martedì 31 ottobre 2023

stranezze

Ci sono giorni durante l’anno che fanno muovere auto altrimenti ferme e tranquille nei loro parcheggi o chiuse nel garage. E poi queste stesse auto formano naturalmente lente colonne, dirette verso posti altrimenti poco frequentati. Allo stesso modo in questi stessi giorni si vendono tradizionalmente più fiori del solito per portarli sempre in luoghi poco frequentati, come se in quei giorni, chi aspetta dove non è, fosse più presente che in altri giorni. E già meno di una settimana dopo questi fiori iniziano a seccarsi, segno che chi li ha portati non pensa più di tornare per annaffiarli. Tutto senza senso. Durante gli stessi giorni in alcune regioni si preparano dolcetti particolari, solo in questi giorni. E i bambini festeggiano con maschere ad imitare mostri e morti viventi, un po' per divertimento e un po' vergognandosi. Anche gli adulti fanno feste, e molti anni fa venimmo coinvolti nostro malgrado in una di queste, ma tutto si risolse in nulla. La frazione tra i monti la raggiungemmo ma all’indirizzo indicato, con molta delusione di chi ci aveva accompagnati, tutto era silenzio ed oscurità. Giorni strani, per alcuni festa e per altri ricordo con un po' di dolore. Del resto l’intera vita è strana, perché non dovrebbe esserlo anche la morte? Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

lunedì 30 ottobre 2023

Sei tornata e non sapevo cosa fare

Il tuo arrivo mi ha reso felice. Mi sei capitata davanti come se nulla fosse, come se tu non fossi mai andata via. Più giovane, con una maglietta estiva a mezze maniche, mi hai ricordato i tempi di Riva. Ti ho abbracciata e mi sembravi magrissima. Tutto naturale e innaturale. Ho subito pensato alle tante cose tue che nel frattempo ho dato via. Mi è apparso evidente come avevo redistribuito gli spazi in casa, nelle scaffalature, nella scarpiera, negli armadi. E tu non ne sapevi nulla. Come potevo dirtelo? Ho iniziato, ho cercato le parole giuste, poi mi sono svegliato con un magone insopportabile. Ho impiegato un po' a capire che si trattava di un sogno. Che abbia ancora bisogno di te è possibile? Sì, è possibile. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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Ritorni

Dura alcuni anni, mai troppi, e non per tutti. Le vicende della vita offrono tante variabili che analizzarle e catalogarle richiederebbe l’impegno che non ho. A me basta vedere quanto vedo, ricordare quanto ho vissuto, ascoltare le esperienze altrui e leggere libri. E allora ripeto che dura sempre troppo poco il ritorno in famiglia dopo esserne usciti per andare avanti. Il tentativo che mi sembra comune è quello di mantenere inalterate le tradizioni o di crearle dal nulla per avere una continuità ideale nel ritrovarsi. Servono allora le stesse parole, gli stessi gesti, a volte le stesse discussioni anche accese. E poi i piatti, quelli soliti, preparati per l’occasione, magari concentrati in un solo giorno invece che un’intera settimana, come se fosse possibile mangiare tutto e accumulare per i giorni di lontananza. E quando le famiglie diventano due, una propria e una d’adozione? Tutto raddoppia, logicamente. Tutto diventa tradizione sinché non finisce, un pezzo alla volta. E c’è chi spiega che alcune cose vanno fatte al momento giusto, quando c’è tempo perché poi sarà tardi. Ma anche se alcune cose non si fanno il tempo finisce, non è il non farle che ne anticipa il termine, e neppure farle lo allontana. Qualche senso di colpa e qualche soddisfazione su alcuni risultati, e non sapere neppure cosa sia prevalente. Ti sembra confuso, Viz? Pensa allora come può sembrare a me. Ciao.

