Silvano C.©
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In altri tempi questo era il momento dei festival.
La confusione, anche se non è mai stata un’attrazione in sè, ci andava bene in certe situazioni. Impossibile assistere ad un evento unico come un concerto di Ray Charles senza gente attorno, o vedere da soli l’Aida all’Arena di Verona. Neppure Guccini e Jannacci favorivano l’isolamento del cultore di nicchia, e così continuando, e questo momento dell’anno, in altri anni, era diverso per tutti.
L’estate poco a poco sta finendo, senza fretta, non ne ha bisogno, e sa che tornerà.
Anche la vita trascorre senza fretta, e quella un po' di fretta dovrebbe averla, perché è breve, irripetibile a quanto sembra, e ogni occasione sprecata o solo sfuggita non è detto che si ripresenti. Eppure devo rinunciare ad alcune cose.
E non solo a causa dell’epidemia difficilmente controllabile e sfuggente, come tutti, ma per il fatto che tu ti nascondi in modo testardo, adducendo motivazioni assolutamente logiche e reali tuttava ugualmente inaccettabili.
Quindi non andremo ai festival di fine estate, con le giornate che si accorciano e lasciano più spazio alle ore notturne. Ed io intanto vivo questa domenica ancora estiva. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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