Secoli fa non so come andassero
le vicende d’amore, forse non troppo diversamente da oggi. Sicuramente il
contesto era un altro, le convenzioni sociali, le tradizioni, ogni aspetto
esterno probabilmente non era confrontabile, il rapporto tra i sessi seguiva
regole patriarcali o matriarcali in parte superate. Lo stesso ragionamento,
immagino, potrebbe valere oggi per aree geografiche e culture lontane. Ma i
rapporti veri, quelli che nascono da contatti fisici, sguardi, condivisioni e timori,
forse non sono mutati molto. Ovviamente sbaglio tutto, come sempre, vedo cose
che non esistono e la mia esperienza è talmente limitata da rendermi ridicolo
se insisto. Eppure mi viene da pensare che tutto sia uguale e, allo stesso
tempo no. Io ritrovo in rete segni di quello che abbiamo
vissuto, ritrovo i luoghi esattamente com’erano quando eravamo entrambi qui, mi
sembra di poterti vedere affacciata alla finestra o dove uscivi per fumare, e
ritrovo il tuo nome e la tua immagine. Non credo al diritto all’oblio se è
declinato come l’obbligo per gli altri di dimenticare. Per alcuni forse ma non
per chi ha amato, in modo confuso e contraddittorio, ma ha amato. Vedo ancora
profili social di persone che ci hanno lasciati molto tempo fa. Del resto
rivedo film con attori scomparsi, e sembrano vivi come allora. Cosa capisco dell’amore in questo suo aspetto tardivo io non lo so. Ne
parlo con te e questo mi basta. Non mi basta, veramente, ma me lo faccio
bastare. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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