                                                                                                            Silvano C.©

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domenica 29 ottobre 2023

cinema

Li hanno chiusi uno dopo l’altro, per mancanza di spettatori, per la crisi pandemica e post pandemica, per il cambio di abitudini in atto da decenni, e le sale che frequentammo ormai sono state demolite, diventate condomini, cattedrali nel deserto, rimesse per auto, stabili diroccati o in attesa di nuova destinazione. Eppure sono stati la mia vita per tanto tempo prima di incontrarti e, dopo, siamo andati al cinema appena ne avevamo l’occasione, ovunque e sempre. Nessun rimpianto per il passato, solo nostalgia per un tempo che è stato bello, eravamo più giovani e lo stare alzati la sera era più facile, muoversi e fare chilometri in auto anche col freddo e il gelo era normale. Le multisala non le ho mai amate, troppi vincoli di orario e con i posti numerati, tutto troppo, non le abbiamo quasi mai frequentate. Se tu tornassi però noi torneremmo al cinema, lo farei volentieri con te. E per il resto fammi solo ricordare qualche titolo, che tengo per me e pochissimi altri. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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sabato 28 ottobre 2023

Una giovane gatta

In questo tempo pazzo per le azioni umane e per condizioni atmosferiche mi ritrovo a vivere un fine ottobre che potrebbe essere un fine settembre, e stanotte, quando saranno le due, dopo un’ora saranno ancora le due. Questa duplicazione anomala si avrà una sola volta, inutile illudersi di poter rivivere la vita, o parte della vita, con questo giochetto sull’orologio. E l’ora guadagnata poi dovrà essere restituita, tra alcuni mesi. Nessuno regala nulla per nulla. Anche il più disinteressato lo fa magari solo per il proprio piacere, per sapere di compiere una cosa giusta o doverosa, esiste una motivazione, altruistica magari, ma esiste. Feci cose per amore, e su questo preferirei non indagare e fermarmi sulla soglia, non potrei dire nulla di nuovo del resto. In questi giorni un po' pazzi e tragici avvengono anche cose piccole e a loro modo belle. Oggi, dove non sei, portando la cena a chi sai, non ho trovato lui, ma una lei, e devo dire che, pur molto prudente e senza lasciarsi avvicinare troppo, ha gradito. Questo mi ha fatto piacere, nell’attesa che i fiori sboccino. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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venerdì 27 ottobre 2023

storia

Non si può raccontare, nemmeno riassumere o darne una sintesi credibile. Non so chi lo possa fare. Certo non io che ne ho fatto parte. Sarei vincolato dai miei vizi e dalle mie virtù, combattuto tra il desiderio di dire e quello di tacere. Fummo storia, è innegabile. Piccola storia, parte infinitesima di quanto avvenne nei nostri anni, condizionati da ciò che coinvolse tutti, liberi in alcune scelte e costretti in altre. Mi piace pensarmi migliore, è una mia debolezza penso condivisa. Tu mi hai reso migliore, come ho scritto di recente, e questo riguarda buona parte dell’umanità l’avere debiti di riconoscenza con qualcuno. Io ne ho con tanti, e troppi ne ho con te, che non ho potuto saldare e resto debitore. So che ormai non t’interessa più, è evidente, il debito si è estinto ma non per mio merito. E nessuno, dopo entrambi, credo la scriverà mai la nostra storia, tu non sei stata Cleopatra e io a Napoleone non ci assomiglio in nulla, forse in qualche suo difetto. Si tratta di una storia con la esse minuscola, solo di questo. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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giovedì 26 ottobre 2023

Ci sono fiori

Ci sono fiori belli e allegri, che qualcuno interroga per sapere se è amato.

Ci sono fiori profumatissimi ed altri che non odorano di nulla o emanano olezzi sgradevoli.

Ci sono fiori che è bello regalare, che è un piacere ricevere, che sono legati a momenti felici da ricordare per sempre.

Ci sono fiori coltivati con amore, curati con attenzione, innaffiati il giusto, e qualche volta ricambiano trasformandosi in frutti succosi.

Ci sono fiori attorno, ne vedo tutti i giorni quando vengo dove non sei, ce ne sono tutto l’anno, col tempo bello e col tempo brutto, tanti fiori.

Ci sono fiori che abbiamo messo tra le pagine di un libro, qualcuno di questi lo conservo, a volte neppure ricordo quando è stato messo tra quelle pagine.

Ci sono fiori che possono essere seccati e non perdono il loro colore, si usano poi per composizioni da incorniciare sotto vetro in un quadretto e anche per qualche segnalibro, salvati da una pellicola trasparente.

