Grupio disegna ed immagina l’Infinito e l’Altissimo, con le
matite colorate, e raffigura Santi trionfanti, Verità rivelate e profondità
oscure, nelle quali si annida il Male. Trova quella realtà assolutamente
affascinante, così chiara nelle separazione dei concetti, guida sicura, assenza
di dubbio. Rassicurante, diresti tu.
Grupio disegnatore impara frasi in latino, viene istruito a
distinguere le ampolle delicate di vetro che contengono il vino, e, vicino all’altare,
ad eseguire i giusti movimenti e a pronunciare parole che ancora non capisce. Qualche
anno dopo, quando la messa si celebra in italiano, lui non coglie la mutazione
epocale. Da tempo ha abbandonato quel mondo, attratto dal mondo. Ovviamente sa
cosa succede ora, ha pure assistito a messe che si concludono con l’andate in
pace, ma lui rimane legato a quell’ “ite, missa est”, anche se difficilmente si
potrebbe confondere con un seguace di Lefebvre.
Grupio disegnatore ma non scismatico scopre che le ragazze
sono interessanti, anche se lo ignorano, e non capisce perché a scuola deve
stare in classi solo maschili. Non lo capisce a tal punto che gli sembra
persino naturale che sia così, e, come avviene con ogni cosa lontana o proibita
che per questo soltanto diventa molto più attraente, ne crea un simulacro. Dentro
di sé si ribella, copre mancanze con giochi solitari facilmente intuibili a
chiunque abbia passato quell’età, e inizia a scartare il vero, supplisce con l’immaginazione,
segue antichi impulsi che un giorno potrebbe pure farsi psicanalizzare, scopre
deviazioni, ed è preda degli ormoni.
Grupio disegnatore ma non scismatico e pieno di fantasia si
ritrova in una classe con ragazze. Incredibile. Anche loro sedute in banchi,
come i maschi, ma in modo diverso. Anche loro vengono interrogate o fanno l’intervallo,
ma in modo diverso. Questa storia deve finire, pensa, se anche loro sono umane,
forse sanno parlare ed ascoltare. Magari si può interagire. Figuracce inenarrabili
ed approcci da manuale: “Tutto quello che dovete evitare nei rapporti con l’altro
sesso”. Un arcangelo però arriva, con una spada dorata, e lo introduce nel
gineceo dalla porta di servizio. Impara così cosa significa l’espressione “reggere
il moccolo”, ma non gli pesa, perché non se ne rende conto, ed intanto impara. Questo
non è mai male.
Grupio disegnatore ma non scismatico e pieno di fantasia, finalmente
sdoganato, inizia a prendere confidenza con i suoi limiti e ad accettarli. Capisce
che essere preso in giro è meglio che essere ignorato, e questa, alla fine, è
la soluzione. La capisce un po’ tardi, ma sempre in tempo. Le sue debolezze le
tramuta in caratteristiche, le sue paure in carattere, le sue pulsioni in
fatti, e i fatti li affronta. Non è mai facile, tutti lo sanno, ma quando si ha
una prospettiva di crescita non si guarda all’oggi, bensì al domani. E questo
vale in economia ed in amore. Ma è presto parlare di amore per Grupio non solo disegnatore,
aspettiamo ancora un po’. In fondo a lui interessa solo il sesso (Chiamalo fesso)
Grupio disegnatore ma non scismatico e pieno di fantasia, finalmente
sdoganato e un po’ liberato comincia a cercare attivamente quello che per anni
è stata solo fantasia. Si ritrova con emozioni infantili delle quali non si
vergogna più e che anzi gli piace raccontare. Ovviamente dice pure una quantità
mostruosa di idiozie, ma quella è nella norma. Può iniziare a volare con le sue
ali nuove, a volte battendo contro le vetrate, altre volte con più successo, e
finalmente cade nella rete.
Grupio disegnatore ma non scismatico e pieno di fantasia, finalmente
sdoganato e un po’ liberato, resta colpito. E son dolori, mica favole. Ha un
bel cercare di distrarsi, niente da fare. La mente corre sempre a lei. Cosa farà?
Chi vedrà? Tornerà? E domani? Tenta, nel frattempo, distrazioni diverse, meno
coinvolgenti, e ottiene a volte quello che chiede. Realizza che fare lo stronzo
aiuta, ma questo non lo aiuta lo stesso. Quello che gli interessa sul serio,
lui, da stronzo, non saprà mai ottenerlo. Se ne fa una ragione, e finalmente capisce
alcune cose della vita che sino ad un po’ di tempo prima non voleva credere, e ovviamente
non le racconta in giro.
Grupio disegnatore ma non scismatico e pieno di fantasia, finalmente
sdoganato e un po’ liberato, resta colpito ma poi guarisce. E la vita diventa
non solo lotta, ma anche bella da vivere, con scoperte e nuove persone da conoscere,
qualche punto fermo e molto disincanto, e poi una speciale, con la quale lo
lasciamo solo, ormai, perché raccontare va bene, ma diventare morbosi è sempre sbagliato
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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