A volte ho l’impressione
che tu abbia deciso di osservarmi di nascosto. Non per spiarmi, non ne hai
bisogno, ma per fare in modo che io inizi a vivere in modo diverso. Forse ora mi
serve, e certamente alcune cose sono già cambiate anche senza che lo desiderassi.
In effetti non lo desidero per nulla.
Vorrei ben altro, ma sappiamo
entrambi che la cosa principale al centro di tutto ci è stata strappata. Il resto,
quello che rimane, è tutto ciò che ho.
Non ho poco, lo sai. Non
dovrei neppure lamentarmi da questo punto di vista. Solo che le cose, le
semplici cose, hanno un valore esclusivamente quando sono legate a persone. Altrimenti
un letto è un letto, un libro è un libro, una scatola è una scatola, e nulla di
più. Anche un’auto ha valore solo perché racchiude sogni e promesse: viaggiare,
ritrovare o scoprire, evadere ed aiutare a vivere coinvolgendo altri. Non è un
messaggio da lanciare a chi guarda, è semplicemente un mezzo per raggiungere
uno scopo. E come tale l’auto può essere sostituita da altri mezzi.
Non ho poco perché ho
lui.
Tu mi osservi di
nascosto. Lo devo credere per restare sano; una sana pazzia per non scordare
chi ero. Lo voglio credere perché lo voglio, non accetto altre soluzioni
apparentemente più logiche ma viziate dall’oblio. Che tu sarai dimenticata è
certo, come è certo che pure io lo sarò. Nulla è mai per sempre, ho scritto
altrove ed in tempi non sospetti, con lo spirito più libero e leggero. Malgrado
questi fatti non discutibili io non voglio scordare te. So che in ogni caso non
potrei, mi è stato ripetuto in tanti modi diversi, ma intendo farlo anche
attivamente. Ad esempio in questo momento uso questo mezzo per tenerti con me.
In
un gioco
da inventare
vince chi perde,
il ricco non ha nulla,
la bellezza non attrae
ed il fuoco non brucia l’anima,
ma la tiene viva. Vive chi muore.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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