In queste ore la Costa Concordia, la grande nave da crociera
che era entrata in servizio solo otto anni fa ed è naufragata per colpa della
stupidità umana
neppure sei anni dopo, pagando un prezzo elevato di vite umane
(trentatrè in tutto: trentadue persone imbarcate, una delle quali mai ritrovata
ed ancora oggi dispersa, ed in più un sub impegnato nelle operazioni di
recupero del relitto), sta ultimando il suo ultimo viaggio verso lo stesso porto nel quale era stata varata nel 2005.
Credo che vada preservato il ricordo delle vittime, anche
quella di Russel Rebello, l’eroe ancora disperso che prima di sparire nel nulla
ha salvato altre persone perdendo per questo la sua vita.
La Concordia andrà demolita e molti dei suoi materiali saranno recuperati, è giusto. Avrebbe poco senso mantenere il
relitto come santuario o monumento a ricordo di una tragedia.
Diverso è il discorso che riguarda il ripristino dei fondali
dell’isola del Giglio alle condizioni precedenti il disastro. La considero un’operazione
senza una vera giustificazione per vari motivi - che in molti stanno iniziando
ad avanzare, e quindi non credo di essere originale in questo – e li voglio
elencare:
1 Una volta bonificate da sostanze inquinanti eventualmente ancora
presenti sul posto queste strutture, servite a stabilizzare e ad ancorare al
fondale per lunghi mesi la grande nave, sarebbero del tutto invisibili dal punto
di vista delle bellezze paesaggistiche emerse.
2 Il cemento e l’acciaio rimasti sul posto, sommersi, sarebbero poco a poco colonizzati e ricoperti
da organismi marini come coralli, gorgonie, spugne, crostacei e molluschi,
integrandosi perfettamente col resto dell’ambiente (il processo del resto è già iniziato). Ogni studio di biologia
marina può confermare quest'idea, leggi ad esempio QUI.
3 L’isola del Giglio non cancellerebbe un avvenimento che l’ha coinvolta senza sua colpa - con i suoi abitanti giustamente premiati per il comportamento tenuto in quei giorni - e ricavandone un beneficio economico che si potrebbe
prolungare in modo indefinito, sicuramente per molti anni. Servirebbero la
massima delicatezza ed il più grande rispetto per agire su questo piano, ma non
dovrebbe risultare impossibile.
4 Rimarrebbe una memoria storica di quanto è successo, ed è
questo l'aspetto più importante di tutti. Quel punto della costa dell’isola diventerebbe
un sacrario naturale per le vittime innocenti ed un monito a ridurre per il
futuro l’irresponsabilità di comportamenti possibili causa di tragedie. Una
struttura a terra inoltre potrebbe mantenere vivo quel maledetto venerdì 13
gennaio 2012 ed il lento riscatto che ne è seguito.
Non è dello squallido turismo dell’orrore che ho paura, ma
dell’ancor più pericoloso e negativo oblio, come se dovessimo fingere che nulla
di brutto è mai successo, come se rimuovere fosse meglio che ricordare la
vergogna. Non ne abbiamo il diritto, e quelle vittime meritano il nostro rispetto anche così.
Costruiamo quindi un Costa Concordia Memorial, senza demolire quanto ora si pensa di rimuovere. E andiamo pure orgogliosi del fatto che lo stesso Paese che ha saputo creare tanto dolore poi ha saputo parzialmente rimediare, dimostrando capacità e professionalità, con il completamento di un’impresa mai tentata prima di oggi.
Costruiamo quindi un Costa Concordia Memorial, senza demolire quanto ora si pensa di rimuovere. E andiamo pure orgogliosi del fatto che lo stesso Paese che ha saputo creare tanto dolore poi ha saputo parzialmente rimediare, dimostrando capacità e professionalità, con il completamento di un’impresa mai tentata prima di oggi.
Silvano
C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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