Lo chiamammo Walter e lo portammo persino in vacanza con noi, un
anno, senza capire mai se alla fine il viaggio fu anche di suo gradimento.
Da allora mai più nessun animale domestico. Gli animali che
vogliamo tenerci vicini hanno bisogno dei loro spazi, e bisogna rispettare la
loro natura. Non bisogna trattarli né da oggetti nè da sostituti umani. Io non
posso garantire queste condizioni, e quindi, pur amando moltissimo i gatti, non
ne possiedo alcuno.
Ho un amico immaginario e virtuale che mi fa vivere una vita
parallela, non meno reale però di quella a contatto diretto con le persone
fisiche, che a volte sudano, fanno rumori strani, sono ingombranti ma possono
invitarti a cena. Potremmo chiamare Walter questo amico.
Alter ego. Se poni l’attenzione sul sostantivo capisci che è
tutto un programma. È trasparente, e non mente. Quindi ascoltalo, lui ti dice
la verità. Ed io ci coltivo l’io. L’alter ego del resto sostituisce il
titolare, quindi ne è una sua estensione, un’amplificazione dell’ego. Come il
sosia del dittatore agorafobico, di Pennac, che si prende tutti i fastidi e
lascia al dittatore la bella vita (evito di dirti la conclusione del breve
romanzo se non hai letto “Ecco la storia”).
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Walter entra in rete.
Prima risponde ad un cortese anarchico
che ha deciso di dargli spiegazioni sull’anarchia, ma si rende conto che
parlano linguaggi diversi, che la stessa impostazione della loro vita è apparentemente
inconciliabile, anche se capisce molte delle motivazioni e delle osservazioni del
suo interlocutore. Sono le modalità di cambiamento che non li vedranno mai
condividere le scelte, ma il dialogo è positivo, pur nelle diversità.
Poi si interessa di un’orsa portata in una terra fortemente
antropizzata, dove si trova evidentemente a suo agio e dove la popolazione di
orsi, che stava per scomparire, ora è in costante crescita. Gli orsi sono
grandi e grossi, ed in passato, in quella terra, sono stati combattuti ed
abbattuti da agricoltori ed allevatori. La convivenza sarà sempre più
difficile, pensa Walter, se il loro numero continuerà ad aumentare. In altri
Paesi confinanti li abbattono senza molti problemi, qui vedremo come andrà a
finire. Del resto aumenta pure il numero di lupi, in quella terra antropizzata,
e sembra che il bosco poco a poco scacci l’uomo.
Questo non potrà mai avvenire,
però, sia per la pressione demografica umana sia per il bisogno oggettivo di
curarlo, il bosco, ricavarne legname e proteggere allo stesso tempo l’ambiente
da frane, incendi ed altre calamità naturali sempre possibili in zone
idrogeologicamente fragili come le nostre.
Legge frasi intelligenti, altre stupide, cerca di
pubblicizzare persone che ritiene ne valgano la pena, e si rende conto che
appartiene ad una comunità, che ha regole, che è mutevole, con la quale deve
misurarsi.
E si sente inadeguato,
non è - e non vuole - essere una guida, non desidera fondare un partito politico, non è capace di scrivere un libro, gli basta esprimere alcune sue idee ed essere
ascoltato da qualcuno. Le cose importanti che vorrebbe per il suo primo ego non
dipendono da lui. Ed il suo primo ego in fondo neppure gli chiede di darsi da fare per ottenerle. Sa che è un momento difficile, per tanti, se non proprio per tutti, ed allora
si lascia usare per raccontare, e diventa la sua voce, la sua parola, e tanto
basta.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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