mercoledì 27 agosto 2014

Grupio


Grupio disegna ed immagina l’Infinito e l’Altissimo, con le matite colorate, e raffigura Santi trionfanti, Verità rivelate e profondità oscure, nelle quali si annida il Male. Trova quella realtà assolutamente affascinante, così chiara nelle separazione dei concetti, guida sicura, assenza di dubbio. Rassicurante, diresti tu.

Grupio disegnatore impara frasi in latino, viene istruito a distinguere le ampolle delicate di vetro che contengono il vino, e, vicino all’altare, ad eseguire i giusti movimenti e a pronunciare parole che ancora non capisce. Qualche anno dopo, quando la messa si celebra in italiano, lui non coglie la mutazione epocale. Da tempo ha abbandonato quel mondo, attratto dal mondo. Ovviamente sa cosa succede ora, ha pure assistito a messe che si concludono con l’andate in pace, ma lui rimane legato a quell’ “ite, missa est”, anche se difficilmente si potrebbe confondere con un seguace di Lefebvre.

Grupio disegnatore ma non scismatico scopre che le ragazze sono interessanti, anche se lo ignorano, e non capisce perché a scuola deve stare in classi solo maschili. Non lo capisce a tal punto che gli sembra persino naturale che sia così, e, come avviene con ogni cosa lontana o proibita che per questo soltanto diventa molto più attraente, ne crea un simulacro. Dentro di sé si ribella, copre mancanze con giochi solitari facilmente intuibili a chiunque abbia passato quell’età, e inizia a scartare il vero, supplisce con l’immaginazione, segue antichi impulsi che un giorno potrebbe pure farsi psicanalizzare, scopre deviazioni, ed è preda degli ormoni.

Grupio disegnatore ma non scismatico e pieno di fantasia si ritrova in una classe con ragazze. Incredibile. Anche loro sedute in banchi, come i maschi, ma in modo diverso. Anche loro vengono interrogate o fanno l’intervallo, ma in modo diverso. Questa storia deve finire, pensa, se anche loro sono umane, forse sanno parlare ed ascoltare. Magari si può interagire. Figuracce inenarrabili ed approcci da manuale: “Tutto quello che dovete evitare nei rapporti con l’altro sesso”. Un arcangelo però arriva, con una spada dorata, e lo introduce nel gineceo dalla porta di servizio. Impara così cosa significa l’espressione “reggere il moccolo”, ma non gli pesa, perché non se ne rende conto, ed intanto impara. Questo non è mai male.

Grupio disegnatore ma non scismatico e pieno di fantasia, finalmente sdoganato, inizia a prendere confidenza con i suoi limiti e ad accettarli. Capisce che essere preso in giro è meglio che essere ignorato, e questa, alla fine, è la soluzione. La capisce un po’ tardi, ma sempre in tempo. Le sue debolezze le tramuta in caratteristiche, le sue paure in carattere, le sue pulsioni in fatti, e i fatti li affronta. Non è mai facile, tutti lo sanno, ma quando si ha una prospettiva di crescita non si guarda all’oggi, bensì al domani. E questo vale in economia ed in amore. Ma è presto parlare di amore per Grupio non solo disegnatore, aspettiamo ancora un po’. In fondo a lui interessa solo il sesso (Chiamalo fesso)

Grupio disegnatore ma non scismatico e pieno di fantasia, finalmente sdoganato e un po’ liberato comincia a cercare attivamente quello che per anni è stata solo fantasia. Si ritrova con emozioni infantili delle quali non si vergogna più e che anzi gli piace raccontare. Ovviamente dice pure una quantità mostruosa di idiozie, ma quella è nella norma. Può iniziare a volare con le sue ali nuove, a volte battendo contro le vetrate, altre volte con più successo, e finalmente cade nella rete.

Grupio disegnatore ma non scismatico e pieno di fantasia, finalmente sdoganato e un po’ liberato, resta colpito. E son dolori, mica favole. Ha un bel cercare di distrarsi, niente da fare. La mente corre sempre a lei. Cosa farà? Chi vedrà? Tornerà? E domani? Tenta, nel frattempo, distrazioni diverse, meno coinvolgenti, e ottiene a volte quello che chiede. Realizza che fare lo stronzo aiuta, ma questo non lo aiuta lo stesso. Quello che gli interessa sul serio, lui, da stronzo, non saprà mai ottenerlo. Se ne fa una ragione, e finalmente capisce alcune cose della vita che sino ad un po’ di tempo prima non voleva credere, e ovviamente non le racconta in giro.

Grupio disegnatore ma non scismatico e pieno di fantasia, finalmente sdoganato e un po’ liberato, resta colpito ma poi guarisce. E la vita diventa non solo lotta, ma anche bella da vivere, con scoperte e nuove persone da conoscere, qualche punto fermo e molto disincanto, e poi una speciale, con la quale lo lasciamo solo, ormai, perché raccontare va bene, ma diventare morbosi è sempre sbagliato

                                                                                     Silvano C.©


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