, ti tranquillizzi e continui a fare quello che fai di solito. Certo che ho mutato quell’angolo, ma solo quello. Ho cambiato la caldaia, ma solo quella. Cambierò le finestre, ma solo quelle. Ho cambiato posto agli abiti nell’armadio, ma solo a quelli. Così, con mutamenti lenti, mi credi. Del resto è così che va la vita. Non rimane mai la stessa ma non cambia mai in modo del tutto completo, solo la Signora sa agire in tal modo, solo lei, io non sono nulla e non ho il suo potere. Dopo di noi il diluvio, forse, come cantava Battisti dopo aver lasciato la collaborazione con Mogol, e anche lui è andato via con la Signora lasciandoci però i suoi capolavori. Noi cosa lasceremo, tu lo sai? Abbiamo puntato bene e sulle carte giuste? Domande senza una risposta in tempo utile per una rettifica in corsa. Oggi è un caldissimo giorno di agosto, e in altri tempi per noi questo era il momento del ritorno, quello che anticipava l’inizio dell’autunno. Ma l’autunno ancora non c’è. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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sabato 19 agosto 2023

Lasciali parlare

Mi dicono di figli che riescono sempre al meglio in ogni loro impresa, primi a scuola, successo con gli altri, praticamente perfetti.

C’è chi spiega della casa magnifica che possiede, di come sia ideale per ricevere persone, di come sia isolata in modo ottimale e quindi permetta di risparmiare con energia elettrica e gas.

Qualcuno ha sempre impegni che riempiono la vita, non si annoia mai nè cede alla tristezza, e se ha bisogno di qualcosa trova subito chi lo aiuta.

So di chi non ha mai preso una sola fregatura che è una.

Ho ascoltato per un po' chi mi riferiva dei suoi viaggi bellissimi, di posti unici al mondo visti spendendo pochissimo.

Ho sentito, ascoltato, lasciato dire e, qualche volta, ho anche tentato di dire la mia, quasi sempre pentendomi di essermi lasciato portare dove non mi interessava o da dove volevo fuggire.

E tu lasciali parlare, questo mi ripetevi, ma tendo a volte a dimenticarlo. Solo questo. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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venerdì 18 agosto 2023

Noi che non fumiamo

Noi, che non fumiamo, siamo la fortuna dei venditori di fumo. Cadiamo felicemente e sobriamente appena la nebbia si fa leggermente fitta in vicoli che sono l’apparenza di strade mai esistite, frutto di sogni ed aspirazioni altrimenti non accessibili. Sappiamo l’inganno, conosciamo a volte la stessa malafede o l’ingenuo tentativo di convincerci, eppure va bene così, è giusto, anche noi abbiamo mentito per interesse o per amore. Non possiamo giudicare nessuno se non accettando di poter fallire, ci conviene la pietà con la speranza ci possa essere in parte restituita. Anche il silenzio, perché no? Ridicolo alzare la mano come il ragazzino pedante che conosce la risposta per sbugiardare, a nostra impressione, quello che dicono gli altri. Gli altri, del resto, sono talmente tanti che è abbastanza inverosimile anche solo supporre che abbiano tutti torto e solo noi ragione. E, finiti noi, gli altri che resteranno avranno comunque la ragione del temporaneo vincitore.

Inseguendo un filo di fumo, a volte, inseguo solo te. E mi chiedo perché mi precedi. Solo questo. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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