Ci sono fiori che solitamente sbocciano in questi giorni, sono diffusi tradizionalmente nei primi giorni di novembre e, immagino, anche nell’ultima domenica di ottobre. Sarà così anche quest’anno. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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mercoledì 25 ottobre 2023

Nessuno scrive più a nessuno

Con carta e penna intendo, mandando un saluto da un luogo visitato, da una città d’arte, durante un viaggio, solo per ricordare chi speriamo ci pensi e magari col desiderio di ricevere anche noi una lettera o una semplice e bellissima cartolina. Nessuno scrive più neppure al colonnello, perché illudersi che qualcuno pensi a noi, chi siamo noi, chi sono io? Un tempo scrivevo cartoline, ne scrivevamo tante, spedite durante le vacanze e per le feste, specialmente quelle natalizie. Te le spedivo a volte magari dove lavoravi giusto per non farle arrivare al nostro indirizzo. A volte qualcuna te la scrivo ancora, e credo continuerò. Non è vietato dalla legge, magari molti non capirebbero neppure se lo confessassi ma secondo me non è grave. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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martedì 24 ottobre 2023

Quando la stupidaggine non ha limiti

Nella mia infinita stupidaggine ricordo con nostalgia molte postazioni con distributori automatici di caffè che si trovavano e, in qualche caso ci sono ancora, in ospedali, cliniche, ambulatori e altre strutture sanitarie. Lo so che vi era sempre legato tanto dolore, non lo potrei dimenticare, ma la mia stupidaggine supera in scioltezza il buonsenso, e rivorrei indietro assolutamente tutti quei momenti. A volte ero da solo davanti alla macchinetta, ma ero appena stato in visita, o mi ci stavo recando. Altre volte stavo con qualcuno. Quando ci si trova in ospedale, su un letto, curati e assistiti, ogni speranza è lecita, unita anche alle paure, certo, ma il viso, le parole, le battute stupide e a volte i piccoli regali sono dettagli essenziali. Poi il tempo, sicuramente, infiora e stende il suo velo pietoso, anche quello so. Mille volte meglio aspettare qualcuno che viene a trovarti a casa, partire in compagnia per un viaggio, uscire per andare assieme al ristorante, e chi lo nega. Eppure è a questo che penso adesso, e ritorno a quando venne ricoverato mio nonno, al Sant’Anna di Ferrara, e poi continuo, continuo, sino a tempi meno lontani. Per tutto questo non posso che essere uno stupido. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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Mi manca un sorriso, il tuo

Quando s’incontra qualcuno che rende migliori bisogna incatenarlo alla propria vita, rendere inimmaginabile poter continuare senza, improvvisare e consolidare, invertire la rotta, abbattere resistenze incrostate e vedere solo il nuovo. Alla fine risulta pure facile e naturale, più difficile e autolesionista l’opposto. Malgrado questo sono stato un po' autolesionista, lo ammetto; stupidamente, e forse riscattandomi. Per restare agganciato al positivo però ti ho incontrata, questo è successo. Il mondo ha iniziato ad assumere colori diversi. Il mio entusiasmo precedente finalmente aveva un motivo. Quanto è durato? Sempre troppo poco. E poi contavo sui vantaggi dell’età, pensavo di partire prima io. Non so dire, a posteriori, cosa sia meglio. E in ogni modo ogni domanda in proposito è oziosa, nessuna risposta cambierebbe i fatti. Li accetto? Mica tanto. Li subisco. Ecco, è così. Per tutto quello che non dirò mai o che continuerò sempre a dire, ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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lunedì 23 ottobre 2023

Mondi paralleli

In un’altra dimensione esiste il luogo dove la soluzione che si sogna si realizza. All’inizio il sogno affronta il problema e suggerisce come uscirne e poi, al risveglio, si prende il telefono oppure ci si muove personalmente e ciò che sembrava difficile si appiana.

C’è anche un paese nel quale i vincitori sono tali da ogni punto di vista eppure non approfittano di questo predominio per imporre nulla, anzi, si calano anche nella parte degli sconfitti e concedono loro alcuni privilegi.

Nel mondo piatto, che non è quello vaneggiato dai terrapiattisti ma ha solide basi letterarie, esiste la perfezione e chi si dimostra troppo spigoloso viene emarginato mentre la donna, in pratica, non vale nulla. Quel mondo piatto ha i suoi limiti, evidentemente, e non è tra le mie mete ipotetiche in un futuro viaggio spaziale.

