La cosa difficile non è decidere dove, o quando. Non è neppure difficile andare rinunciando a scelte più dispendiose, o scegliere i compagni di viaggio giusti. Non penso che sia facile fare certe scelte, ma sono pur sempre opzioni possibili tra diverse altre.
Ciò che ritengo difficile è avere il desiderio di andare o di immaginare una meta da raggiungere. È la premessa essenziale senza la quale ogni altra decisione appare senza senso. È così che ci si distacca dalla vita, dalle illusioni del mondo e dai temi di discussione immancabili quando si parla con chiunque.
Mantengo vivo il tuo suggerimento di avere sempre una meta, non solo fisica, ma talvolta mi mancano proprio le mete fisiche. Per essere più preciso non mi mancano neppure quelle, ma il desiderio di raggiungerle. Mento, lo so. Proprio ieri ho visto che in un solo giorno potrei andare a breve distanza da casa e rivedere alcuni luoghi d’importanza storica, quindi esattamente cosa mi manca? Un po' di desiderio di vedere, un posto nuovo solo su un percorso non usuale, una spinta? Manchi tu, è questo il problema. La curiosità mi sorregge e non mi fa annoiare, ma tu ti nascondi dietro dati di fatto inconfutabili, e non posso smontarli per farti tornare. Un muro fisico si può abbattere, si può scavalcare, si può aggirare oppure trovarne l’apertura. Ma solo se è fisico, reale, magari anche solo mentale. Il muro del quale parlo è troppo altro, lungo e spesso per poter sperare di superarlo. Mi senti viz?
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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