martedì 30 maggio 2023

La tragedia di ricordare

Come si può essere feriti da chi, credo, non intende farlo? Succede, mi è successo. Quasi certamente sono stato io a ferire maggiormente gli altri senza neppure rendermene conto. A volte mi è stato spiegato ma per lo più non l’ho assolutamente capito. Credo sia una forma di mancanza di empatia o di diminuita sensibilità, dando per scontato che la nostra asticella personale di attenzione è diversa da quella altrui e, giusto a complicare le cose, variabile nel tempo e nelle situazioni. Una frase come venite voi da noi, perché voi non avete la casa grande abbastanza sembra una semplice osservazione oggettiva, ma sentirsela dire non è piacevole. E anche ma perché non sei contento se tuo figlio esce di casa quando io sono in crisi appunto per quello e cerco una parola amica con una telefonata? Ci sono momenti che segnano per sempre i rapporti, impossibile recuperare la fiducia precedente se si ha la sensazione di non essere stati capiti ed aiutati. Si perde il desiderio di spiegare, di continuare, di cercare ancora o di farsi cercare. So di sbagliare, ne sono sicuro, eppure non so dimenticare. Ciao, Viz, tu sai di chi parlo.

                                                                                                     Silvano C.©   
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lunedì 29 maggio 2023

Giorni pigri

Non ci sono giorni pigri, scriverlo è una licenza poetica e pensarlo una concessione alla propria pigrizia. I giorni si succedono, semplicemente, e noi li riempiamo di azioni più o meno importanti. A volte sembra che il tempo non basti mai per concludere tutto quanto si era programmato e sai bene che anni fa dicevo che avrei avuto bisogno di una giornata con almeno 25 ore. Poi ci sono momenti che scivolano via, apparentemente poco importanti. Penso ad una spugna che assorbe acqua. Magari lo fa per puro caso, eppure lo fa, le spugne a volte le usiamo esattamente per questo. E il vento sull’America, le telefonate e le discese ardite, le fide di Cyrano, nulla è inutile, probabilmente, e di nulla abbiamo veramente bisogno se non della vita stessa, sinché dura. Amici perduti e infedeli, altri fondamentali, ognuno col suo spazio conquistato sul campo, a volte a mie spese o semplicemente perché era il momento giusto. E sull’amore? Quello lo penso al singolare, non al plurale, la pigrizia mentale non arriva a tanto. Ciao, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   
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domenica 28 maggio 2023

Cattiverie

Sono stronzi, non si fa così. Mi sono commosso quasi sino alle lacrime, e non perché hanno parlato di Lambrusco di Castelvetro e di Sorbara o perché il Lambrusco sia uno dei vini che amo di più, ma perché tu eri nascosta dietro di me, e non ti potevo vedere. Ricordi quando a Castelsardo fecero la battuta sul Lambrusco dicendo che, per un sardo, sembrava Coca Cola? Certo che lo ricordi. Non me lo confermi ma so che lo ricordi. È cattiveria toccarmi dove il cuore è scoperto e meno difeso, è da stronzi far vedere quei luoghi dove non posso più tornare con te. Lo so. Non sanno di esserlo, non è colpa loro ma non li posso perdonare. E tento di trattenere le lacrime. Ciao, Viz.

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Preparativi

C’è qualcosa che mi costa sempre un po' di fatica e genera agitazione, paura di dimenticare e senso di straniamento. Si tratta del momento nel quale mi preparo a partire per andare altrove e fuori dall’abitudine giornaliera ormai entrata nella routine, che procede a guida automatica nel solito modo, sotto la soglia dell’attenzione. Normalmente non amo questa situazione e preferisco le ripetizioni rassicuranti e consolatorie che rendono il tempo immutabile, come se vivessi la vita di decenni fa che intanto è diventata altro. Pigrizia fisica e mentale, tentativo inutile alla fine se proprio non intendo morire prima. La vita è mutamento, senza cambiamenti non c’è nulla, tutto si annulla, come se ci si trovasse allo zero assoluto e si potesse tornare all’istante iniziale del tempo e dello spazio, senza i riferimenti della solita via, dei visi conosciuti, delle insegne, di chi accompagna il cane e della spesa o della telefonata, nulla, assolutamente. Cambiare è faticoso perché è la vita ad esserlo, ma nella fatica a volte, e superata quella, poi c’è la scoperta e la rassicurazione, la bellezza del ritrovato o del nuovo, e non c’è modo alcuno di evitare il mutamento. Ciao, Viz.

