domenica 3 marzo 2024

Fotografie, telefonate, lettere…

Mi affaccio alla finestra, è una serata nuvolosa con pioggerella leggera, non servirebbe neppure l’ombrello. Nel parcheggio sotto casa vedo tre persone che passeggiano e stanno al telefono ognuna per conto suo, due donne e un uomo, solo l’uomo ha un piccolo ombrello. E penso che mi piacerebbe essere altrove e tu qui, e io ti telefonerei. Oppure tu altrove, magari a Carpi, ed io qui, e potremmo parlare al telefono. Questi tempi assurdi e sempre più veloci che viviamo delocalizzano la stessa morte, la spostano altrove anche se la Signora continua a produrre gli stessi effetti, cioè si muore sempre ma con troppe tracce lasciate a chi resta, non solo ricordi e oggetti. Di noi restano le fotografie, i filmati, i segni che comunque possiamo ancora trovare in rete, i messaggi sonori, i profili social, e gli scritti, tanti. Sembra quasi di poter ancora telefonare a chi è andato via ormai tanto tempo fa, del resto ricordo perfettamente il numero del telefono fisso ormai disattivato della casa dei miei, a Ferrara, col prefisso 0532. Quella casa è anche stata venduta, eppure… È un’ingiustizia insopportabile non poter lasciare il ricordo alla sola memoria. Tutto è iniziato a mutare secoli fa, quando abbiamo iniziato a leggere e scrivere; i segni e le tracce da allora restano dopo di noi, quasi per sempre, e poi nel secolo scorso si è diffusa per tutti la fotografia. Possiedo gli album fotografici della mia famiglia, li conservo gelosamente io, sono in più di una scatola, e di noi due molto di più, una quantità enorme, anche diapositive, oltre a qualche ripresa con telecamera camera e altri piccoli spezzoni. Mio nonno del resto è ancora su una pellicola super8 che possiede un amico di Levico, da più di quarant’anni. Tempo fa ho chiesto di rivedere quel breve filmato, e non mi ha fatto bene. Alcuni pensano a torto che i pesci rossi abbiano una memoria brevissima, ecco, senza far danni a nessuno, non sarebbe male avere questo tipo di memoria, non avere strumenti elettronici, non avere carte scritte né immagini di ogni genere, nulla di nulla, come prima dell’inizio della civiltà umana. Se fossi vissuto in quei tempi comunque sarei morto ormai da anni, non sarei mai arrivato alla mia età. Ciao Viz, una telefonata te la farei volentieri però.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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