Nelle giornate pigre e dispersive, durante le quali dedico poco tempo all’indispensabile e indifferibile e molto di più alla lettura, al riposo, alle brevi passeggiate e a pochi incontri, capita che di tanto in tanto mi ritorni il desiderio di cucinare come si deve, rinunciando ai comodi surgelati o ai piatti pronti, mio errore sempre più frequente. Non ho mai avuto ambizioni culinarie ma me la so cavare abbastanza bene coi primi, così così coi secondi e meno ancora coi dolci, troppo difficili per me quando è necessario seguire alla lettera alcune ricette. Le regole troppo rigide non mi sono mai piaciute, le ho rispettate e anche fatte rispettare ma un sottofondo anarchico e/o individualista mi ha sempre fatto compagnia. Oggi, per farla breve, ho preparato un risotto utilizzando quello strumento costoso e comodo che mi regalasti molti anni fa, perfetto per i risotti, il purè, la besciamella e anche per preparare l’impasto per pane, pasta all’uovo e pizza. Avevo aperto un paio di giorni fa un’ottima bottiglia di Teroldego, vino non propriamente leggero, e anche bevendone un solo bicchiere al giorno ne sentivo gli effetti dopo pranzo. Ho deciso che potevo utilizzarlo per un risotto, e così ho fatto. È risultato perfetto, per i miei gusti e anche per quelli di nostro figlio. Ne ho preparato 4 porzioni, due le ho surgelate. Se torni di nascosto sai bene dove si trovano, e puoi usare anche il microonde. Frigorifero e forno sono sempre gli stessi, nulla è cambiato in questo caso da quando sei partita. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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