1.
Il singolo docente elabora un’idea sulla
base di valutazioni personali, di stimoli contingenti ed offerte del
territorio, di bisogni riscontrati e di particolari specializzazioni
specifiche.
2.
Il docente discute in modo informale della
cosa nei corridoi e durante i momenti occasionali di incontro con altri
colleghi per averne una prima valutazione indicativa.
3.
Si contatta il docente referente dell’area
disciplinare interessata e si comunica l’intenzione di proporre l’attività per
la propria classe, per le classi parallele o per tutte le classi che si pensa
di coinvolgere.
4.
In sede di riunione di Dipartimento si
presenta la bozza elaborata e formalizzata con indicazione di tempi, docenti
coinvolti, spese e materiale occorrente, autorizzazioni necessarie e ricadute
previste sui singoli alunni.
5.
In caso di iniziative relative a tematiche
di carattere etico o comunque legate a scelte che coinvolgono anche le famiglie
si programmano anche uno o più incontri per illustrare ai genitori le proprie
finalità educative.
6.
Ottenuta l’autorizzazione del Dipartimento
si presenta al Dirigente Scolastico l’attività che si intende svolgere
utilizzando l’apposito modulo predisposto che si ritira presso la Segreteria
Didattica.
7.
In qualche caso è necessario ottenere anche
l’autorizzazione del Collegio dei Docenti, in altri è sufficiente rispettare le
procedure ricordate ed attendere l’autorizzazione scritta del Dirigente (che a
sua volta può decidere in autonomia o valutare come più indicato, nel caso
specifico, il coinvolgimento del Consiglio d’Istituto).
8.
Nei tempi e nei modi formalizzati
l’attività viene realizzata (e può comprendere uscite dall’edificio scolastico,
intervento di esperti in sede, lavori in rete o altre modalità)
9.
Nel corso dell’attività si raccolgono dati
relativi a problematiche emerse, casi particolari di alunni che hanno avuto un
approccio differenziato, risultati parziali diversi dalle attese, opportunità
emerse non previste e simili.
10.
In alcuni casi è previsto un questionario
di gradimento dell’attività che viene proposto agli alunni in forma personale
oppure anonima.
11.
La valutazione dell’efficacia dell’attività
stessa si può basare su verifiche somministrate prima di iniziare, in itinere
ed a conclusione. Queste verifiche possono poi essere opportunamente utilizzate
per la stesura sia dei giudizi disciplinari e complessivi dei singoli alunni
sia per la documentazione da conservare
12.
Una Relazione Finale viene infine
presentata, utilizzando la modulistica interna, al Dirigente Scolastico. Sulla
base delle conclusioni riportate in tale Relazione si deciderà di inserire o
meno in via definitiva tale attività nel Progetto Educativo d’Istituto.
I progetti e le attività realizzati da un Istituto ed in tal
modo formalizzati diventano oggetto di valutazione dell’Istituto, del suo
Dirigente e dei suoi Docenti da parte degli organismi competenti.
Dicono che per poter
tradurre correttamente da una lingua all’altra occorre conoscere profondamente
i popoli che quelle lingue parlano. Sono certo che è stato detto e scritto
ieri, dieci o mille anni fa. Non chiedermi chi l’ha detto o scritto, per le
citazioni non vado forte, ma ricordo le cose che mi interessano, o che mi
aprono una nuova prospettiva. So di fare un torto così, ma non ne voglio
appropriare, sarebbe quantomeno ridicolo.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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