Al telefono sente male, sembra quasi che chi gli parla non
si renda conto che lui non capisce il senso del discorso, ma solo parole sparse.
Si sposta di stanza per cercare un po’ di silenzio, ma in
questa adesso stanno parlando, ed è peggio, il rumore delle parole sovrasta la
flebile voce che gli arriva dal cellulare.
Si sposta ancora, va nella stanza del figlio, che però sta
ascoltando musica. Armeggiando trova il pulsante e spegne il piccolo impianto
ma intanto quello all’altro capo della comunicazione - non si sa bene chi e da
dove – continua a parlare, e gli passa pure la moglie.
Il figlio gli fa cenno di aver capito chi è, ma è lui che non
capisce. Sembra gli vogliano parlare di un appartamento, che lo ringrazino per consigli
che avrebbe dato, lo invitano a bere qualche cosa, appena possibile, o almeno
così gli sembra.
Intanto scende le scale come un fuggiasco alla ricerca di
una caverna, e nel farlo tocca i lunghi fili di una improbabile tenda simile a
quelle usate un tempo in alcuni bar per tenere fuori le mosche in estate, e
così facendo una parte di questa cade al suolo, ma non ha tempo per fermarsi a
spiegare a chi lo vede, all’altro capo del telefono gli stanno dicendo cose
importantissime, che gli sfuggono completamente.
Ripete con sempre minor convinzione che non sente, che lo richiamino
per favore sul numero fisso magari, non riesce neppure ad annuire, non sa a
cosa direbbe di sì.
Poi, finalmente, si sveglia, sente addosso una situazione di
malessere che non vuole andarsene con facilità ma lentamente si calma. Si
rende conto che era solo un sogno al limite dell’incubo, e che nessuno lo ha
chiamato sul cellulare.
Silvano
C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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