domenica 30 aprile 2023

Lete

Non esiste la soluzione accettabile, non è possibile scegliere quella che mi farebbe più comodo, più giusta e magari consolante. Davanti al mutamento mi arrocco e poi non so che altro fare. Aspetto, ma così non risolvo nulla, semplicemente posticipo e intanto mi abituo all’idea. L’ipotesi di creare un museo è irrealizzabile, sarebbe troppo personale e non avrebbe visitatori. Se penso a Bassani e alla sua famosa casa con la magnolia in via Cisterna del Follo a Ferrara mi cadono le braccia. Neppure la sua casa ha avuto l’onore di diventare una casa museo, e Bassani è stato il massimo scrittore di Ferrara del XX secolo che ha reso noto al mondo il giardino mai esistito dove immaginava vivessero i Finzi Contini. No, neppure lui, e noi chi siamo al suo confronto? Ma perché la memoria non smette di mandarmi immagini che richiamano il dolore, in modo automatico, attivando una specie di circolo virtuoso che apre o chiude al bisogno gli interruttori giusti? Non mi va di farlo con un atto di volontà esplicito, sarebbe una sorta di tradimento, di mancanza di riconoscenza ed amore. Sicuramente sbaglio, è evidente, ci sono altri modi, ma non li conosco. Il tempo che passa sembra incattivirsi e diventare meno sopportabile. Forse rincretinire è una delle possibilità, cadere in una delle tante patologie legate al ricordo ed all’età avanzata, ma il solo pensarlo evidenzia che stupido effettivamente lo sono già. E vabbè, Viz, andrà come deve andare.

                                                                                                     Silvano C.©   
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sabato 29 aprile 2023

Torna la stagione dei fiori

Torna la stagione dei fiori spontanei che colorano i bordi delle strade e i prati o le aree verdi attorno a casa. Spuntano nuovi ogni giorno. Alcuni hanno una vita brevissima e altri durano di più. E poi ci sono i fiori sugli alberi e sugli arbusti. Ci fu un breve tempo nel quale andammo con alcuni libri in giro per cercarli e identificarli, e quei libri li conservo. Conservo quasi ogni cosa mi sia possibile mantenere, sapendo che sbaglio. Nei momenti di perdita mi aggrappo ancor di più a quello che è andato perché era giusto che andasse, che venisse trasferito ad altro proprietario. Tra il buonsenso dell’accettare è il rifiuto insensato della realtà non c’è partita, sono perdente per scelta e destino. Il viale dei maggiociondoli è sparito, il nostro posto delle fragole è dimenticato, le piante grasse di tuo padre non so che fine hanno fatto mentre so bene cosa è successo all’albero di fico che dava fastidio alla porta dell’allora garage di mio padre. Mi resta qualche fiore tra i libri, una rosa e altri fiori in piccoli quadretti, i fiori ci sono ancora come allora. Ciao, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   
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venerdì 28 aprile 2023

Un mondo senza amicizia

Cosa vale di più non so dirlo. Un gioco che facevo un tempo coi ragazzini consisteva nel chiedere se era più profondo il mare o più dolce lo zucchero. Alcuni tentavano una risposta che talvolta era corretta, ma se restavano in silenzio rispondevo io per loro: è più grosso l’elefante. Amore, amicizia, empatia comunque e disponibilità positiva. Senza cercare apposta tra le brutture del mondo, che non mancano, l’amicizia è un regalo che si riceve e si offre tra i più belli e preziosi. Se al mondo non vi fosse sarebbe incompleto. Oltre non voglio andare, le mie impressioni di fine aprile restano soggettive, umorali, legate a mutamenti recenti che attendevo ma che mi spiazzano. Una porta che per me si chiude per sempre non mi piace. Resterà il ricordo di come ho vissuto quel tempo, di chi quella casa l’ha conquistata e abitata, di un luogo che in futuro cercherò di frequentare di meno. E sull’amicizia? Ho esordito con l’ammissione che non so, e ancora i dubbi restano. Ciao, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   
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giovedì 27 aprile 2023

Ogni cosa passa

Salutare chi parte è peggio che farlo con chi arriva. Non amo vedere le stazioni ferroviarie, vi associo per lo più momenti tristi, distacchi che non ho vissuto bene. Borse e bagagli pesanti, confusione, desiderio di non partire mai o di continuare a farlo sempre, alla ricerca della soluzione del mistero o di una salvezza indefinibile. Voglio essere presente quando qualcuno lascia la casa, ne ho bisogno per elaborare l’assenza. Non amo aspettare chi deve arrivare, vorrei fosse già presente. Sono partito molte volte senza pensare a chi restava, o pensandoci meno di quanto avrei dovuto. Cerco chi non potrò mai più trovare, lo faccio in continuazione, sbaglio e continuo a sbagliare. Mi dicono di andare avanti. Hanno ragione e non li ascolto. Non mi piace quello che succede, vorrei decidere io modi e tempi, io saprei cosa fare, io avrei la giusta via da indicare. Forse. Questi momenti poi passano, lo so. Ciao, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   
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mercoledì 26 aprile 2023

Io la conoscevo

La conoscevo ma non abbastanza perché non ci teneva a farsi avvicinare troppo.

Ad essere sincero non ho mai pensato di invitarla a venire a trovarmi a Rovereto, magari mentre venivano altri e facendosi dare un passaggio.

La incontravo a casa dei miei, ed era discreta.

Qualche carezza senza secondi fini, quella sì.

Sembrava star bene, e ad un certo punto non l’ho più vista.

Era la gatta che aveva scelto di stare con i miei, viveva libera e andava in giro dove le piaceva. Ed ora mi manca lei, mi mancano i miei e mi manca la casa. Tutto questo tu lo sai, ma io ho bisogno ogni tanto di pensarci per non perderne la memoria. Ciao, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   
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martedì 25 aprile 2023

L’amica morta

Ma perché? Perché? Lei è viva, la senti al telefono, senti la sua voce, la senti ancora, ieri lo hai fatto, lo farai ancora, perché?

Lo so, è sbagliato, tutto è sbagliato, prendila come vuoi, come è giusto, come sai.

Non c’è alcun motivo nell’anticipare gli eventi, nessun obbligo, assolutamente nulla.

Hai ragione anche su questo.

E allora perché?

Perché lei sorrise quando le dissi che non l’amavo e che potevamo essere solo amici, mi fece capire che non sapevo distinguere i contorni delle cose ben prima di conoscerti, perché non dava già allora importanza a cose stupide come tenere in ordine la casa mentre è la vita che disordina con puntiglio ogni cosa noi tentiamo di classificare.

E allora?

Allora mi parlò dell’amicizia, alla quale non credevo, della quale dubitavo.

Ma lei è viva.

Certo che lo è, lei è viva, lo era, lo è e lo sarà. Tu del resto sei viva, pure a me non piace parlare con le lapidi, non è quello che mi interessa.

Questo lo so.

So che lo sai, e sai anche che un gatto, o una gatta, aspetta che io passi. Non si fida di me come non si fida di nessun umano, non si fida ma aspetta quello che gli (le) porto ogni giorno, e decisamente dimostra di gradire. E so che ti fa compagnia, questo mi basta, e lei, lo so, non è morta. Ciao, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   
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