mercoledì 8 ottobre 2014

Due ore


Entra nell’appartamento, vuoto, ancora vuoto.
Ci sono i mobili, certo, quelli ci sono, quelli essenziali, recuperati dopo la sistemazione di casa sua o comprati appositamente. Nulla di pregiato, ma sicuramente funzionale. Ci sono anche stoviglie e tegami, e biancheria per la casa. Pure in frigorifero ha messo qualche piatto pronto.
La cosa più bella è la doccia del piccolo bagno. Larga, comoda, ed ha avuto modo di usarla  nelle due estati che gli sono servite per sistemare le poche stanze che compongono l’abitazione. 

Non pensava che sarebbe arrivato quel momento, anche se capisce perfettamente che è del tutto naturale che succeda.
Si sente un perfetto idiota, ma si guarda attorno, e un nodo gli serra la gola.
Quando crolla si consola per il fatto che nessuno lo vede, e poi, dopo, cerca di riprendersi, perché tra due ore lui dovrebbe arrivare.
Col telefono chiama qualche amico, in città o lontano, vuole sfogarsi, trovare un sostegno, un’assicurazione che gli saranno vicini, e si rende conto che le sue parole non vengono capite. Riceve solo frasi di circostanza, e del resto cosa si aspetta? Non è morto nessuno, è solo una cosa bella che succede, perché dovrebbe star male o preoccuparsi per questo?

Le risposte ottenute lo fanno tornare coi piedi per terra ma non gli portano pace o accettazione, solo gli faranno montare, nei giorni e mesi che seguiranno, una rabbia sorda nei confronti di quelli che ha chiamato telefonicamente, ed alzeranno una sorta di muro invisibile, non impenetrabile certo, ma un muro nuovo. Gli amici non lo sanno, ma lui si è allontanato da loro, e gli effetti si sommeranno ad altri, dovuti ad episodi precedenti e successivi.
Del resto lo sa benissimo, anche lui qualche volta ha chiuso la porta a chi gli parlava. Non è solo mancanza di sensibilità o disinteresse o distrazione o altra cosa negativa che spinge a non capire quel momento nel quale chi si rivolge a te ha bisogno di una parola diversa. 
E' la percezione diversa dei fatti, perfettamente umana, e ugualmente drammatica.

Passano le due ore, suo figlio arriva, per lui inizia una nuova avventura, si sta staccando un po’ dalla famiglia, è giusto che avvenga, è una tappa importante per lui e per loro. È tutto naturale e normale, assolutamente, ma quelli ai quali ha telefonato lo hanno perso ancora un po’.  In queste cose la razionalità non conta nulla.

                                                                                     Silvano C.©


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana