Ieri il monte aveva la cima
invisibile, una coltre di nubi la copriva. Su quel monte ci salimmo in una sola occasione assieme, e trovammo le nocciole. Avevamo un amico che viveva sotto quel
monte, e una sera a casa sua la madre, sulla stufa a legna, preparò le
caldarroste. La nostra casa di allora era fredda, in bagno si gelava se non si
accendeva almeno un po' il termosifone elettrico. Avevamo due auto,
indispensabili per andare al lavoro. Tu venivi sempre mandata in posti lontani e
difficili da raggiungere, in inverno, con la neve e il ghiaccio sulle strade. Io venivo mandato più vicino ma quando qualche trentino mi diceva
che io ero fortunato e che lavoravo vicino a casa facevo notare che la cosa era
un po' diversa. Non avevo il lavoro vicino a casa, ma ero stato io a cercare casa
vicino a dove lavoravo, differenza fondamentale. Rifarei tutto come allora? E rifaremmo
ancora quello che facemmo? Non so dirlo, penso che con te quelle scelte furono
condivise, e non le cambierei. Le mie scelte magari sono state discutibili, ma
in fondo ora non ha alcun senso pensarci. Vorrei guardare solo avanti con te. Ciao,
Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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