La memoria mi tradisce, ne
sono consapevole ma non riesco a rinunciarvi. Pure io la tradisco, del
resto, e le rendo identica cortesia. Sono selettivo consciamente e, questo è
pure peggio, senza neppure rendermene conto. A volte sono pienamente convinto di ricordare
perfettamente un episodio vissuto, ma già il giorno dopo trovo incongruenze. E non
metto neppure in discussione la giusta accusa che mi si potrebbe muovere di
riferire solo quello che io ritengo riferibile, omettendo parte della verità. Tutto
vero. Penso di ricordare e non è così. Dico di voler mantenere la memoria ma
poi non dico tutta la verità. È un gioco scorretto, sbilanciato, tra chi può scrivere
e chi non può più farlo, né parlare, né criticare o correggere. Eppure continuo, è un
bisogno, tra tante inutilità e parzialità e amnesie qualcosa resta, deve restare,
è possibile che almeno una percentuale minima sfugga al mio controllo
soggettivo e mostri il vero, ricordi quello che è stato, abbia un valore. Nessuno
può raccontare falsità per tutta la vita con tutti. Il resto, Viz, rimane il
dialogo interrotto e le telefonate che non posso più farti, per tacere di tutto
quanto.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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