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sabato 27 maggio 2023

Campanelline

C’è una catenella di campanelline che scende dallo stipite di una porta di casa nostra. La vedo solo io o chi viene a trovarmi, se la nota. Non la fotograferò né la metterò mai in rete. Tu avevi l’abitudine di passarci la tua mano e far tintinnare un poco le campanelline, non tanto ma sufficiente perché io ne avvertissi il suono. Capire adesso che tu non passerai più la tua mano su quella catenella mi fa male, ma che questo avrei dovuto capirlo prima è evidente, quindi è così che vanno le cose di questo mondo e, forse, di altri mondi. La mia ignoranza mi impedisce di arrivare alla verità, la posso solo immaginare e sperare di poterla addomesticare ai miei sogni, che tali resteranno, come ogni bellezza legata a ciò che non si vede più. Liebestraum, direbbe Liszt. Dell’amore ci resta solo il sogno. Ciao, Viz.

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venerdì 26 maggio 2023

Aghi di pino

Aghi di pino e l’ago di Garda.

Associazioni senza logica e giochi di parole.

Viaggi mai fatti e viaggi solo possibili, per i più invisibili.

Odori di pineta, della Romagna o della Puglia, ora non saprei dire.

Tu eri con me, sei con me anche se i più non ti vedono, ma ci sei.

Sogno ad occhi aperti, e nel buio mai completo della notte arrivano piccole luci.

Cercarti è cosa buona ma inutile, già ci sei, sette giorni su sette, settanta volte otto perché non amo i limiti tradizionali.

L’estate inizia a presentarsi con un piccolo anticipo, malgrado tutto, appena il cielo si libera dalle nuvole che portano grigio, vento e pioggia.

A qualcuno piace freddo ad altri caldo, e non si tratta sempre del piatto col quale è servita la vendetta, anche perché vendicarsi contro chi si è ormai vinto è solo cattiveria e contro gli altri è tempo perso.

Mi basterebbe pensare alle cose che ho perduto per farmi schiacciare dalla malinconia, ma neppure in questo vale la pena di buttare le giornate, e tu mi manchi mentre sei già qui. E tra non molto verrò a trovarti dove non sei. Ciao, Viz.

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giovedì 25 maggio 2023

Casa

Ci si danna la vita per averne una come si sogna, letteralmente, e poi la si lascia in eredità a chi seguirà. Non è per sempre, nulla lo è mai, ma ci si fa affidamento quando vi si entra. Può crollare col terremoto, bruciare, essere allagata o distrutta da una frana, essere svaligiata e saccheggiata, demolita perché così si è deciso. Può finir male in mille diversi modi, è noto. E si può restaurare, abbellire, arredare con minore o maggior gusto e a seconda delle possibilità economiche. Quella bella e signorile credo che piaccia a tutti, magari con uno spazio verde attorno a renderla più accogliente. Difficile averne una completamente propria, isolata il giusto e indipendente ma non lontana dal centro abitato. La mia vita è stata legata a molte case prima di incontrarti, Viz, e quello che è avvenuto poi è sempre stato legato ad una casa, le cose belle e le cose brutte. Mi mancano tutte le case dove ho vissuto ma manchi tu da troppo tempo, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   
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mercoledì 24 maggio 2023

