Non so però se il folletto burlone sa con chi ha a che fare,
e dopo quasi due giorni senza i miei social, senza il mio blog, senza la
navigazione per trovare notizie, immagini, filmati e musica mi ha fatto un
regalo. Mi ha fatto sentire in vacanza, perché, da sempre, in vacanza io stacco
col mondo della rete, non sono più collegato, non vedo neppure la tv, scopro
libri e ombre, noia e sole, solitudine e pensieri, allegria e parole.
Non mi hai punito, folletto potente e prepotente, mi hai
solo dato un’occasione che da un po’ non avevo, che non era prevista, che non
mi avevi e non avevo annunciato (qualcuno si sarà preoccupato e ne sono
dispiaciuto). Ma neppure il temporale estivo è atteso. Arriva, rovescia acqua e
fulmini, a volte fa danni, ma poi passa, e la vita, col sole e il sereno,
riprende. Stavolta poi non l’ho scelto io, non mi hai causato sensi di colpa,
ti è andata male.
Tieniti pure la tua connessione costante, che anche da morti
se non si è connessi non si è nessuno (o se non si è pensato
almeno un attimo prima della fine di connettersi, per non perdere l’ultima
occasione, per lasciare un profilo sul quale ricevere omaggi e fiori, ed
estremi saluti).
Io, ti confesso, ricordo con nostalgia i campeggi meno tecnologici
nei quali non arrivava il segnale neppure del primo canale della RAI, dove il cellulare non prendeva, dove si
facevano code ai due unici telefoni pubblici, una volta al giorno, a volte
anche meno.
Il folletto miope mi ha punito - così pensava credo - ma ora
un tecnico sta lavorando, e le ore di disconnessione sono destinate a finire. Tra
poco ogni cosa riprenderà il suo normale corso. Ha già ripreso il suo corso, se
mi leggi. Parentesi chiusa.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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