È non parlo certo delle persone, che quando
se ne vanno te ne accorgi eccome.
Invece parlo anche di quelle, di alcune almeno, quelle un po’ di contorno nella vita, quelle con le quali non hai un rapporto, o meglio, non lo avevi.
Invece parlo anche di quelle, di alcune almeno, quelle un po’ di contorno nella vita, quelle con le quali non hai un rapporto, o meglio, non lo avevi.
Ma non pensavo alle persone, credimi, bensì
ai piccoli contenitori delle sorpresine degli ovetti, quegli ovetti, quelli
imitati in seguito da altri, ma che restano i primi, come resta la prima la
Settimana Enigmistica, che vanta tanti copiatori sicuramente meno originali.
Certe cose che si sono sedimentate
improvvisamente non sono più reali, non si trovano più, non si fabbricano più. E
ti rendi conto che quelle che tu hai conservato, per qualche motivo, ora sono
diventate preziose, e se le vuoi ritrovare devi pagarle una piccola fortuna ai mercatini dell’usato,
ammesso vi si possano trovare. Io ho percepito in modo netto la fine della
pellicola ed il passaggio alla fotografia digitale, me ne sono fatto una
ragione. Mi spiace per quello che sapevo fare in camera oscura, ma capisco che
le cose mutino. La cosa che invece ancora non ho realizzato contemporaneamente è
che i vecchi barattolini per i rullini, quelli col piccolo tappo ermetico, ora
sono definitivamente spariti. Ed io li utilizzavo, dopo aver usato i rullini,
per raccogliere le monete, o gli spilli, o i tappi per le orecchie in cera d’api,
quelli fatti da me in casa.
Sia i contenitori per le sorpresine che questi
piccoli barattolini in plastica si assomigliano, ed ho appena trovato in fondo
ad un cassetto una di queste minuscole casseforti piena di monetine da 50 lire
e da 100 lire, quelle monetine piccole piccole, copie rimpicciolite di quelle a
dimensione normale. Hanno avuto una stagione brevissima, credo poco successiva
a quella dei mini assegni di valore ridicolo che si usavano, in momenti di crisi
di contante, in una nostra stagione italica. Ogni piccola banca di paese poteva
battere moneta, altro che teoria del signoraggio, allora non se ne parlava
proprio, o almeno io non avevo la più pallida idea che qualcuno si interessasse
a queste cose. Spariti pure quelli, e non mi sono reso conto quando questo è
avvenuto.
Ben prima di diventare padre conoscevo
gli ovetti con la sorpresina, e a volte mi capitava di portarne in regalo a
qualcuno, o di offrirli alla fine di un pranzo o di una cena, tra amici o
parenti. Non certo perché non mi rendessi conto che non erano adulti e che in
giro non c’erano bambini, ma solo per condividere il piacere della scoperta di
quello che ci stava dentro, e, nei casi migliori, di montare poi il piccolo oggettino contenuto. Una parte di noi vuole rimanere all’infanzia e non smettere
mai di giocare, malgrado le ossa comincino a dar segni di usura, la testa
inventi cose mai avvenute e lo specchio ci rimandi l’immagine di un altro.
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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