Sono andato in libreria, una piccola libreria nella quale ho imparato a conoscere la
signora gentile che la gestisce. Le ho spiegato mesi fa dell’iniziativa su
Twitter legata all’hashtag #librosospeso,
ma l’ho vista cadere dalle nuvole: lei non ha collegamento in rete.
Mi ha poi raccontato che non terrà aperto
a lungo, è difficile rimanere sul mercato.
Oggi le ho chiesto un libro, che non ho
visto tra quelli esposti, le ho detto il nome dell’autore e della casa editrice,
le ho spiegato che è l’ultimo pubblicato dall’autore suddetto, ma non ricordavo
il titolo con assoluta sicurezza, colpa mia.
Lei non è stata in grado di fare
alcuna ricerca. Sono poi tornato a casa, in un attimo ho trovato i dati, e le
ho telefonato le informazioni necessarie. Lei farà un fax per ordinarmelo, ed io
avrò il libro la settimana prossima, probabilmente.
Ho provato grande tristezza nel vedere il
suo senso di fatalismo ed il rifiuto che trovo immotivato di adeguarsi alle
esigenze minime del mercato di oggi.
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
Un libro sospeso è la metafora del dramma che riflette la nostra Italia, piccola e triste, rispetto alla sua storia. Resa evidente dal 43% della popolazione che non legge e dal 50% che non compra nemmeno un libro all'anno. Basta ciò a giustificare l'amara rassegnazione della libraia. Credo nella condivisione, per recuperare quel senso del dovere, di cui tanto parlava Aldo Moro. Le colpe di tante generazioni, soffocate dall'egoismo, potranno essere espiate liberando quell'altruismo che giace in ognuno di Noi. Grato. michele,un librivendolo italiano.
RispondiEliminaammiro i "librivendoli", e ricordo librerie belle e grandi di Ferrara, Bologna, Modena, Trento e Rovereto, senza scordare Verona. le cose stanno mutando velocemente, anche per le grandi catene, come IBS e Feltrinelli, figurarsi per gli indipendeti ed i piccoli. atavica poca propensione alla lettura, crisi attuale, persone colte e con soldi che non comprano ma vanno in prestito in biblioteca, passaggio al digitale (e-book) e mutamenti epocali stanno uccidendo un intero mondo, che demolisce l'industria della stampa come è già stata demolita l'industria della fotografia con rullini e stampa... ps, digitando nella ricerca interna del mio blog "libreria" o "librerie" si troverà cosa penso del tema... grazie dell'attenzione e della visita, Michele... io mi chiamo Silvano... :-)
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