Dura alcuni anni, mai troppi, e
non per tutti. Le vicende della vita offrono tante variabili che analizzarle e
catalogarle richiederebbe l’impegno che non ho. A me basta vedere quanto vedo,
ricordare quanto ho vissuto, ascoltare le esperienze altrui e leggere libri. E allora
ripeto che dura sempre troppo poco il ritorno in famiglia dopo esserne usciti
per andare avanti. Il tentativo che mi sembra comune è quello di mantenere
inalterate le tradizioni o di crearle dal nulla per avere una continuità ideale
nel ritrovarsi. Servono allora le stesse parole, gli stessi gesti, a volte le
stesse discussioni anche accese. E poi i piatti, quelli soliti, preparati per l’occasione,
magari concentrati in un solo giorno invece che un’intera settimana, come se
fosse possibile mangiare tutto e accumulare per i giorni di lontananza. E quando
le famiglie diventano due, una propria e una d’adozione? Tutto raddoppia,
logicamente. Tutto diventa tradizione sinché non finisce, un pezzo alla volta. E
c’è chi spiega che alcune cose vanno fatte al momento giusto, quando c’è tempo perché
poi sarà tardi. Ma anche se alcune cose non si fanno il tempo finisce, non è il
non farle che ne anticipa il termine, e neppure farle lo allontana. Qualche senso
di colpa e qualche soddisfazione su alcuni risultati, e non sapere neppure cosa
sia prevalente. Ti sembra confuso, Viz? Pensa allora come può sembrare a me.
Ciao.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.