Posso immaginare liberamente di vivere tra le nuvole e scambiarle per panna montata. Con un loro maggior peso specifico e un consistente contenuto in zuccheri e grassi forse sarebbe anche vero.

Non so in quale viaggio invisibile potresti accompagnarmi, so però che non mi dispiacerebbe. Pensa ad una meta e poi dimmi qual è. Dovrei organizzarmi. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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domenica 22 ottobre 2023

Non ti fidar

Non ti fidar di un bacio a mezzanotte, non ti fidar delle stelle galeotte e non ti fidar neppur di te. Sai quanto sia facile a volte ingannare gli altri sapendola raccontare bene, dare di te un’immagine diversa. Quello che ignori o fingi di ignorare e che allo stesso modo, anzi peggio, sai ingannare te stesso. Allora lascia perdere la nostalgia mal riposta. Ti faccio un solo esempio, e il resto lo puoi dedurre da solo, non devo convincere nessuno del resto. La nebbia. Tante volte hai parlato della nebbia in modo mitico come di un tempo nel quale la nebbia nascondeva e permetteva di sognare, sempre come se fosse bella, come se nascondesse gli anni passati e raccogliesse gioventù, sogni, speranze, amicizia e amore. Cerca di capire che è solo un raccoglitore di emozioni, un’occasione. In realtà non ti piacerebbe tornare ai tempi delle tue prime e uniche sigarette fumate camminando nascosto dalla nebbia del paese, e neppure viaggiare in auto con chiunque senza vedere oltre una decina di metri davanti a te. San Romano era romantico con i portici nascosti dalla nebbia ma eri solo e non frequentavi nessuno, nella nebbia ti distraevi dalla realtà ma non la curavi. Le cose belle legate al ricordo della nebbia lo sarebbero ugualmente se le notti fossero state piene di stelle, inutile rimpiangerla o descriverla in forma poetica. Oltretutto non sei un poeta. Lascia che la nebbia sia solo un fenomeno atmosferico.

                                                                                                            Silvano C.©

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sabato 21 ottobre 2023

Giorni con le rose

Per un po' qualche pianta l’ho tenuta, e quasi subito le formiche hanno provveduto a riempirla di afidi. Ho tentato in vari modi di eliminare gli afidi e mai con successo pieno, inoltre ho quasi da subito scartato l’idea di utilizzare insetticidi. Il mio pollice verde è molto selettivo, quindi ho rinunciato a tenerle sul balcone.

Qualcuno però continua e le coltiva. I miei lo facevano in una casa che fu loro e ormai non appartiene più a nessuno della famiglia. Alcune piante avevano creato una specie di pergolato, quasi come se fossero una vite. I loro fiori non erano particolarmente appariscenti e duravano poco ma erano tanti, e il loro numero compensava altre mancanze. Altri vicino a dove abito lo fanno, e ottengono rose quasi da esposizione tanto sono belle. E infatti qualcuno le ruba. E poi ci sono piccole piante basse nei giardinetti vicino a dove non sei, piccole e molto pungenti, ma i fiori quando sono ancora in boccio sono bellissimi e promettenti. Qualcuno a volte lo rubo.

Per le rose avevamo un vaso studiato per loro, comprato per loro, per le rose col gambo lungo. Quel vaso c’è ancora, manchi solo tu, e mancano le rose che ti compravo, occasionalmente. Le assenze sono sempre difficili da gestire.

I giorni con le rose ora sono diversi, anche le rose hanno un senso diverso, sono sempre belle quando sono belle, e raramente qualcuna recisa la compro ancora. Ciao Viz, questo lo sai.

                                                                                                            Silvano C.©

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Gli aspetti peggiori

Confesso che mi ritornano a galla pensieri razzisti, evidentemente mai affondati completamente, pregiudizi che con la ragione trovo stupidi e ingiusti e che esistono tuttavia. Mi dipingo come non sono e immagino che sia meglio non dire tutto? Magari è così. Vizi privati e virtù pubbliche in altre parole. Comportarmi nel modo giusto, spesso, ma in parte non rispettando i miei impulsi. Non è giusto, non è accettabile, eppure mi contraddico e non ci sono scuse se non la contraddizione come forma umana, del dubbio e della cattiva coscienza. E so però che non tutti sono fatti in questo modo. Ne ho avuto prove evidenti nel corso della vita, molti sono migliori di così, più coerenti di me. A volte mi sembra di camminare su un crinale tra due diverse realtà, o scelte. Cosa farei se tu mi vedessi e mi giudicassi? La tua assenza credo mi faccia regredire a quello che avevo scordato o che tu mi aiutavi a controllare. Mi vedevi migliore di come mi sento. Ti ho mentito? Forse sì, ma tu lo sapevi e mi controllavi, mi impedivi errori grossolani. Oppure me li lasciavi fare ma dopo me lo spiegavi. Dovrei recuperare tutto questo. Ciao Viz, questo lo sai.

