Era il 2009, ed in più occasioni sono andato a Verona,
rivedendo tutto il centro storico ed i più importanti monumenti del periodo
romano. Sono passato ovviamente anche da Porta Borsari, provenendo dalla vicina
Piazza delle Erbe, e non ho potuto non ammirare l’opera esposta per un breve
periodo in quel punto.
Il frutto della fatica dell’artista inglese Marc Quinn
raffigura la modella Katherine Ann Moss in una posa molto
plastica e ne concretizza l’ammirazione e l’ossessione, come in seguito ho
letto, e si tratta di una statua in bronzo imbiancato pesante quattro
tonnellate, molto discussa ma di sicuro impatto visivo.
Occorre essere contorsionisti per poter
assumere una posizione simile, e non è detto che la famosa modella lo sia. Non
so se l’autore immaginava il punto di vista come soggetto e tema principale, o
se voleva semplicemente rendere omaggio alla sua musa, seguendo le proprie
fantasie estetiche e, perché no, erotiche.
Io ci ho visto tante cose, e sicuramente mi
ha colpito la forza della raffigurazione del corpo femminile. Ho ammirato la
sua grazia ed il suo distacco, da vera Venere moderna, e non ultimo, come
dicevo, il punto di vista.
Immagina di poter trovare, in un mondo che
cerca continuamente riferimenti, nuove indicazioni o vie possibili e non ancora
percorse semplicemente osservando le cose da una posizione diversa, dal sotto
un su, ignorando oltretutto cosa possono pensare gli altri delle stranezze dei
tuoi contorcimenti, o facendone, all’opposto, un modello.
Viene suggerita una prospettiva diversa
insomma, anche se poi sta ad ognuno trovare la propria, perché semplicemente
imitare non è mai la soluzione ideale, tutt’al più un buon punto di partenza,
non di arrivo.
Credo possa poi capitare, volendo a tutti i
costi contorcersi e ricercare una propria opinione, di ritrovarsi a camminare
da soli o con poche persone accanto, o comunque non con la massa di chi segue
gli uomini della provvidenza o la protesta sempre molto remunerativa. Che
strano però osservare una statua e partire per la tangente, sfiorando appena
l’idea dell’artista e seguire un pensiero che se ne allontana. E non è neppure
strano, ho sbagliato a pensarlo. Forse questa è una risorsa essenziale che
occorre valorizzare, ignorando gli iconoclasti barbari che vorrebbero
distruggere il passato e la sua bellezza, il presente con il suo impegno e lo
stesso futuro, con le sue speranze.
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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