lunedì 13 ottobre 2014

Non vinceranno


Ipazia di Alessandia
Mi viene facile dirlo, e non mi costa niente farlo, ora e qui, al sicuro in casa mia, non minacciato da bombe e tagliagole integralisti.
Dopo secoli nei quali l’ortodossia religiosa anche nelle nostre terre era un obbligo di sopravvivenza, prima ancora che morale, credevo che quella fase storica fosse ormai conclusa, ma mi sbagliavo, e non di poco. Credevo che tutto ormai si combattesse sul piano delle opinioni, tra chi è favorevole al divorzio e chi no, tra chi accetta l’uso della pillola e chi no, e così continuando sui vari temi etici che, guarda caso, quasi sempre riguardano il corpo delle donne. Ed una volta che le donne riescono a raggiungere i diritti fondamentali finalmente si può parlare anche di altri diritti, ad esempio di quelli degli omosessuali di ambo i sessi.

Invece non mi sbagliavo sul razzismo (per fare una breve parentesi, e su questo devi credermi), non mi sono mai illuso cioè che gli italiani fossero brava gente.
Eravamo prontissimi a commuoverci per Sidney Poitier quando impersonava un nero che voleva farsi accettare come futuro marito da una coppia di genitori bianchi in un film che fu anche l’ultimo per Spencer Tracy. E come eravamo sicuri nel condannare gli afrikaner quando, in Sudafrica, non volevano concedere diritti civili ai neri. Noi siamo diversi, non siamo mica razzisti, noi italiani siamo migliori di sudafricani e statunitensi. Ed infatti ora la controprova è sotto gli occhi di tutti.

Ma ritorno al mio errore di considerare concluse le guerre di religione, e di non aver previsto questo riattivarsi di integralismi a difesa delle proprie radici e del proprio diritto inalienabile di avere ed imporre la propria fede a tutti gli altri. È chiaro che semplifico troppo, e questo è sempre sbagliato, perché non si tratta mai solo di religione, ma di lotte per il potere e per la sottomissione di popoli ai quali non si vuole dare una patria, di guerre per il controllo dell’acqua e del petrolio, per il commercio di armi  e di materie prime, in una parola, per estendere la propria sfera di influenza. Lo so e lo tengo presente, ma quello che vedo è un copione vecchio, anche se utilizza mezzi di comunicazione nuovi, e quindi sembra originale ed è sicuramente molto più immediato nella percezione degli effetti e più rapido nella diffusione della paura.

Il vecchio l’ho già anticipato: è la sottomissione della donna, una volta giudicata strega oggi infedele o immonda, capace, se ti procura la morte, di toglierti persino il paradiso. Ecco perché non vinceranno. Hanno già perso, in passato, queste menti malate, e la donna, pur pagando un tributo assurdo di sangue e dolore, di sofferenza e sottomissione, alla fine ha vinto, salvando con sé stessa anche gli uomini. Non vinceranno, ne sono certo, ma intanto stanno dilagando come un virus mortale, infettando ogni cosa ed incendiando animi e frustrazioni  che diventano violenza e proselitismo. Non vinceranno domani, ma oggi sono pericolosi, e possono uccidere donne e uomini, possono illudersi di conquistare un mondo che vorrebbe essere moderato ma che non trova la forza di superare gli egoismi anche dentro la nostra civile Europa. Non vinceranno se le donne ci aiuteranno, se noi uomini saremo alleati con le donne. Altrimenti perderemo.

                                                                                     Silvano C.©


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

2 commenti:

  1. "Non vinceranno" ... Dipende molto da noi. Che il mondo non vada verso un finalismo storico ineluttabile è molto probabile. I sistemi più virulenti nell'intransigenza generano anche risposte più violente nei moderati. La propria opinione si fa verità solo se sottomettiamo gli altri e per far questo (a chi desidera una tale certezza) occorre una società che renda "giusta" la sottomissione e l'omologazione ad un sistema di regole dettate e non opinabili. Non possiamo farci carico di tutte le guerre e vessazioni nel mondo perché sarebbe velleitario ed infantile. Due cose le possiamo fare. Rendere la nostra società invivibile per chi ha bisogno di discriminare vietando vietare e fornire aiuti economici e di conoscenza a quelle persone di altri popoli che virano verso una cultura non discriminatoria. Tipo radio Londra (internet aiuta enormemente) e sempre più difficile fermare l'informazione. Per quanto riguarda le guerre che sono alla nostra portata ... non sono restio a farle con quella attenzione che il fine non giustifichi ogni mezzo e che ci sia una differenza di comportamento fra il mio uso delle armi e il mio antagonista.
    Antonio Campo.

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  2. Elio e Antonio, grazie. è bello leggere le vostre opinioni, e per una volta ascoltare invece di parlare...mi sembra di essere in un salotto...:-)

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