giovedì 3 luglio 2014

Quattro ladri


Tonietta fa la spesa al supermercato, il solito da molti anni, nel quale riesce a risparmiare rispetto ad altri negozi e dove compra le cose essenziali. Da poco ha scoperto che mettono in vendita, scontato, pure il pane del giorno prima, mentre sa da tempo che le ali di pollo costano meno di altri tagli “pregiati” e che il latte a lunga conservazione è venduto anche alla metà del prezzo di quello fresco. Visto che la stagione è ormai passata su un espositore c’è un’offerta speciale di cioccolato di marca: una tavoletta solo 99 centesimi. Il cioccolato non è previsto, non ci ha pensato prima di uscire di casa, ma si rivede piccola mangiare il cioccolato al latte e annusarlo prima di metterlo in bocca, pregustandone il sapore ed il piacere.
Finita la spesa va alla cassa col suo cestino, paga, mette tutto in una piccola sporta che ha sempre con sé perché è previdente e non sa che farsene di tutte quelle buste di plastica - le fanno pure pagare - poi esce.
Quando è ormai sulla via di casa, sul marciapiedi, prima di arrivare, non resiste. Con la mano libera cerca nella tasca la barretta di cioccolato al latte, la estrae, la guarda, è felice come una ragazzina, la scarta con delicatezza, la annusa, e poi, con un morso, ne stacca il primo pezzetto.

Angelo è insegnante da 32 anni, la pensione non è ancora alla sua portata con le nuove regole del governo, ha perso molti degli entusiasmi dei primi tempi e anche molta energia, perché insegnare ne richiede tanta. I ragazzini sono incredibili, difficili alcuni, tutti desiderosi di attenzione, il dirigente è esigente e pignolo, i genitori sempre più invadenti, anche se ha imparato, col tempo, a trattare quasi con tutti. Coi colleghi si trova bene però, a volte basta una battuta al mattino per poi tirare avanti tre ore senza neppure rendersene conto. Alcuni gli riconoscono che lui cerca di dare tanto ai ragazzi, e altri non lo dicono e non lo pensano neppure. Parlando con una collega, durante l’intervallo, mentre controlla che nessuno degli alunni si faccia male - non ci si può mai veramente distrarre del tutto - ammette che è vero che loro danno tanto ai ragazzi, molti di loro almeno, perché il Ruggeri semplicemente dovrebbe essere allontanato e messo in condizione di non nuocere, ma, fa notare, la loro energia ed il loro entusiasmo sono contagiosi. A volte si sente “regredire” al loro livello, e scherza con quelli che sanno stare al gioco, e si diverte come un ragazzino pure lui, portandosi poi a casa, ogni tanto, un po’ della loro forza vitale.

Vittorino è quasi impazzito di gioia quando è nata Tania, la sua nipotina, ed i suoi acciacchi per qualche giorno sono stati quasi dimenticati. Ora che Tania ha 7 mesi ed i genitori spesso durante il giorno sono impegnati lui, quando lo chiamano, si fa un po’ pregare e brontola, ma poi è puntualissimo, o a casa loro oppure a farsi trovare pronto quando la piccola viene portata a casa sua.
La salute non è certo migliorata. La prostata senile non si è tramutata in acne giovanile, la pressione la deve tenere costantemente controllata con le pillole, il ginocchio gli fa sempre male, le scale lo distruggono, è pure un po’ sordo, ha il diabete e non può piegarsi perché la schiena non lo ascolta. La nipotina però lo fa ringiovanire, vede che inizia a tentare di camminare in piedi, fa lunghi discorsi con lei, e si capiscono perfettamente. Poi ai giardini si sente meno bacucco di qualche mese prima, e qualche volta mangia pure un gelato, che per lui sarebbe proibitissimo.

Ha uno studio ben avviato, il dottor Galli, una grande casa con giardino, un paio di bei figli entrambi laureati e con un lavoro promettente anche se agli inizi (lui ha saputo muovere bene le sue carte), è rispettato e invidiato, ma si sente vecchio. La moglie è sua coetanea e non gli trasmette più alcuna emozione fisica, è diventata solo un’amica. Divorziare? E poi cosa succederebbe? E cosa direbbe la gente? No, la vita gli sfugge poco a poco dalle mani, lo sente, e si ritrova a guardare per strada due giovani che si stanno baciando, mentre i pensieri gli sfuggono.
Davanti al cancello di casa, parcheggiando la sua auto, incontra il responsabile cittadino del suo ordine che gli strappa la disponibilità a seguire una giovane collega nei suoi primi passi. Pentendosi esattamente 5 minuti dopo aver dato il suo assenso si sente in trappola, ritorna a piedi verso il centro, entra in un wine-bar, ed ordina un bicchiere di Traminer. Lo beve quasi d’un fiato, guarda stupito il calice vuoto, ne ordina un secondo e stavolta lo beve lentamente, calmandosi prima di tornare a casa.
Cinque giorni dopo, come concordato al telefono, Tiziana si presenta puntualissima per il periodo di perfezionamento che inizierà nel suo studio.
La voce al telefono gli era sembrata fredda, petulante e fastidiosa. La ragazza che ora ha davanti è una specie di angelo, ma fatto di carne, giovane e sorridente, e lui scorda i suoi anni.

                                                                                                     Silvano C.©


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

2 commenti:

  1. Bello, rubiamo tutti, un poco al giorno, per sopravvivere, ma non facciamo male a nessuno, o almeno non vogliamo fare male a nessuno. Da leggere.

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    1. in parte DOBBIAMO rubare, entro certi limiti. i limiti tuttavia non li posso definire nè intendo dare giudizi morali, importante sarebbe riuscire a non far male a nessuno, hai ragione...Silvano.

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