                                                                                                            Silvano C.©

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venerdì 20 ottobre 2023

Contagio

Si fanno cose per trovare un senso, per darsi un motivo in più, per mantenere un legame che taluni giudicano assurdo se vissuto così, quasi malato. E capita che, così facendo, io segua antichi amori e debolezze, indulga o mi confermi anche positivamente. Se tutti i giorni più meno alla stessa ora entro in un locale e chiedo un caffè, se in un’edicola compro lo stesso giornale, se camminando ripercorro i miei soliti passi e incontro quell’uomo col suo cane, questa diventa un’abitudine prima di tutto per me ma poi divento cliente o creo una forma di dipendenza. Qualcuno mi aspetta, consciamente o inconsciamente. L’abitudine è contagiosa. Quando poi diventa un bisogno, non tanto per me quanto per chi mi aspetta, allora è un obbligo morale da rispettare. E non conta con chi devo rispettare l’impegno. Se ad aspettarmi è un gatto che vive all’aperto, in particolare con la stagione fredda io devo andare. Ciao Viz, questo lo sai.

                                                                                                            Silvano C.©

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giovedì 19 ottobre 2023

Pausa

Quel momento di pausa tra il raggiungimento di un obiettivo e le nuove necessità che si presentano quanto vale in termini economici? Si può vendere o comprare? Dovrebbe essere una specie di terra di nessuno, senza proprietari e col solo controllo dei confinanti o di una parte terza, a garanzia. Più o meno come quando si attraversa a guado un corso d’acqua poco profondo e, nel mezzo, si potrebbe procedere o anche tornare indietro, e il tempo occorrente sarebbe lo stesso. Una pausa effettiva tra due azioni, non necessariamente di riposo, magari piena di qualcosa simile al nulla. Tuttavia, poiché il nulla non esiste e il cervello non rimane mai inattivo, quel momento che ha un inizio ed una fine, ha anche un valore, il tempo stesso del resto ha valore. Non conoscendolo resto qui, a cercare a volte un senso e una motivazione che mi riporti ad una o all’altra sponda. Confesso di non sapere più esattamente cosa mi spinge a certe azioni. Lo sapevo, credevo di saperlo, ma lo sapevo? E ora lo so? Quello che vorrei forse non conta, piuttosto è importante quello che succede, che avviene al di fuori del mio controllo, anche se nel frattempo sono in una strana fase di pausa e di grande incertezza. Ciao, Viz. Non posso neppure uscire a cercare un telefono perché ormai tutti sono stati disattivati, quasi come moltissime cassette postali rosse.

                                                                                                            Silvano C.©

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mercoledì 18 ottobre 2023

Stanchezza

È la parola giusta, anche se non può spiegare tutto. Nemmeno un discorso articolato e con esempi potrebbe. La chiarezza dovrebbe essere prima di tutto nel pensiero, poi nell’esposizione sintetica e puntuale, senza inutili divagazioni, infine nella percezione di chi legge o ascolta. Troppi passaggi, troppi rischi. Per me ha un significato, ora, che sarò magari il primo tra qualche giorno a disconoscere. Attendo di ricaricarmi, in parte già lo faccio. Sono combattuto tra il mantenere e il lasciare, e in entrambe le scelte ci sono pericoli o involutivi o negazionisti, non si tratta di poco, riguardano il perché, lo scopo, la vera forza che mi fa vivere. Credo che mi basterebbe la telefonata impossibile e insostituibile. La ricreo parzialmente e artificialmente, ma non mento, è l’ultima cosa che vorrei, ricostruisco piuttosto, e già mi pesa, mi affatica dirlo. Ciao, Viz. Esco a cercare un telefono.

                                                                                                            Silvano C.©

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