Riascoltando Marieke

Mi capita, è naturale, di riascoltare con la mente una vecchia canzone che da tempo ho quasi perduto. Quasi, perché se la ricordo non l’ho perduta. Non voglio aggiungere nulla a questo, solo cantare sottovoce e sentendo che Jacques Brel, piano, mi accompagna…

Ay Marieke Marieke le soir souvent
Entre les tours de Bruges et Gand
Ay Marieke Marieke tous les étangs
M'ouvrent leurs bras de Bruges à Gand
De Bruges à Gand de Bruges à Gand

Mi manchi da troppo tempo, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   
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martedì 23 maggio 2023

L’unica certezza è il dubbio

Mi piacerebbe avere la mente sgombra da pensieri e non perdermi in considerazioni su potenziali problemi, sul peggioramento dello stato di salute, su decisioni irrevocabili da prendere… Vorrei le certezze che nessuno può darmi, assolutamente nessuno. Una volta per prendermi in giro mi hanno per brevi anni chiamato Certezze, ho capito perché lo facevano, ed ho anche capito perché io mi comportavo in tal modo. Non si può venir meno alla propria natura, alla propria formazione ed eredità. Sicuramente si può cambiare, in meglio o in peggio, oppure semplicemente raddrizzare il tiro, ma qualcosa rimane, per forza, sino alla fine. Io rivorrei indietro i dubbi di tanti anni fa e lasciare quelli di oggi, ma poi ci guadagnerei? Mi manchi da troppo tempo, Viz, e su questo non ho dubbi.

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lunedì 22 maggio 2023

Troppo veloce l’addio

Teoricamente ed istintivamente ho sempre odiato gli addii ed i saluti finali prima di una partenza, magari solo per un viaggio o per un distacco breve. Odio con tutto il rancore possibile certi addii, ne devo trovare i responsabili, fosse pure il destino o qualcuno più in alto che può ciò che a me è negato. Però un certo addio non l’ho ancora superato. La tua partenza non l’ho accettata e le spiegazioni che trovo o mi vengono fornite le rifiuto acriticamente. Non mi serve la logica, non mi basta il sogno, il buonsenso mi depista, il reale m’inganna, non mi fido di nessuno, tantomeno di me, perché se scavo non trovo altro che colpe. E così l’addio l’ho reso meno veloce, ho forse esagerato allora. Ancora adesso so di aver fatto la cosa giusta, nessun pentimento su quel particolare. Rallenterei il tempo sino a fermarlo in un certo istante se potessi. Per alcuni fisici siamo tutti destinati a ritrovarci tra non so quanto molto vicini, ma non so se saremo noi in quel momento, e a quel punto chissà cosa sarà ormai avvenuto. Aspetto, Viz. Più che un addio preferirei un arrivederci.

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domenica 21 maggio 2023

Forse

Leggo per distrarmi da un mondo che non capisco e, trovando idee che in qualche modo mi raggiungono, per breve tempo ho la sensazione di aver trovato una risposta. Non mi rendo conto del tempo che passa, non so neppure cosa sia il tempo né perché possa rallentare o accelerare. Non so nulla di passato, presente o futuro, nulla che valga la pena di tramandare o che in molti ormai non abbiano capito. Mi dedico a qualcosa, rubo a qualcuno e a qualcun altro regalo, a volte senza neppure poter spiegare questo razzismo relazionale. Ho sicuramente obiettivi, certo, come tutti, e ancor di più dubbi. I dubbi li coltivo ovunque trovi il giusto terriccio, non solo nei vasi che stanno sul balcone alla pioggia e al sole. Li faccio crescere nelle stanze, tra i ricordi conservati negli album, su scaffali e in dispensa, in cantina o ai lati della strada che percorro ogni giorno. E poi vado a seminarli dove non sono mai arrivato, o nei luoghi che ho amato e credo di amare ancora. E non so neppure se so amare. A modo mio certamente, ma è quello giusto? Forse la lettura di questi giorni non mi piace, forse sento un dolore fisico nuovo alla spalla, al ginocchio o all’orecchio, forse… Ecco, la giusta parola è forse. Ciao, Viz.

