venerdì 20 marzo 2015

Un altro punto di vista



Era il 2009, ed in più occasioni sono andato a Verona, rivedendo tutto il centro storico ed i più importanti monumenti del periodo romano. Sono passato ovviamente anche da Porta Borsari, provenendo dalla vicina Piazza delle Erbe, e non ho potuto non ammirare l’opera esposta per un breve periodo in quel punto.
Il frutto della fatica dell’artista inglese Marc Quinn raffigura la modella Katherine Ann Moss in una posa molto plastica e ne concretizza l’ammirazione e l’ossessione, come in seguito ho letto, e si tratta di una statua in bronzo imbiancato pesante quattro tonnellate, molto discussa ma di sicuro impatto visivo.

Occorre essere contorsionisti per poter assumere una posizione simile, e non è detto che la famosa modella lo sia. Non so se l’autore immaginava il punto di vista come soggetto e tema principale, o se voleva semplicemente rendere omaggio alla sua musa, seguendo le proprie fantasie estetiche e, perché no, erotiche.
Io ci ho visto tante cose, e sicuramente mi ha colpito la forza della raffigurazione del corpo femminile. Ho ammirato la sua grazia ed il suo distacco, da vera Venere moderna, e non ultimo, come dicevo, il punto di vista.

Immagina di poter trovare, in un mondo che cerca continuamente riferimenti, nuove indicazioni o vie possibili e non ancora percorse semplicemente osservando le cose da una posizione diversa, dal sotto un su, ignorando oltretutto cosa possono pensare gli altri delle stranezze dei tuoi contorcimenti, o facendone, all’opposto, un modello.
Viene suggerita una prospettiva diversa insomma, anche se poi sta ad ognuno trovare la propria, perché semplicemente imitare non è mai la soluzione ideale, tutt’al più un buon punto di partenza, non di arrivo.

Credo possa poi capitare, volendo a tutti i costi contorcersi e ricercare una propria opinione, di ritrovarsi a camminare da soli o con poche persone accanto, o comunque non con la massa di chi segue gli uomini della provvidenza o la protesta sempre molto remunerativa. Che strano però osservare una statua e partire per la tangente, sfiorando appena l’idea dell’artista e seguire un pensiero che se ne allontana. E non è neppure strano, ho sbagliato a pensarlo. Forse questa è una risorsa essenziale che occorre valorizzare, ignorando gli iconoclasti barbari che vorrebbero distruggere il passato e la sua bellezza, il presente con il suo impegno e lo stesso futuro, con le sue speranze.

                                                                                             Silvano C.©

( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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