martedì 24 ottobre 2023

Quando la stupidaggine non ha limiti

Nella mia infinita stupidaggine ricordo con nostalgia molte postazioni con distributori automatici di caffè che si trovavano e, in qualche caso ci sono ancora, in ospedali, cliniche, ambulatori e altre strutture sanitarie. Lo so che vi era sempre legato tanto dolore, non lo potrei dimenticare, ma la mia stupidaggine supera in scioltezza il buonsenso, e rivorrei indietro assolutamente tutti quei momenti. A volte ero da solo davanti alla macchinetta, ma ero appena stato in visita, o mi ci stavo recando. Altre volte stavo con qualcuno. Quando ci si trova in ospedale, su un letto, curati e assistiti, ogni speranza è lecita, unita anche alle paure, certo, ma il viso, le parole, le battute stupide e a volte i piccoli regali sono dettagli essenziali. Poi il tempo, sicuramente, infiora e stende il suo velo pietoso, anche quello so. Mille volte meglio aspettare qualcuno che viene a trovarti a casa, partire in compagnia per un viaggio, uscire per andare assieme al ristorante, e chi lo nega. Eppure è a questo che penso adesso, e ritorno a quando venne ricoverato mio nonno, al Sant’Anna di Ferrara, e poi continuo, continuo, sino a tempi meno lontani. Per tutto questo non posso che essere uno stupido. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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