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Non se ne esce in alcun modo. Io voglio starne fuori ma ci vengo risucchiato dentro a forza, vivendo dove vivo, leggendo le notizie sui giornali, ascoltando la televisione o scorrendo quanto vedo in rete.
Non se ne esce in alcun modo. Io voglio starne fuori ma ci vengo risucchiato dentro a forza, vivendo dove vivo, leggendo le notizie sui giornali, ascoltando la televisione o scorrendo quanto vedo in rete.
Non voglio essere coinvolto in questioni religiose o di
fede, voglio che la religione non mi imponga nulla in nessun modo (nessuna
religione, non solo quella che mi ha battezzato, ormai tantissimi
anni fa).
Gli obiettori da anni impongono a tutti la loro scelta a
danno dei diritti delle donne e delle coppie. La loro è una scelta di coscienza,
legata alla loro fede.
Da centinaia di anni i missionari portano nel mondo la voce
della salvezza, della nostra salvezza, della nostra visione, e in alcuni Paesi,
giustamente, non sono stati e non sono molto ben accettati.
Ieri un Imam ha lamentato che alla festa di chiusura del
Ramadan non fosse intervenuto alcun rappresentante politico, spiegando che si è
persa un’occasione per stare vicini ad una comunità molto importante nel
territorio, e rifletto che se io avessi rappresentatività istituzionale non
sarei mai andato ad una festività religiosa (di nessuna religione) in veste ufficiale ed istituzionale. Al massimo privatamente, ma non era questa la richiesta.
Un missionario rapito da ormai oltre un anno viene ricordato
dai familiari come uomo buono, e mi va bene, e come uomo di fede, e questo già
non mi va più bene. Cosa c’entra la fede con un rapimento? La sua fede, o
quella di chi lo ha rapito? Io penso all’uomo, non alla sua fede religiosa.
Un rappresentante della Comunità Evangelica ottiene le scuse del Papa per quanti tra i cattolici denunciarono durante il periodo fascista i pentecostali, e chiede in quell'occasione le scuse delle istituzioni italiane. Ma questa persona ha studiato la storia? Sa che lo Stato Vaticano non è cambiato da allora, mentre noi italiani abbiamo abbattuto il governo fascista che emanò le leggi razziali ed abbiamo pure optato per la Repubblica, mentre a quei tempi c'erano i Savoia, assieme a Mussolini? I nostri padri hanno già pagato col sangue di una guerra civile quella colpa.
Un rappresentante della Comunità Evangelica ottiene le scuse del Papa per quanti tra i cattolici denunciarono durante il periodo fascista i pentecostali, e chiede in quell'occasione le scuse delle istituzioni italiane. Ma questa persona ha studiato la storia? Sa che lo Stato Vaticano non è cambiato da allora, mentre noi italiani abbiamo abbattuto il governo fascista che emanò le leggi razziali ed abbiamo pure optato per la Repubblica, mentre a quei tempi c'erano i Savoia, assieme a Mussolini? I nostri padri hanno già pagato col sangue di una guerra civile quella colpa.
Le scuole paritarie in Italia pretendono di seguire il
dettato del Vangelo, cioè essere confessionali, ma al tempo stesso di ricevere
finanziamenti pubblici. E quando avremo scuole islamiche organizzate come le
cattoliche anche quelle riceveranno finanziamenti pubblici oppure loro no, perché
non se ne parla nei Patti Lateranensi o perché non saranno considerate
parificate ma solo private?
Non mi interessano gli integralismi né sono prevenuto contro
i cattolici praticanti, a condizione però che questi non siano prevenuti nei
miei confronti. Ad esempio non bestemmio, lo trovo offensivo. E non sento alcun
bisogno di sbattezzarmi, lo vedo un atto estremo e radicale, mi basta poter
manifestare la mia diversità da certe posizioni della Chiesa.
Allo stesso modo non vedo assolutamente come risolutivo il
dialogo interreligioso, come pensavo un tempo. Certo è meglio il dialogo dello
scontro e dell’incomprensione, ma i rappresentanti religiosi, nel mio modo
laico di vedere il mondo, non sono parte della soluzione, sono parte del
problema.
E certamente non aiuta ad uscire da questo tragico circolo
vizioso il pensare al passato ed alle usanze locali, che ci ingabbiano tutti in
stereotipi comportamentali. Chi celebra la tradizione costruisce il diverso. Chi
vede in un luogo religioso l’aspetto artistico opera una confusione molto
pericolosa di piani logici.
Forse esprimo anarchia non politica ma religiosa? È possibile,
ma non riesco quasi più a leggere un romanzo, a vedere un film o a fare
qualsiasi altra cosa senza scoprire l’ingerenza enorme, capillare, metodica e
quasi subliminale di questa presenza sulla mia vita e sulla vita di tutti,
credenti e non credenti.
Come immagine per illustrare il post ho volutamente scelto l’opera
di Caravaggio che ricorda l'episodio (citato nella Bibbia) della decapitazione
del condottiero invasore Oloferne da parte dell’ebrea Giuditta che voleva difendere
il suo popolo dallo straniero.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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