Informativa sulla privacy
È difficile accettare senza dir nulla il sistematico attacco
al significato delle parole che distrugge alla base la stessa possibilità che
abbiamo di capirci parlando o scrivendo senza fraintenderci o senza essere
obbligati a schierarci anche quando potremmo senza alcun problema evitarlo.
Da un po’ di tempo “cittadino” ha un significato particolare,
per alcuni che seguono il Movimento Cinque Stelle, mentre per tutti gli altri
semplicemente ha quello riportato in ogni vocabolario.
È esattamente la stessa operazione che si è compiuta quando
si è usato “compagno” con significato politico, o “camerata”, per citare solo
due esempi paragonabili, in passato.
Da anni poi il termine “pubblico”, che nella nostra Costituzione
mi sembra tanto chiaro, ad esempio quando si riferisce alla scuola, in
contrapposizione al termine “privato”, è stato snaturato. Ora ogni scuola è
pubblica, perché offre un servizio pubblico (però esattamente come sono pubblici i
bar, i taxi o i cinema, compiendo un gioco subdolo di fraintendimento
del dettato costituzionale).
Mi verrebbe da chiedere, leggendo l’art. 33 della nostra Costituzione, quali siano,
secondo i Governi italiani da molti anni a questa parte, le scuole e gli istituti di educazione che
si possono istituire senza oneri per lo Stato. Secondo le ultime posizioni
- leggermente allucinanti - restano praticamente solo le scuole guida, perché anche
le paritarie o parificate non si possono più chiamare private (ed in quest’ottica
hanno diritto al sostegno pubblico) anche se sono tali di fatto, essendo confessionali,
soggette a norme diverse per quanto riguarda gli iscritti ed il reclutamento
dei docenti, frequentate da una certa elite o da chi ha fatto alcune scelte di
parte. (Non entro nel caso particolare delle scuole parificate che sono
essenziali in un territorio non servito dall’Ente Pubblico, già parzialmente
affrontato in una discussione, su questo blog)
Confusione poi tra “ebreo”, “israeliano” e “sionista”, e a seconda
della parola che si sceglie (o che si confonde volutamente) tutto a volte
diventa inestricabile.
E poi che significato diamo a “immigrato”, “straniero”, “clandestino”
ed “extracomunitario”? Sono certo che tra gli italiani non c’è accordo neppure
tra queste parole, ed ognuno le intende secondo il proprio ordine di valori di
riferimento.
Se fosse vietato per legge usare un termine esistente con un
significato diverso da quello previsto da un preciso vocabolario avremmo già
fatto un piccolo passo avanti. Subito dopo potremmo iniziare a demolire le
definizioni date da luoghi comuni stratificati e sedimentati, quasi impossibili
da sradicare.
Del resto diciamo tranquillamente “il Sole sorge” e non ci sembra scientificamente scorretto e neppure rilevante, no?
(immagine Nasa)
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.