sabato 18 ottobre 2014

Il laureato

«Elaaaaaine….Elaaaaaine….Elaaaaaine….Elaaaaaine….Elaaaaaine ….»


Non basterà urlare il nome di una donna, come ha fatto Benjamin per vincere infine la sua battaglia.  
I nuovi laureati, per ottenere giustizia e riconoscimento del loro impegno e della fatica per raggiungere un titolo di studio che, seppur svalutato, dimostra ancora che hanno lavorato su un certo tema o un particolare argomento, e non sono arrivati solo grazie ad altri meriti, dovranno faticare molto di più.

Perciò vorrei che a dirigere le istituzioni pubbliche fossero non solo persone oneste, e quindi senza condanne sulle loro teste, ma anche preparate, e non semplicemente molto attive e motivate, cresciute col loro impegno politico ma a volte con un solo titolo di scuola superiore, o forse neppure quello.

Vorrei, in altre parole, che i canditati che si presenteranno alle prossime elezioni fossero tutti laureati oltre che onesti, motivati ed impegnati politicamente e socialmente.  
So benissimo che non sarà così e che mi si possono opporre valide obiezioni. La laurea non fa l’uomo o la donna, ci vuole ben altro.

Eppure a me non va di essere governato o amministrato da persone prive di cultura certificata, che credono a bufale mediatiche e che non hanno studiato almeno quanto il personale che andranno a dirigere.

Forse che i laureati disponibili in Italia ci mancano?

                                                                                     Silvano C.©


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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