Ipazia di Alessandia |
Mi viene facile dirlo, e non mi costa niente farlo, ora e
qui, al sicuro in casa mia, non minacciato da bombe e tagliagole integralisti.
Dopo secoli nei quali l’ortodossia religiosa anche nelle
nostre terre era un obbligo di sopravvivenza, prima ancora che morale, credevo
che quella fase storica fosse ormai conclusa, ma mi sbagliavo, e non di poco.
Credevo che tutto ormai si combattesse sul piano delle opinioni, tra chi è
favorevole al divorzio e chi no, tra chi accetta l’uso della pillola e chi no,
e così continuando sui vari temi etici che, guarda caso, quasi sempre
riguardano il corpo delle donne. Ed una volta che le donne riescono a
raggiungere i diritti fondamentali finalmente si può parlare anche di altri
diritti, ad esempio di quelli degli omosessuali di ambo i sessi.
Invece non mi sbagliavo sul razzismo (per fare una breve
parentesi, e su questo devi credermi), non mi sono mai illuso cioè che gli
italiani fossero brava gente.
Eravamo prontissimi a commuoverci per Sidney Poitier quando impersonava un nero che voleva farsi accettare come
futuro marito da una coppia di genitori bianchi in un film che fu anche
l’ultimo per Spencer Tracy. E come eravamo sicuri nel condannare gli
afrikaner quando, in Sudafrica, non volevano concedere diritti civili ai neri.
Noi siamo diversi, non siamo mica razzisti, noi italiani siamo migliori di
sudafricani e statunitensi. Ed infatti ora la controprova è sotto gli occhi di
tutti.
Ma ritorno al mio errore di considerare concluse le guerre
di religione, e di non aver previsto questo riattivarsi di integralismi a
difesa delle proprie radici e del proprio diritto inalienabile di avere ed
imporre la propria fede a tutti gli altri. È chiaro che semplifico troppo, e
questo è sempre sbagliato, perché non si tratta mai solo di religione, ma di
lotte per il potere e per la sottomissione di popoli ai quali non si vuole dare
una patria, di guerre per il controllo dell’acqua e del petrolio, per il
commercio di armi e di materie prime, in
una parola, per estendere la propria sfera di influenza. Lo so e lo tengo
presente, ma quello che vedo è un copione vecchio, anche se utilizza mezzi di
comunicazione nuovi, e quindi sembra originale ed è sicuramente molto più
immediato nella percezione degli effetti e più rapido nella diffusione della
paura.
Il vecchio l’ho già anticipato: è la sottomissione della
donna, una volta giudicata strega oggi infedele o immonda, capace, se ti
procura la morte, di toglierti persino il paradiso. Ecco perché non vinceranno.
Hanno già perso, in passato, queste menti malate, e la donna, pur pagando un
tributo assurdo di sangue e dolore, di sofferenza e sottomissione, alla fine ha
vinto, salvando con sé stessa anche gli uomini. Non vinceranno, ne sono certo,
ma intanto stanno dilagando come un virus mortale, infettando ogni cosa ed
incendiando animi e frustrazioni che
diventano violenza e proselitismo. Non vinceranno domani, ma oggi sono
pericolosi, e possono uccidere donne e uomini, possono illudersi di conquistare
un mondo che vorrebbe essere moderato ma che non trova la forza di superare gli
egoismi anche dentro la nostra civile Europa. Non vinceranno se le donne ci
aiuteranno, se noi uomini saremo alleati con le donne. Altrimenti perderemo.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
"Non vinceranno" ... Dipende molto da noi. Che il mondo non vada verso un finalismo storico ineluttabile è molto probabile. I sistemi più virulenti nell'intransigenza generano anche risposte più violente nei moderati. La propria opinione si fa verità solo se sottomettiamo gli altri e per far questo (a chi desidera una tale certezza) occorre una società che renda "giusta" la sottomissione e l'omologazione ad un sistema di regole dettate e non opinabili. Non possiamo farci carico di tutte le guerre e vessazioni nel mondo perché sarebbe velleitario ed infantile. Due cose le possiamo fare. Rendere la nostra società invivibile per chi ha bisogno di discriminare vietando vietare e fornire aiuti economici e di conoscenza a quelle persone di altri popoli che virano verso una cultura non discriminatoria. Tipo radio Londra (internet aiuta enormemente) e sempre più difficile fermare l'informazione. Per quanto riguarda le guerre che sono alla nostra portata ... non sono restio a farle con quella attenzione che il fine non giustifichi ogni mezzo e che ci sia una differenza di comportamento fra il mio uso delle armi e il mio antagonista.
RispondiEliminaAntonio Campo.
Elio e Antonio, grazie. è bello leggere le vostre opinioni, e per una volta ascoltare invece di parlare...mi sembra di essere in un salotto...:-)
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