Un modo è quello di riavvolgere il nastro. Metodo quasi incomprensibile a chi non ha vissuto il nostro tempo, del resto noi non siamo per tutte le stagioni ma bastanti a noi stessi. Prima di noi è storia, in parte la studiammo. Nel presente ci troviamo separati, non c’è modo di evitarlo. Dopo non lo so, sono aperto e possibilista, m’illudo e non so se è giusto. Il futuro però io non lo conosco mentre tu ci sei già. Riavvolgendo il nastro sono tornato a quei minuti, poi a quei giorni anticipatori, poi alle nostre ultime uscite e al piatto di Strauben dei mercatini. E poi ancora più indietro prima di perdermi nel vuoto. Il resto per me sarà sempre leggenda, quegli anni furono unici, e di quello che possono pensar male gli altri di me m’interessa poco, in particolare di chi mi crede malato o depresso. Ciao Viz, facciamoci sopra un sorriso, ne vale la pena.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.