Una signora anziana mi precede. Al guinzaglio tiene un cane. Nulla
di più normale, no? Poi vedo che il cane va a destra, accanto alla siepe che c’è
in quel tratto. Poi si sposta a sinistra, sul bordo opposto del marciapiedi. E poi
di nuovo a destra, e ancora sinistra, in modo sistematico.
Non si comporta come tutti i cani che tirano a volte il
padrone, o si fermano per annusare e poi per marcare il territorio. Sembra ubriaco,
sbanda da una parte all’altra.
Visto che sono curioso e ormai se mi capita rompo le scatole
ed attacco discorso con chiunque se ne vedo un motivo anche minimo, chiedo alla
signora il perché dello strano comportamento del suo animale.
Lei è molto gentile, e mi risponde. Si vede che altri le
hanno già fatto la stessa domanda, lo si capisce.
-
Fa così sin da quando l’ho presa che era piccola, era di un
cacciatore che la bastonava… -
Capisco tutto in un attimo. Quella bestia del cacciatore
picchiava la piccola cucciola perché annusasse o battesse la zona di caccia, in
cerca di prede alla quali lui avrebbe sportivamente sparato, e per far questo
educava la cagnetta a suon di randellate. Ora, ormai adulta, lei continua
istintivamente a battere il suo territorio per paura di prendere ancora botte
da quella gentile signora che invece l’ha salvata della bestia.
Io la saluto e proseguo, mentre lei ormai è arrivata al cancello di casa sua.
Mi fa pensare all’educazione, tutto questo, a quanto si
impara da piccoli e poi non si scorda mai più.
E intanto mi fa pure immaginare
a quanto sarebbe bello che quel cacciatore avesse ormai smesso di andare a
caccia, e che prima di questo gli fosse pure occorso qualche piccolo incidente,
non mortale né con conseguenze permanenti, ma molto doloroso, proprio durante
una delle sue battute di caccia.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie
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