domenica 1 marzo 2015

Un pomeriggio al mare



Stanno silenziosi, in auto, dopo mezza giornata trascorsa a rincorrere fantasie senza il coraggio di confessarle. Lei intuisce i pensieri dell’altro, ma dentro ha dubbi. Lui percepisce l’attesa, muta, o celata tra parole diverse, ma non si spinge sul terreno rischioso.

Arriva a casa sua senza alcun preavviso. È il primo pomeriggio, primavera inoltrata, la campagna è uno spettacolo, ha pensato che aveva voglia di vederla, senza un vero perché razionale, ed è partito, mettendo nel bagagliaio una borsa con poche cose da mare.

Lei è stupita nel vederlo, ma un po’ le fa piacere, è evidente, e anche se non se lo aspettava accoglie la sua proposta di fare una puntata al mare. Quest’anno ancora non è andata, ma la stagione ormai è perfetta, e potrebbe essere comunque una bella gita.

Partono senza fretta, non mancano tantissimi chilometri, non è un fine settimana e non è sicuramente ancora stagione. Si raccontano di amici comuni, dell’ultima volta che si sono incontrati, del fatto che non si conoscono, ma anche che hanno molte cose da condividere, e la voglia di iniziare a farlo è evidente.

Prima di partire lei si era già messo il costume da bagno, un due pezzi, sotto la gonna e la maglietta leggera. Lui aveva già fatto lo stesso, col costume indossato sotto i pantaloni di cotone, e quando arrivano allo Scoglio, con la spiaggia quasi completamente libera anche di fronte allo stabilimento, non hanno difficoltà a trovare un punto dove stendere stuoia e telo e a togliersi in fretta i vestiti.

L’acqua è ancora molto fredda, a nessuno dei due viene veramente il desiderio di fare il bagno, ma solo di parlare, di passeggiare, di guardare il mare. Le ore passano, e poco a poco viene il momento del rientro. Non ne hanno voglia, e decidono di cercare un locale, per cenare assieme. Sono pochi i ristoranti e le pizzerie aperte, e sicuramente le loro finanze non sono tali da permettere una scelta particolarmente elegante.

A cena si rilassano, visibilmente. Lui si consola di non aver osato nulla convinto che lei è una ragazza in gamba, e non serve fretta. Lei è felice di averlo conosciuto meglio, forse si aspettava un approccio più diretto, ma ora non sa come avrebbe reagito. È la zona indefinibile degli inizi, dai contorni sfumati, e che alcuni saltano tranquillamente per puntare a scoprire le carte, ma lei no, e neppure lui.

Ora stanno silenziosi, in auto, dopo la mezza giornata trascorsa a rincorrere fantasie senza il coraggio di confessarsele. Lei ha intuito. Lui ha percepito.
Lei ha risposto in modo aperto e disponibile, forse ambigua con certe frasi o certi atteggiamenti. Lui non si è spinto oltre, non ha tentato neppure di toccarla se non in pochi momenti, quasi casualmente. La magia intanto sta per finire. Il rischio di ricevere un rifiuto viene evitato, e con questo anche la possibilità di andare avanti, invece, verso situazioni nuove. Troppo romanticismo, sguardi  e timidezze, paure e indecisioni. Lui tra poco si trasferirà. Lei continuerà la sua vita. Praticamente non si vedranno più. Eppure, ogni tanto, si pensano.


                                                                                             Silvano C.©

( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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