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sabato 20 maggio 2023

Fotodinamica

Che io sappia ancora non esiste anche se non credo sia completamente irrealizzabile. La fotocamera in grado di scattarla ancora non mi risulta sia stata costruita, e forse si tratta non tanto di un’immagine quanto piuttosto di un’applicazione che sia in grado di interagire con l’immagine, con ogni immagine. Questo probabilmente già si sta studiando e qualcuno lo sta testando per valutarne l’impatto per fini commerciali e non solo. Si sa che si vede esattamente solo ciò che ci interessa, o principalmente quello. Ciò avviene naturalmente e ognuno di noi, col tempo, è soggetto a mutamenti. Già adesso se tre persone osservano un’immagine ognuno di loro si fisserà su particolari diversi. Il bambino vedrà il cono gelato, l’uomo il culo della ragazza, la donna l’abbigliamento o la borsetta. Chissà perché mi viene da pensare a come trasformare la visione selettiva personale in un’immagine che si adatta esattamente a quello che vuol vedere chi la guarda. Non basta che questo avvenga già? Probabilmente può bastare a me ma temo che chi sta approfondendo lo studio dell’Intelligenza Artificiale già stia valutando la cosa perché è un altro modo per renderci più influenzabili, controllarci, sfruttare i nostri vizi e le nostre virtù per trarne ricchezza e potere politico. Sono quasi certo di non sbagliare molto e so anche che di errori ne ho fatto tanti. Ciao, Viz.

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venerdì 19 maggio 2023

Leggi non scritte

Hai ragione ancora, Viz. Solitamente sono di umore nero per mia scelta o perché incapace di essere più ottimista. Per fortuna non è sempre così, non lo è sempre stato. Ho l'innata capacità di cercare di prevedere il peggio che potrebbe succedere da un certo evento, e così inizio spesso a preoccuparmi per eventi che magari non succederanno mai. Serve essere più pratici, reagire quando è possibile e con le giuste forze ma con la testa sulle spalle per mantenere la lucidità necessaria senza farsi influenzare da chi parla raccontando storie di successi a noi negati, grandi risultati ottenuti che, ad indagare un po' meglio, non sono altro che quello che è avvenuto pure a noi. Molti la sanno raccontare e, in tal modo, sembrano più furbi e capaci. Tu sapevi prendere le distanze da questi cedimenti emotivi, io molto meno. Conoscevi meglio di me le vere leggi che regolano i rapporti umani. Ciao, Viz.

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giovedì 18 maggio 2023

Prati e colline, distese infinite…

Vi sono piccoli orti con recinti in legno, qualche gallina e alcuni conigli. Ho visto filari di viti e alberi da frutto coltivati con cura. E anche case piccole, uno o due piani al massimo, accovacciate all’ombra di alti pioppi. Si guardano da lontano, si salutano ma non si avvicinano mai. Chissà se pensano un giorno di farlo. Le strade sono diritte, quando sono diritte, ma spesso fanno curve che non ci si aspetta e questo solo per seguire un fosso che a sua volta un contadino aveva scavato per dividere la sua terra da quella del vicino, o magari per scolare l’acqua in eccesso. I paesi sono tanti nella bassa, circondati da piccoli fiumi che spesso sono quasi in secca. La gente si conosce tutta, le grandi città d'arte e cultura non sono lontane, e neppure i luoghi amati dai turisti per le vacanze al mare, ma qui il frastuono non è di casa, il traffico non ha bisogno di troppe corsie, basta poco per vivere. Pianure, e poi colline e i monti dell’Appennino, grandi distese di verde nella stagione giusta. Eppure, e succede, l’equilibrio si può rompere. Ciao Viz, quei posti, in parte, li abbiamo visti.

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