giovedì 29 aprile 2021

Solo per passione

Solo per passione, seguendo l’istinto e contro ogni ragione codificata e scientificamente dimostrata.

Solo per amore, mai per calcolo o interesse materiale e personale quantificabile in vantaggi.

Solo seguendo una forza che non ha uguali, che non accetta regole, che non si riassume in formule, imprevedibile.

Solo ammirando come saggio il più pazzo tra tutti.

Non saprò mai realizzare questi suggerimenti, lo so, ma lo vorrei veramente, e sono orgoglioso di perdere a volte la testa lasciando posto all’irrazionale. Ciao, Viz. Sorridi…

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

mercoledì 28 aprile 2021

Ricordi alcolici, parte seconda

In tempi dimenticati da tutti tranne che da pochi eletti il vino era considerato un mezzo di dialogo con gli dei. Chi visse quei tempi è arrivato sino ad oggi grazie alle visioni avute allora, e cammina tra noi, invisibile forse, e ci aspetta domani dove ancora non siamo arrivati.

A volte credo di incontrarne qualcuno, ma non ne sono certo, e chiederlo è praticamente impossibile. Mi prenderebbero per diversamente sano di mente, o forse direttamente per ubriaco.

Sembra esistano vie alcoliche per ogni meta umana, e quella che consiglio di tentare è la strada della perfezione. Dato per assodato che non è di questo mondo, l’alcol potrebbe aiutare a scorgerla, a viverla per qualche breve momento prima di perderla nuovamente.

Stavolta seguo i ricordi in modo segreto, mi faccio accompagnare solo da te e ritorno alla nostra memoria comune. Nessun indizio, non una parola oltre l’indispensabile. Piuttosto racconto storie, o favole, non fatti accaduti.

Ad esempio la triste vicenda del ricco borghese che perse la testa per il gioco e dimenticò, drogato dalle carte, ogni prudenza e buonsenso. Non perse solo la testa, ma quasi ogni suo avere, tutta la famiglia e ogni amico. Un solo attimo prima del baratro, forse del suicidio, si rese conto di aver accumulato denaro e cose che non gli interessavano veramente, e si fermò. Capì che la sua famiglia in realtà non lo amava e che gli amici non erano veri amici. Rimase solo e povero, ma realizzò quello che prima gli era sempre sfuggito. E dire che era pure astemio. Come sia finito e se viva ancora non lo so. Magari ora abita altrove. Ciao, Viz. Sorridi…

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

martedì 27 aprile 2021

Lasciare Venezia

Andiamocene Viz. Lasciamo Venezia. Abbiamo incontrato solo persone tronfie e maleducate, che ci hanno dato lezioni spiegandoci che un rio non è un canale, che un canale non è un fiume e che noi della terraferma, se non sappiamo le cose, dobbiamo prima studiarle e poi permetterci di decidere cosa è veramente interessante. Se siamo ignoranti meglio che restiamo a casa nostra e non infastidiamo i locali mettendoci ad ammirare un angolo che non vale nulla, che di posti così che ne sono tanti ovunque, che Roma, Milano o mille altre città, da quel punto di vista, sono tutte uguali. Forse esagero, ma alcuni veneziani mi hanno rotto le scatole. Non saranno tutti così immagino, ma per adesso ce ne andiamo e forse non ci torneremo. Io non ho bisogno di Venezia mentre Venezia ha bisogno di noi. Sembra che alcuni non lo abbiano capito. Peggio per loro.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Voglia di mare

Voglia di mare ingenuo e primitivo, degli anni cinquanta. Non quello delle villeggiature goldoniane ma neppure quello esotico o alla moda. Voglia di mare alla buona, per famiglie e in lidi domestici per chi ci arrivava da paesi di provincia tutti uguali gli uni agli altri. E nostalgia per le barchette di legno con vele in cotone, per i soprammobili con le conchiglie, per l’unica gelateria nel piccolo porto.

Il mare delle cartoline che neppure si spediscono più e si vendono sempre meno, con l’odore della frittura di pesce della friggitoria da asporto, e con le foto scattate sulla spiaggia dal fotografo locale, sviluppate in bianco e nero ma ritoccate con colori.

Forse è più una voglia di tempo che di mare, giusto?

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

lunedì 26 aprile 2021

Curerò l’Aspidistra

Ne ho portato a casa alcuni esemplari dopo aver suddiviso i ceppi di quelle che curavi tu. Quelle piante le ho mantenute, ne avevo anche messe alcune nell’ingresso condominiale dove qualche anima buona le ha rubate, ed ora forse crescono anche altrove, quindi nulla si crea o si distrugge, magari si ruba ma poi resta, altrove.

Curerò quell’Aspidistra, lo devo fare perché così è giusto. Lo devo fare e non devo spiegare perché.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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