sabato 4 ottobre 2014

Ti vedo e tu non mi vedi



Sono invisibile, o meglio, mi confondo tra gli altri, oppure volutamente osservo dietro un vetro la folla dove ci sono volti noti.
Da bambino ho pensato a cosa avrei potuto fare se non fosse stato possibile vedermi, una specie di personaggio dei fumetti dotato di un potere segreto. Credo possa essere una fantasia abbastanza diffusa, senza particolari motivi di originalità.
Un po’ più avanti negli anni, ormai adolescente, a questa fantasia innocente ho associato l’indicibile e l’incoffessabile (credevo allora). Oggi quella debolezza ingenua mi fa sorridere, ma ancora non ho perso l’antico vizio, e quando posso amo esserci senza essere visto.

Vivere su un palcoscenico in certi momenti non mi spiacerebbe, se avessi le qualità e la bravura necessarie, ma non sopporterei mai poi l’essere riconosciuto per strada da sconosciti. Che assurdità in fondo. E che contraddizioni.
Oggi ho assistito ad una cerimonia che ha richiamato molte persone, un evento cittadino di risonanza nazionale, ma ho visto tutto questo praticamente senza che nessuno, a quanto mi risulta, mi abbia riconosciuto. Stavo dove aspettavano solo gli addetti ai lavori, quasi immobile per non dare fastidio, ad osservare un coro, direttori di museo che in parte conosco, politici, vicini e colleghi, e tanta gente. E loro non mi vedevano, dietro il vetro oscurato mentre io li spiavo, e fantasticavo di invisibilità individuale e modalità pubbliche di presenza.

Che stranezza, se ci penso, e come è facile in fondo, con l’atteggiamento giusto, infilarsi dove non si dovrebbe o pochi penserebbero di mettersi, magari senza pianificare la cosa, ma comunque riuscendo a realizzarla. Manco fossi quel finto interprete dei segni infiltrato durante una commemorazione funebre, che però si è messo sicuramente in mostra più di me. Questa modalità di infilarmi con l’aria di chi deve o è autorizzato a stare in un certo posto a volte mi prende quasi in contropiede, anche se oggi semplicemente non sono uscito come gli altri, ma ho atteso all’interno, mentre tutto succedeva all’esterno. Ed ho memorizzato visi e movimenti, ho immaginato discorsi e battute, ho assistito come da dietro le quinte, da un altro punto di vista.

E poi, alla fine, mi sono confuso nella massa, ho guardato ed ho scoperto cose che sapevo ma delle quali non avevo mai visto immagini: particolari futuristi, elmetti e crateri, enormi bossoli per artiglieria navale, immagini di caduti e preghiere per aver salva la vita, frontiere e manifesti, fumetti e opere d’arte. Ho letto della speranza, purtroppo mal riposta, che questo non debba più succedere.

(Immagine del Coro Sant'Ilario @CoroSantIlario )     
                                                                              Silvano C.©

3 commenti:

  1. Le fantasie durante i percorso di crescita della nostra vita sono sicuramente fantasie sino ad una certa età, alcune di queste, come osservare una folla o salire su di un palcoscenico possono diventare possono diventare realtà.

    Osservare da un posto nascosto o comunque non visibile a tutti è sicuramente il modo più importante per capire gli atteggiamenti.
    Ascoltare quello che viene detto, modo di fare e reazioni di un gruppo ad una determinata cosa da un punto di vista quasi oscuro o in disparte (ognuno, dipende dai casi, si sceglie e riconosce il punto migliore).

    Vivere su un palcoscenico in certi momenti non è che un dare agli altri un proprio contributo, molto spesso il contributo migliore lo può dare chi è fuori da un certo contesto, chi non ha mai fatto parte della notorietà e del parere ricercato a tutti i costi.
    La gente in ascolto a volte non sa che esistono, appunto, altri modi di vedere le cose così come, sono convinto si possa essere in grado di vedere
    come dici .... “...Ed ho memorizzato visi e movimenti, ho immaginato discorsi e battute, ho assistito come da dietro le quinte, da un altro punto di vista...” il punto di vista migliore.
    Sono tante le cose che si osservano dal punto di vista che ci scegliamo e queste, sono sicuro, le vedono tutti o quasi, non tutti però ci fanno caso o vanno oltre con la mente, sul significato.
    Da un punto di vista nascosto, il mio, ad esempio osservo, il dare della cozza ad una donna, e il successivo intervento, oppure chi dice ...che le donne verificano..anche qui, intervento e successivo giustificarsi con “era solo una battuta”.
    Non voglio continuare ripassando quanto è visibile a tutti se scegliessimo il nostro punto di osservazione, sempre per migliorare e migliorarci.
    Oggi (ieri e l'altro ieri), fortunatamente ho capito ancora qualcosa che è sempre utile guardare bene e osservare bene ...imparare e discutere per capire a chi non comprende.
    Una gabbia aperta o no o uno sguardo da dietro un albero, un orizzonte...insomma una bella immagine deve far cogliere quello che c'è da cogliere ed è fatto sicuramente per farci vivere meglio.
    Fuori da una gabbia si possono vedere tante cose della vita di tutti i giorni, tante bellezze anche semplici.......ad esempio una macchina con targa strana, colma di bagagli (in evidente rientro dalle vacanze) in transito, con famiglia o no al seguito...quindi da quel punto di osservazione, anche se breve si può fantasticare e intravedere le facce felici di chi ha fatto qualcosa di bello.
    Ciao S e grazie come sempre per la possibilità di scrivere qualcosa e se in parte fuori tema o no, non è importante. Come avrai capito approfitto per poter dire quello che mi viene con una punta di attenzione per altro... :-)

    (sempre anonimo, sempre menfi)

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    1. qui il fuori tema è gradito, Menfi, come ho già scritto altrove. questo blog non è un forum, e non è monotematico. inoltre tecnicamente non so come creare uno spazio libero per chi ha cose da dire che esulano dal singolo post, quindi ogni contributo di questo genere mi va bene, capiti dove capita, e sino ad oggi non ho avuto problemi per questo. quindi continua, se ti va, ed io ti leggo sempre con piacere, ma fallo solo se è un piacere pure per te...ciao, e grazie... Silvano

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  2. So bene che puo' essere gradito, anzi ero sicuro lo fosse. Spontaneo lo è altrimenti non lo farei, forse lo farei in maniera breve e limitato.
    La mia può essere sicuramente una abitudine...come bussare dove c'è una porta aperta...
    Spero serva ai tanti che leggono e utilizzare quanto scrivi come stimolo e discussione semplice e aperta a tanti.
    Un piacere per me Silvano...
    Grazie...menfino

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