Tonietta fa la spesa al supermercato, il solito da molti anni, nel quale riesce a risparmiare rispetto ad altri negozi e dove compra le cose
essenziali. Da poco ha scoperto che mettono in vendita, scontato, pure il pane
del giorno prima, mentre sa da tempo che le ali di pollo costano meno di altri
tagli “pregiati” e che il latte a lunga conservazione è venduto anche alla metà
del prezzo di quello fresco. Visto che la stagione è ormai passata su un
espositore c’è un’offerta speciale di cioccolato di marca: una tavoletta solo
99 centesimi. Il cioccolato non è previsto, non ci ha pensato prima di uscire
di casa, ma si rivede piccola mangiare il cioccolato al latte e annusarlo prima
di metterlo in bocca, pregustandone il sapore ed il piacere.
Finita la spesa va alla cassa col suo cestino, paga, mette
tutto in una piccola sporta che ha sempre con sé perché è previdente e non sa
che farsene di tutte quelle buste di plastica - le fanno pure pagare - poi
esce.
Quando è ormai sulla via di casa, sul marciapiedi, prima di
arrivare, non resiste. Con la mano libera cerca nella tasca la barretta di
cioccolato al latte, la estrae, la guarda, è felice come una ragazzina, la
scarta con delicatezza, la annusa, e poi, con un morso, ne stacca il primo
pezzetto.
Angelo è insegnante da 32 anni, la pensione non è ancora
alla sua portata con le nuove regole del governo, ha perso molti degli
entusiasmi dei primi tempi e anche molta energia, perché insegnare ne richiede
tanta. I ragazzini sono incredibili, difficili alcuni, tutti
desiderosi di attenzione, il dirigente è esigente e pignolo, i genitori sempre
più invadenti, anche se ha imparato, col tempo, a trattare quasi con tutti. Coi
colleghi si trova bene però, a volte basta una battuta al mattino per poi
tirare avanti tre ore senza neppure rendersene conto. Alcuni gli riconoscono
che lui cerca di dare tanto ai ragazzi, e altri non lo dicono e non lo pensano
neppure. Parlando con una collega, durante l’intervallo, mentre controlla che
nessuno degli alunni si faccia male - non ci si può mai veramente distrarre
del tutto - ammette che è vero che loro danno tanto ai ragazzi, molti di
loro almeno, perché il Ruggeri semplicemente dovrebbe essere allontanato e
messo in condizione di non nuocere, ma, fa notare, la loro energia ed il loro
entusiasmo sono contagiosi. A volte si sente “regredire” al loro livello, e
scherza con quelli che sanno stare al gioco, e si diverte come un ragazzino
pure lui, portandosi poi a casa, ogni tanto, un po’ della loro forza vitale.
Vittorino è quasi impazzito di gioia quando è nata Tania, la
sua nipotina, ed i suoi acciacchi per qualche giorno sono stati quasi
dimenticati. Ora che Tania ha 7 mesi ed i genitori spesso durante il giorno
sono impegnati lui, quando lo chiamano, si fa un po’ pregare e brontola, ma poi
è puntualissimo, o a casa loro oppure a farsi trovare pronto quando la piccola
viene portata a casa sua.
La salute non è certo migliorata. La prostata senile non si
è tramutata in acne giovanile, la pressione la deve tenere costantemente
controllata con le pillole, il ginocchio gli fa sempre male, le scale lo
distruggono, è pure un po’ sordo, ha il diabete e non può piegarsi perché la
schiena non lo ascolta. La nipotina però lo fa ringiovanire, vede che inizia a
tentare di camminare in piedi, fa lunghi discorsi con lei, e si capiscono
perfettamente. Poi ai giardini si sente meno bacucco di qualche mese prima, e
qualche volta mangia pure un gelato, che per lui sarebbe proibitissimo.
Ha uno studio ben avviato, il dottor Galli, una grande casa
con giardino, un paio di bei figli entrambi laureati e con un lavoro
promettente anche se agli inizi (lui ha saputo muovere bene le sue carte), è
rispettato e invidiato, ma si sente vecchio. La moglie è sua coetanea e non gli
trasmette più alcuna emozione fisica, è diventata solo un’amica. Divorziare? E poi
cosa succederebbe? E cosa direbbe la gente? No, la vita gli sfugge poco a poco
dalle mani, lo sente, e si ritrova a guardare per strada due giovani che si
stanno baciando, mentre i pensieri gli sfuggono.
Davanti al cancello di casa, parcheggiando la sua auto,
incontra il responsabile cittadino del suo ordine che gli strappa la disponibilità
a seguire una giovane collega nei suoi primi passi. Pentendosi esattamente 5
minuti dopo aver dato il suo assenso si sente in trappola, ritorna a piedi
verso il centro, entra in un wine-bar, ed ordina un bicchiere di Traminer. Lo beve
quasi d’un fiato, guarda stupito il calice vuoto, ne ordina un secondo e stavolta
lo beve lentamente, calmandosi prima di tornare a casa.
Cinque giorni dopo, come concordato al telefono, Tiziana si
presenta puntualissima per il periodo di perfezionamento che inizierà nel suo
studio.
La voce al telefono gli era sembrata fredda, petulante e
fastidiosa. La ragazza che ora ha davanti è una specie di angelo, ma fatto di
carne, giovane e sorridente, e lui scorda i suoi anni.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Bello, rubiamo tutti, un poco al giorno, per sopravvivere, ma non facciamo male a nessuno, o almeno non vogliamo fare male a nessuno. Da leggere.
RispondiEliminain parte DOBBIAMO rubare, entro certi limiti. i limiti tuttavia non li posso definire nè intendo dare giudizi morali, importante sarebbe riuscire a non far male a nessuno, hai ragione...Silvano.
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