Il paesino di Fiancomonte ha problemi che la Giunta - col Signor Sindaco in testa - vuole affrontare di petto (e pure di coscia, come suggerisce il solito Fogherini).
In una seduta fiume che si protrae talmente a lungo da far
temere a tutti di non potere un giorno rivedere i loro cari si arriva ad una
decisione sofferta e fortemente criticata dalla minoranza che siede sui banchi
dell’opposizione: si riprenderà un’antica e dimenticata tradizione dell’anno
mille o giù di lì, la Sagra dei somari.
Il primo sostenitore dell’iniziativa è il commerciante più
ricco del paese, e tutto parte da una ricerca che la maestra elementare ha assegnato alla classe del suo pingue pargolo: Trovate almeno una
delle storie dimenticate del passato che riguardano il nostro ridente paese.
Un compagno del figlio ha avuto la valutazione più alta con
la sua ricerca piena di immagini scaricate dalla rete e con sapienti copia ed
incolla che, ovviamente, non ha preparato da solo, ma di questo ora non mi
interesso, cara lettrice e caro lettore, perché ci porterebbe troppo lontano
dal filo della nostra favola moderna.
Fiancomonte avrebbe bisogno di un nuovo ponte sul torrente
Bastiani per unirlo in modo più sicuro al fondovalle, ma è un’opera che, pur
non costando moltissimo, richiederebbe anni ed anni di lavoro, col risultato
magari di non poter essere sfruttata politicamente a proprio vantaggio malgrado il beneficio
che tutti i paesani ne riceverebbero.
Un consigliere del Signor Sindaco ha persino il coraggio di dire, ovviamente esagerando, fuori luogo e rubando la citazione: ”E dietro, che cosa c'era? Di là di quell'inospitale edificio, di là dei merli, delle casematte, delle polveriere, che chiudevano la vista, quale mondo si apriva? Come appariva il regno del Nord, il pietroso deserto per dove nessuno era mai passato?” Nessuno capisce la citazione, ovviamente, e lui rincara la dose spiegando che non serve un ponte verso il nulla, e che un tal ponte esiste già, del resto. La sua obiezione passa sotto un pietoso silenzio, si vuole ignorare che i ponti in realtà servono, e ne servono sempre di nuovi.
Un consigliere del Signor Sindaco ha persino il coraggio di dire, ovviamente esagerando, fuori luogo e rubando la citazione: ”E dietro, che cosa c'era? Di là di quell'inospitale edificio, di là dei merli, delle casematte, delle polveriere, che chiudevano la vista, quale mondo si apriva? Come appariva il regno del Nord, il pietroso deserto per dove nessuno era mai passato?” Nessuno capisce la citazione, ovviamente, e lui rincara la dose spiegando che non serve un ponte verso il nulla, e che un tal ponte esiste già, del resto. La sua obiezione passa sotto un pietoso silenzio, si vuole ignorare che i ponti in realtà servono, e ne servono sempre di nuovi.
Pure l’opposizione snobba la citazione, e spinge invece per
far approvare un provvedimento che rivitalizzi il paese assegnando i fondi (ormai
destinati alla Sagra) a sostegno delle
famiglie sotto forma di buoni da spendere esclusivamente nei negozi e nelle
botteghe del piccolo centro. Proposta bocciata.
La Sagra si ha da fare, quindi, ben venga questa iniziativa,
ma dove sono i somari? Due giorni dopo nell’ufficio del Signor
Sindaco la grana è evidente in tutta la sua gravità. Nessuno, nel territorio
comunale, alleva più somari. Non somari in senso animale, intendo, salvo una
famiglia di agricoltori che ne ha un paio, ma sono due maschi, quindi
difficilmente potrebbero mai avere una discendenza, e i somari servono fra
tre mesi, devono essere trovati entro la data della festa della patrona, Santa
Liggia. Il commerciante, assessore e primo
sostenitore dell’idea si mette in moto per trovare una soluzione, ne fa una questione
di prestigio personale, e in capo a un paio di settimane trova la risposta
che cerca. Somari ce ne sono quanti se ne vuole, basta affittare per una
settimana circa tutti gli animali che servono da una cooperativa neppure tanto
lontana che li usa per la sua attività di opoterapia: la Asini, Ciuchi e Somari
Onlus.
Ormai mancano pochi giorni al fatidico appuntamento e l’intero
paese, dimentico dei suoi mille problemi, è completamente assorbito nell’organizzazione
dell’evento. La Sagra ha già ha suscitato l’interesse di molti altri piccoli paesi
della valle che vogliono esserci con loro rappresentanze, portando
ulteriore lustro all’iniziativa della Giunta col Signor Sindaco in testa.
Tuttavia non è ancora tutto pronto per l’evento, e Santa Liggia
sembra non abbia alcuna intenzione di collaborare per far accelerare, con un suo
miracolo, i lavori di costruzione delle tribune, dei recinti e delle tettoie,
dei percorsi e delle casette per gli ospiti attesi da buona parte del
circondario.
Vengono chiamati operai anche da fuori e in qualche modo il
giorno della vigilia tutto sembra pronto, anche se finito in gran fretta. I somari
hanno una tettoia sopra la testa per la notte. La tribuna, un po’ instabile a
dire il vero, è perfettamente addobbata. Le casette si sono ridotte di numero
rispetto al progetto iniziale ma sono in piedi.
Durante la notte tuttavia si verifica un imprevisto perfettamente prevedibile. L’unico ponte agibile, mentre passa un carro con un grosso carico di botti di vino trainato da un trattore, ha un piccolo cedimento e qualche pietra del suo terzo arco cade nell’acqua sottostante.
Durante la notte tuttavia si verifica un imprevisto perfettamente prevedibile. L’unico ponte agibile, mentre passa un carro con un grosso carico di botti di vino trainato da un trattore, ha un piccolo cedimento e qualche pietra del suo terzo arco cade nell’acqua sottostante.
Il Signor Sindaco viene subito informato dell’accaduto, e
ordina che, da quel momento in poi, sul ponte non passi più alcun mezzo
pesante, ma solo pedoni e biciclette. Poi, sperando che la Sagra del giorno
dopo abbia il successo che tutti si aspettano, ritorna a dormire, facendo
brutti sogni e vedendo come in una sorta di premonizione cosa potrebbe succedere se il
giorno dopo i somari lo tradissero.
Ma i somari umani in realtà non tradiscono, stanno
tranquilli, basta che abbiano un po’ di soddisfazione in alcune cose del tutto
inutili come, appunto, la Sagra del somaro.
Sono i somari animali che invece pretendono di essere curati come si deve e se non mangiano a sufficienza non si smuovono di un millimetro.
Sono i somari animali che invece pretendono di essere curati come si deve e se non mangiano a sufficienza non si smuovono di un millimetro.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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